Persona 5 Strikers – Recensione

PC PS4 Switch

Hanno attraversato miglia in auto e rimesso assieme la banda, ma non sono i Blues Brothers: vediamo come se l’è cavata Persona 5 Strikers nel ruolo di riunione ufficiale dei Ladri Fantasma.

Sviluppatore / Publisher: Atlus / SEGA Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testo Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Nintendo Switch

Li abbiamo visti a zonzo tra i labirinti di Persona Q2 o intenti a calcare i palcoscenici di Dancing in Starlight, ma Persona 5 Strikers è l’unico, vero seguito ufficiale delle avventure dei Ladri Fantasma, uno che peraltro non ama le retcon, visto che ignora bellamente tutte le aggiunte postume introdotte con l’edizione Royal. Sotto questo punto di vista non c’è nulla di cui lamentarsi, visto che la trama scorre che è un piacere attraverso le 35 ore necessarie per raggiungere il gran finale: Joker è tornato a Tokyo un anno dopo gli eventi di Persona 5 per passare l’estate con i vecchi compagni, ma un nuovo male incombe sul regno cognitivo.




Da qui in poi una minaccia apparentemente familiare porterà i Ladri Fantasma ad attraversare il Giappone per risolvere l’enigma delle Prigioni, enormi costrutti simili ai Palazzi (le manifestazioni di potenti e corrotti pensieri all’interno del metaverso, ricordate?) che paiono non cedere di un passo neppure dopo che il loro monarca ha subito un risveglio del cuore. La loro esplorazione avviene in maniera del tutto simile a quanto visto in Persona 5 con l’aggiunta di una benvenuta verticalità, e attraversarli in lungo e largo può richiedere diverse ore, con le dovute pause per tornare nel mondo reale, da centellinare presso appositi checkpoint. La differenza, quella grossa, è l’ormai famigerato sistema di combattimento in tempo reale che scatta ogni qualvolta si entra in contatto con le guardie.

UN PO’ DI MOTO NON TI UCCIDERÀ

La cosa non mi ha mai dato fastidio; è bene ricordare che il primissimo episodio della lunga dinastia Atlus (Digital Devil Story: Megami Tensei) era proprio un gioco di ruolo d’azione nella sua incarnazione originale su MSX e PC88, pubblicato da Telenet addirittura due mesi prima della più conosciuta versione Famicom. Un complesso clone di Gauntlet che ci ricorda come l’azione arcade faccia parte del DNA della saga tanto quanto i più classici turni; il problema in questo caso è la realizzazione, perché combattere in Persona 5 Strikers è divertente e soddisfacente, ma anche molto caotico.

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E non è neppure la situazione più incasinata che vi troverete a fronteggiare in Persona 5 Strikers!

INANELLARE COMBO E SCOPRIRE I VARI STILI DI COMBATTIMENTO È UNA VERA GIOIA

Se da una parte inanellare combo e godersi le marcate differenze tra gli stili di combattimento e le meccaniche dei vari personaggi è una genuina gioia, dall’altra una visuale troppo ravvicinata rende spesso e volentieri macchinoso evitare i frequenti e dannosissimi attacchi che arrivano dai fianchi. Contemporaneamente, l’assenza dei turni rende facile fermare il tempo e scegliere accuratamente quale magia spammare per fiaccare le difese nemiche e partire all’unisono con un dannoso attacco di gruppo per decimare la carne da cannone e causare seri danni ai nemici più forti; se questa strategia all’inizio si rivela alla lunga impraticabile, andando avanti una riserva più massiccia di mana la renderà il lasciapassare ideale per affrontare gli avversari più impegnativi senza eccessivi sforzi.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Un vero e proprio nuovo capitolo per le avventure dei Ladri Fantasma / Lo stile del gioco originale è ancora qui, con un sonoro eccezionale / Azione arcade veloce, dinamica e esaltante...

Contro

  • … ma sarebbe stata necessaria qualche smussatura / Persona senza le interazioni sociali mette un po' tristezza / Tecnicamente non perfetto.
7.5

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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