Sono Pokémon? Sono Digimon? Niente di tutto questo. I Pal, i protagonisti di Palworld, ormai dominano incontrastati le classifiche di Steam e macinano giocatori su giocatori dal 19 gennaio scorso. Tutto molto bello, ma meglio non dirlo a Game Freak e a Nintendo.
Sviluppatore/Publisher: Pocket Pair / Pocket Pair Prezzo: 26,99 euro Localizzazione: Presente Multiplayer: Presente PEGI: 12 Disponibile su: PC e Xbox Data d’uscita: Disponibile in accesso anticipato
Anche se immagino, in realtà, che Game Freak e Nintendo siano già al corrente della pubblicazione di quello che in tanti, stando banalmente alle recensioni su Steam e ai vari pareri sparsi sulle piattaforme di Meta, definiscono come il gioco di Pokémon che tutti avrebbero voluto da sempre, con black jack e, magari, un Team Rocket di lusso. Dopo Cassette Beasts, lo ammetto, non pensavo affatto che proporre un’opera del genere fosse ancora possibile nel mercato odierno, dominato incontrastato, per l’appunto, dal team nipponico che si occupa da sempre della licenza complicatissima della serie Pokémon, mai come oggi in difficoltà dal punto di vista qualitativo.
Se dovessimo fare un calcolo rapido di Leggende Pokémon: Arceus, risulterebbe complesso riuscire a quantificare il guadagno effettivo di quest’ultimo. Non si può dire lo stesso di Palworld, invece, perché Pocket Pair non ha nascosto affatto il suo incredibile risultato, facendo sapere di essere rientrato dei costi di produzione di Palworld in appena… ventiquattro ore? Ecco, Palworld, lo ammetto, è un fulmine a ciel sereno. No, non un fulmine di Pikachu, come qualcuno penserebbe.
Sta avendo successo, in generale, perché ha avuto la grande capacità di arrivare al momento giusto e di convogliare le mancanze delle recenti produzioni dedicate ai Pokémon, creando di conseguenza un’opera di grande spessore. Ora, chiariamoci: non è affatto un mese povero di pubblicazioni. Non lo è perché tra pochi giorni arriverà TEKKEN 8 e si andrà alle Hawaii con Infinite Wealth, e non lo è perché Palworld, arrivato in game preview su Xbox GamePass, vuole farsi conoscere sotto un’altra luce. Stiamo, quindi, parlando di Pokémon con i fucili? No.
UN MONDO INCREDIBILMENTE VIVO
In Palworld, prima di iniziare l’avventura, è possibile optare per il livello di difficoltà adeguato alle abilità del giocatore. Ciò indica e sottolinea come l’opera sia dedicata anche a un pubblico giovane, proprio per spingerlo a entrare in un universo vasto composto da mappe che si creano sul momento, cui è possibile appicciare un nome qualunque. Creato il personaggio, aggiungendogli barba e capelli all’ultimo grido, mi sono trovato a petto nudo. Davanti a me, avvolta da bagliore lucente che mi ha quasi accecato, una terra sconfinata a portata di pad pronta per essere esplorata. L’obiettivo dell’opera è assicurarsi più Pal possibili e usarli a proprio piacimento. La libertà all’interno dell’opera, in tal senso, va di pari passo con l’originalità di opere del calibro di Valheim, con la differenza che Palword non è affatto così punitivo. Di sicuro, prende molta ispirazione da un’altra produzione di Nintendo, per la precisione le ultime produzioni dedicate a The Legend Of Zelda.
Il personaggio senza nome, muto probabilmente sin dalla nascita e con lo sguardo corrucciato (ho preferito farlo vecchio e barbuto, così che possa sembrare anche feroce) ha lo scopo di padroneggiare il potere dei Pal e sconfiggere boss sparsi per l’intera mappa di gioco, erigendo avamposti e facendo del bene, come del male, ai simpatici amici che lo vivono. Come accennavo prima, non si tratta di una mappa identica per ogni giocatore. Se avete giocato a Minecraft, Palworld mantiene quella stessa filosofia, con mondi che si creano con biomi e numero di risorse differenti in base al territorio. E con Palworld diversi, ovviamente.
Non so come mai, ma sto pensando a questo gioco ormai da diverse ore, precisamente dall’ultima boss fight vinta dopo tanto sangue e sudore
PALWORD VA BEN OLTRE LA FILOSOFIA DEL “PRENDERLI TUTTI”
Oltre a dedicarsi all’esplorazione e alla raccolta di cibo come sovviene con ogni buon survival, la vera novità è il crafting, profondo e ben implementato all’interno dell’architettura di gioco. Ogni azione, sposandosi egregiamente con il resto della produzione, si focalizza sulla crescita dei Pal e del personaggio, dandogli l’occasione di sbizzarrirsi con ogni genere di costruzione. Nel corso di questo primo assaggio, infatti, ho avuto modo di costruire casa mia e, nel frattempo, dare il benvenuto a una comitiva di trenta Pal.
Un gioco che, al momento, è ancora in fase di sviluppo. Se questo è già tanto, non oso immaginare il prodotto finale
I Pal, se spaventati, fuggono senza guardarsi alle spalle, con la stessa velocità di Jackie Chan. Una volta presi, sta al giocatore scegliere come usarli: possono aiutare alla base, costruendo altri edifici e materiali, oppure prendere parte ai combattimenti. E il bello è che si può partire all’avventura con qualche amico, creando così un insediamento impossibile da scalfire da parte degli invasori, sia nemici che NPC. La domanda, a monte di tutte queste parole, è una sola: Palword è originale? Da un punto di vista di ritmo e game design, l’opera riesce a centrare l’obiettivo, facendo ciò che non riesce da diverso tempo a Game Freake; se però si cominciano a guardare le similitudini, si può comodamente affermare che questa opera ha preso tanto, tantissimo dalle pubblicazioni di Nintendo
.Da un punto di vista di ritmo e game design, l’opera riesce a centrare l’obiettivo
Costruire tanto, bene e con intelligenza. Dal punto di vista grafico, al momento il titolo non è affatto male. Arricchito da un design cartoon, può solo essere perfezionato quando l’opera verrò rilasciata nella sua completa interezza. Palword, al momento, mi sta dando le stesse sensazioni di quando giocai a Minecraft per la prima volta. Erano sensazioni positive. Non so se diventerà un nuovo metro di paragone, ma è sulla strada giusta. Nintendo e Game Freak farebbero bene a imparare.