MXGP 2020 – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One

Il primo MXGP dall’avvento della next-gen è già abbastanza next-gen? Non troppo, ma MXGP 2020 sgasa comunque che è una meraviglia.

Sviluppatore / Publisher: Milestone / Milestone Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Sottotitoli Multiplayer: Competitivo Online PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One

È ormai abbastanza chiaro come la storia dei giochi di guida moderni sia entrata in una nuova era, quella post-DualSense. Dal buon utilizzo che ne ha fatto Codemasters in DiRT 5 al fantastico lavoro di aggiornamento svolto da KT Racing su WRC 9, capace di elevare la qualità del prodotto tout-court, i grilletti meccanici e la vibrazione aptica stanno reinventando la ruota (virtuale), accompagnando i giocatori verso sensazioni mai provate, quelle di un controllo assoluto sul mezzo che prima, via pad, poteva essere gestito solo con la sensibilità e l’esperienza, senza però diventare mai un concetto tangibile, fisico.




MXGP 2020 è quindi l’occasione perfetta per Milestone di dare ancora più corpo, sostanza, al suo collaudato sistema di guida off-road, aggiungendo uno strato di fatica all’immaginario movimento di polso sulla manopola del gas da cui tutto ha inizio. Un’esplosione di sterrato e CO2, i muscoli degli avambracci trattenuti a stento dalla pelle, quelle intense vibrazioni che riattivano la circolazione, la posteriore che scava nella terra cercando il grip per muovere il mondo: Il Big Bang del mondiale motocross.

BACK IN THE MUD AGAIN

Il più classico dei capitoli di transizione questo MXGP 2020, quelli tradizionalmente a cavallo tra due generazioni, dopo il picco qualitativo e prima di studiare meglio le nuove tecnologie e la loro applicazione a un’opera costretta a percorrere il senso unico della simulazione, sempre più vera, reale. Pochissime novità e una messa a punto ancora più precisa ed efficace rispetto al 2019, con la versione PlayStation 5 ad essere decisamente la più appetibile per gli irriducibili della serie.

MXGP 2020 recensione

Gli scrub sono spettacolari ma la loro gestione, a livello fisico, è ancora un po’ sballata.

Vuoi per il 4K e i 60 fps (quando il gioco ha voglia di mettersi in mostra, ci tornerò a breve) ma soprattutto per un utilizzo sì primitivo e molto “vanilla” del DualSense ma già capace di cambiare tutto il lato sensoriale del modello di guida. La resistenza dei grilletti fa il paio con quella simulata di una fisica più attraente, con terreno e gomme finalmente pronte ad una relazione più appassionata, corpo a corpo, abbandonando definitivamente quell’atavica leggerezza da amore estivo che caratterizzava i titoli Milestone fino a qualche anno fa.

IL FEEDBACK APTICO è UNA NOVITà MERAVIGLIOSA, MA MXGP 2020 non ne fa un uso particolarmente sofisticato

Il risultato è una muscolarità nuova, galvanizzante, che rende il dosaggio di freno e acceleratore una questione di micromovimenti delle dita, di nervi, gestendo traversi, paraboliche e curve in percorrenza al millimetro, aprendo la manopola con dolcezza o irruenza, ferro o piuma. Spegnere questa funzione e tornare ad un trigger molle e inerme è come regredire al cinquantino dopo aver assaggiato le gioie di una cilindrata importante, nonostante la resa in sé sia tutt’altro che sofisticata. Ad esempio avrei preferito un freno più morbido rispetto all’acceleratore e qualche sollecitazione in più a livello meccanico sugli stessi grilletti, che rimbalzano solo durante i salti senza un apparente motivazione.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Più peso, più resistenza al terreno, più dettagli e fluidità / Su PS5 il DualSense regala una fisicità da cui sarà difficile tornare indietro.

Contro

  • Novità rispetto al 2019 ai minimi termini / Va data più importanza al Playground.
7.5

Buono

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