Twin Mirror – Recensione

PC PS4 Xbox One

Dopo le loro avventure episodiche, con Twin Mirror gli autori di Life is Strange tentano la strada del thriller autoconclusivo. Il risultato è fascinoso, ma convince fino a un certo punto.

Sviluppatore / Publisher: DONTNOD Entertainment / Bandai Namco Prezzo: 28,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Epic Games Store), PS4, Xbox One

DONTNOD Entertainment ha trovato in questi anni una sua formula vincente, offrendo ai giocatori una serie di intense storie di vita quotidiana arricchite da quell’alone di mistero che non guasta mai. Chiuse le parentesi Life is Strange 2 e Tell Me Why, gli sviluppatori francesi hanno deciso di dare alla luce una nuova IP, Twin Mirror, thriller psicologico che ci terrà occupati non solo con l’indagine su una strana morte, ma anche con i tumulti all’interno della mente stessa del nostro tormentato protagonista.




Lo scandalo e la successiva chiusura della vicina miniera di carbone hanno destabilizzato di punto in bianco la vita degli abitanti di Basswood – piccola cittadina della West Virginia – e in particolar modo quella di Sam Higgs. Come giornalista investigativo della testata Basswood Jungle, l’uomo ha infatti smascherato la causa di diversi incidenti avvenuti proprio al deposito (in particolare l’aumento dei casi di antracosi tra gli operai) portando alla luce verità scomode ma causando, inevitabilmente, la perdita del posto di lavoro di molti suoi concittadini.

TAKE ME HOME, COUNTRY ROADS

Attanagliato dai sensi di colpa e dalla rabbia, Sam è andato via senza voltarsi indietro, lasciando alle sue spalle non solo le malelingue e l’ostilità ma anche l’affetto di coloro che gli erano rimasti accanto nonostante tutto. A due anni di distanza, però, l’uomo è costretto a tornare a Basswood.

A trattenere Sam nella città natale non ci sono solo vecchi legami

Il suo migliore amico ed ex collega del Jungle, Nick, padre di sua figlioccia, è venuto a mancare improvvisamente. A trattenerlo nella città natale più di quanto pensasse saranno non soltanto i suoi vecchi legami (come la ex compagna Anna, la giovane Joan e il direttore del giornale locale), ma anche l’emergere di incongruenze e punti d’ombra attorno alla tragica morte dell’amico.

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Il Palazzo della Memoria di Sam, che ci aiuterà a ricostruire gli eventi.

Durante tutto il gameplay di Twin Mirror, la travagliata vita di Sam verrà più volte messa in discussione persino da Sam stesso, o meglio da una versione “alternativa” e immaginaria di sé. Il “Double” è una differente rappresentazione del nostro protagonista, con la quale potremo dialogare e ragionare su come comportarci in determinate situazioni. Sarà lui a suggerirci alcune delle risposte da dare a chi ci sta di fronte, ma anche a creare frizione con altri personaggi della storia proprio per questa sua costante e ingombrante presenza che renderà Sam distante e distaccato dalla realtà che lo circonda.

THE PLACE I BELONG

Come detto in apertura di recensione, Twin Mirror è prima di tutto un thriller. Entrare nella testa di Sam Higgs è il nostro strumento più prezioso per risolvere i vari misteri di Basswood: la meccanica sulla quale potremo fare affidamento è quella del Palazzo della Memoria, con la quale il nostro protagonista riesce a ricostruire eventi passati o pianificare una particolare azione con la ricerca e l’analisi di una serie di indizi. Combinando gli indizi tra loro ci sarà possibile formulare ipotesi differenti (visualizzabili con utili proiezioni) e scegliere quella che più ci sembra plausibile per proseguire.

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Fare ordine nella propria mente sarà forse il compito più difficile per Sam.

Infine, in pieno “spirito DONTNOD”, esiste la possibilità di influenzare sia l’andamento che il finale della storia di Twin Mirror, attraverso una serie di dialoghi a scelta multipla e dei bivi. Il “Double” di Sam, anche in questo caso, cercherà costantemente in influenzarci, a volte in maniera razionale ed empatica, altre volte in modo meno saggio. Starà a noi decidere se ascoltarlo o lasciarci guidare dall’istinto, fino al momento in cui dovremo inevitabilmente affrontare di petto la situazione e fare un ultimo, decisivo viaggio nella nostra psiche per trovare finalmente pace.

LA STORIA DI TWIN MIRROR è INTERESSANTE, MA MANCA DI VERI PUNTI ALTI E SOFFRE DI POCA PROFONDITà

Dal punto di vista narrativo, Twin Mirror mette sul piatto una storia interessante ma non esattamente mozzafiato. Alcuni dei personaggi secondari sono decisamente abbozzati e stereotipati rispetto ad altri e la sensazione generale è che manchi tutto quel lavoro di caratterizzazione e quella profondità che ha reso così apprezzato i precedenti lavori di DONTNOD, forse per via del suo essere un episodio autoconclusivo, che arriva alla parola fine in una manciata di ore piuttosto che il primo di una serie di capitoli incentrati sulla stessa cittadina di Basswood. Manca di profondità anche la parte conclusiva del titolo, nella quale ci troveremo ad analizzare maggiormente le cause del tormento di Sam. Nonostante ciò, la rigiocabilità aggiunge senza dubbio un po’ più di valore al prodotto finale e lo fa diventare qualcosa in più che un semplice racconto thriller da divorare in poco tempo e accantonare subito dopo.

In Breve: Twin Mirror è un’avventura gradevole, seppur con i suoi difetti. Anche senza infondere alla sua nuova IP la stessa profondità di sviluppo dei personaggi mostrata in opere passate, il primo Life is Strange su tutte, DONTNOD è comunque riuscita a creare una storia autoconclusiva piacevole e ad arricchirla con piccole meccaniche aggiuntive come il Palazzo della Memoria. Ciò non toglie che probabilmente, con qualche ora in più di gioco a disposizione (se non con un vero e proprio capitolo aggiuntivo), il risultato sarebbe potuto forse essere migliore.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7-8750H, 16 GB RAM, GTX 1060, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema di fps riscontrato durante il nostro gameplay sulla configurazione di prova. Come in passato, DONTNOD dimostra un’attenzione particolare alla fluidità dell’intera esperienza, permettendoci di finire il gioco senza mai scendere sotto i 60 frame.

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Pro

  • Un buon thriller, capace di intrattenere per qualche ora anche grazie alla rigiocabilità / Il dover combinare gli indizi tra loro per creare delle ipotesi rende il gameplay meno piatto.

Contro

  • Personaggi e trama sarebbero potuti essere sviluppati molto meglio.
7

Buono

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