Tornare annualmente su Football Manager è un piacere religioso, ma questa edizione potrebbe essere la più completa e ottimizzata tra tutte.
Sviluppatore / Publisher: Sports Interactive / SEGA Prezzo: 54,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), Xbox One, Xbox Series X|S, Mac
Diventa sempre più difficile anno dopo anno tornare a scrivere migliaia di caratteri su giochi che, nella loro puntuale iterazione annuale, sono essenzialmente gli stessi giochi dell’anno precedente con qualche piccola miglioria, e che quindi rendono non sempre facile tirar fuori un discorso tanto coeso e convincente da sorreggere le tesi a supporto del voto in calce. Qui su TGM mi capita annualmente con due titoli: la serie NBA di 2K e Football Manager. Se la prima mi è stata affidata quasi per caso negli ultimi tre anni, con il manageriale di Sports Interactive è stata una richiesta specifica che il buon Mario ha assecondato: “come dare una dose gratis a un tossico”. Accetto volentieri, grazie mille.
Questo perché sono totalmente assuefatto da Football Manager, da quando si chiamava ancora Scudetto e passavo gran parte del tempo al liceo a disquisire con altri amici dei migliori acquisti da piazzare e giovani da seguire. Un piccolo culto che ancora oggi dopo – tantissimi – anni mi vede avviare la prima partita di Football Manager taccuino alla mano, birra e spirito agonistico del miglior calcio british.
UN NUOVO ALLENATORE
Partiamo subito dalle novità che, finalmente mi viene da aggiungere, sono assai più rilevanti e fruibili attivamente durante le sessioni di gioco, cosa che era mancata nell’edizione dello scorso anno. Anche questa volta la maggiore attenzione al dettaglio è riservata a noi, gli allenatori, molto più vicini a dei GM del basket, che ci occuperemo come sempre di ogni singolo dettaglio della squadra come della società.
SE VOLETE TUFFARVI NELL’AZIONE, QUESTO NON è IL GIOCO PER VOI
Il sistema dei colloqui con staff, calciatori, dirigenti e stampa è stato totalmente rinnovato, questa volta andando ad ampliare notevolmente l’influenza delle nostre parole. Non più un sistema di toni espressivi, bensì frasi dirette a cui possiamo aggiungere delle azioni quali mettersi le mani nei capelli, gesticolare, indicare e/o accusare persone, saltare di gioia e altre specifiche azioni che avranno dirette ripercussioni su chiunque condivida con noi la stanza in quel preciso istante. Un giocatore introverso non apprezzerà mai un allenatore troppo social ed esuberante e questo potrebbe incidere nella prestazione sul campo.
Continua nella prossima pagina…
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