The Dark Pictures: Little Hope è il secondo episodio della serie horror targata Supermassive Games, e presenta nuove ambientazioni, nuovi protagonisti e nuovi orrori.
Sviluppatore / Publisher: Supermassive Games / Bandai Namco Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer Cooperativo online e locale PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One
Seduto tranquillamente nel suo studio, il Curatore esamina con attenzione un volume appena estratto dalla sua ricca biblioteca. Lo osserva, ne legge alcuni brani, annuisce e scuote il capo.
Come ci spiega brevemente guardandoci negli occhi, si tratta di un racconto dell’orrore, una di quelle storie da brivido in cui l’irreale si fonde con il reale, l’assurdo con il concreto, la morte con la vita. Una storia che si muove tra passato e presente e ci conduce nella piccola cittadina di Little Hope, in cui l’unica vera speranza è quella di sopravvivere…
UNA GITA FINITA MALE…
Abbandonati gli angusti spazi che fungevano da palcoscenico di Man of Medan, la seconda avventura della serie The Dark Pictures Anthology propone un’ambientazione più ampia e ariosa, ma non per questo meno pericolosa. Un viaggio in una città spettrale, avvolta nell’oscurità della notte e resa ancora più inquietante da una fitta nebbia, nel quale sarà necessario fare i conti non solo con il presente, ma anche con un passato funestato da eventi nefasti e tragici.
Tra costruzioni che sembrano destinate a cadere a pezzi da un momento all’altro ed edifici che contengono ancora ricordi di un tempo ormai svanito, i protagonisti dell’avventura si trovano catapultati in un incubo popolato da mostruose creature e accompagnato da visioni legate a uno degli eventi che ha segnato la storia di Little Hope, ovvero la caccia alle streghe.
IL CAST PRESENTA CARATTERISTICHE DIVERSE RISPETTO A QUELLO DELLE PRECEDENTI PRODUZIONI DI SUPERMASSIVE
Altruismo, egoismo, meschinità, paura, coraggio, arroganza e dolcezza sono tratti che possono appartenere a tutti o a nessuno, e che si sviluppano in maniera più o meno marcata a seconda delle scelte operate. Anche seguendo strade diametralmente opposte a livello di scelte, i comportamenti risultano essere tutto sommato coerenti nella stragrande maggioranza delle situazioni. Qualche piccola crepa è presente, ma nulla di eccessivamente fastidioso. L’effetto farfalla è ben implementato, con un considerevole quantitativo di diramazioni che aprono (o chiudono per sempre) interi scenari. Ogni decisione conta e, come ho sperimentato sulla mia pelle in due run differenti, sono sufficienti anche solo un paio di scelte diverse in linee di dialogo all’apparenza “tranquille” per decretare la salvezza o la morte di un personaggio.
Continua nella prossima pagina…
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