WRC 9 – Recensione

Giunti al nono capitolo e quasi a fine generazione, il rally firmato KT Racing supera la prova di maturità, a patto di cercare un rally 4 stagioni. Ben fatto, WRC 9!

Sviluppatore / Publisher: KT Racing / Big Ben Interactive Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online Competitivo PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Epic Games Store), PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch

È molto probabile che WRC 9 sarà ricordato come il punto più alto di questa stagione rallistica 2020. Una competizione martoriata dalla pandemia, letteralmente dimezzata nella lunghezza (da 13 a 7 tappe) e tramortita nelle ambizioni, quelle che ad inizio anno avrebbero visto il primo World Rally Championship corso in tutti e cinque i continenti, con Catalogna, Corsica e Cile sostituiti quest’anno da Nuova Zelanda, Kenya e Giappone. Una grande festa per rilanciare uno sport che sta vivendo una profonda crisi economica e di appeal, con solo tre costruttori rimasti in lotta per il titolo (Hyundai, Toyota e Ford, con Citroën che ha salutato il circus a fine 2019), tanto da spingere la FIA a riscrivere le regole per arrivare al campionato del 2022 con costi di mantenimento drasticamente ridimensionati, per invogliare le case a tornare ad investire nella disciplina.

Poi sappiamo cos’è successo, anticipato dal cattivo presagio di un Rally di Svezia accorciato per mancanza di neve e una pausa di 6 mesi nel mezzo che ha fatto saltare otto appuntamenti, di cui due sostituiti da Estonia e Belgio, non presenti però nella controparte virtuale. E allora tutto sommato è meglio non pensarci e giocarci su, affondare le ruote nello sterrato, sentire quella trazione che sale dalle mani fino al cervello, il corpo impegnato in una macarena da ballare ancheggiando secondo l’umore del volante, i piedi impegnati in un tip-tap sulla pedaliera al ritmo delle curve, col copilota a suggerirci tutti i passi in tempo reale.

IL RALLY DEMOCRATICO

WRC 9, così come lo sono stati sempre i suoi predecessori, indietro negli anni fino a tornare ai tempi dell’esclusività PlayStation 2, è un rally democratico, adatto a tutti, dal giocatore della domenica all’appassionato che ne fa una questione di esport e playseat.

Derapare è facile, bello, un gesto ludico liberatorio che necessita di un brevissimo periodo di apprendimento per essere padroneggiato. Non cerca di incutere timore come un DiRT Rally, non fa della simulazione un ostacolo. C’è più mestiere che cuore qui, un prodotto che vuole essere un robusto giocattolo rallistico di qualità, uno di quei titoli da lasciare installati tutto l’anno, anche solo perché è troppo rilassante/eccitante avviare una partita rapida quando si ha voglia di fango gallese, illuminato da un tramonto post-acquazzone autunnale, come fosse un trattamento da centro benessere.

Ed è questo il segreto di WRC 9, divertire senza obbligare ad andare oltre il limite, senza bisogno di stare in apnea, ma godendosi a pieni polmoni un lavoro che, se confrontato con lo scorso episodio, esce perfezionato sotto praticamente ogni dettaglio di guida. Ciò che l’anno scorso era impreciso oggi è rotondo, le auto scivolano con un retrogusto arcade eppure le differenze di terreno si fanno sentire, c’è l’attrito giusto, su asfalto non sembra più di guidare dei kart e su bagnato, con quelle pozzanghere che contribuiscono all’instabilità generale (con un effetto sulla guidabilità estremamente realistico), diventa tutto incredibilmente gustoso ed esaltante.

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