Nella tetra oscurità del lontano futuro c’è solo guerra, anche e soprattutto nei sottoformicai dei pianeti sotto il controllo dell’Imperium. E Necromunda non è di certo un’eccezione.
Sviluppatore / Publisher: Rogue Factor / Focus Home Interactive Prezzo: € 39,99
Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 16+ Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One
Necromunda è un nome che gli appassionati di Warhammer 40.000 conoscono molto bene: non è solo uno dei mondi più importanti dell’Impero dell’Umanità, uno dei due pianeti dai quali gli Space Marine dei Magli Imperiali arruolano nuove reclute e dalle cui forge provengono molti armamenti in dotazione all’Astra Militarum. È anche l’ambientazione di un gioco da tavolo prodotto sempre dalla Games Workshop. Si tratta di un board game in cui bande di pochi modelli si scontrano per il possesso delle ricchezze dei sottoformicai, spesso tecnologie perdute dell’età dell’oro dell’Imperium.
Necromunda: Underhive Wars prende spunto proprio da questo gioco da tavolo, e non è un caso che sia stato realizzato dallo stesso team che diede i natali a un videogioco ispirato a un altro board game di schermaglie tra bande rivali: il riferimento è a Mordheim: City of the Damned, sviluppato anch’esso dai canadesi di Rogue Factor.
ALLA RICERCA DELL’ARCHEOTECH
Da precisare che l’opera firmata da Rogue Factor, pur essendo di fatto un tattico a turni, non è una trasposizione precisa e fedele dell’omonimo gioco di miniature. Lo studio d’oltreoceano ha invece deciso di prendere soltanto ispirazione dalle regole e dall’ambientazione del board game per ideare un sistema di gioco del tutto inedito. Si tratta del primo peccato di Necromunda: Underhive Wars, ma non quello più grave o più importante.
Creare un impianto ludico ex-novo non è di per sé sbagliato, a patto che le nuove dinamiche ricordino in qualche modo quelle tipiche del gioco da tavolo che si vuole omaggiare. Purtroppo in questo caso le differenze sono tali e tante da far sì che il videogioco condivida solamente il nome e il setting con il board game originale. Peccato, poi, che le meccaniche non siano state bilanciate a dovere, e che molte limitazioni possano essere aggirate in modi spesso ridicoli.
Peccato che le meccaniche non siano state bilanciate a dovere
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