Wasteland 3 – Recensione

PC PS4 Xbox One

Siamo alla fine del ventesimo secolo, e il mondo intero è sconvolto da… ok, il resto lo sapete a memoria: non vi serve altra introduzione a Wasteland 3.

Sviluppatore / Publisher: inXile Entertainment / Deep Silver Prezzo: 59,99€ Localizzazione: No Multiplayer: Cooperativo PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, GOG), Xbox One, PlayStation 4

Hanno salvato il mondo, e tutto quello che ottengono come ricompensa è la fredda morte tra le Montagne Rocciose. Dall’introduzione di Wasteland 3 appare chiaro che non deve essere per nulla facile essere un Desert Ranger: prima ti spacchi la schiena nei deserti degli Stati Uniti come geniere, poi un giorno la stazione orbitale Citadel decide di scatenare la terza guerra mondiale inviando ai compagni russi qualche testata nucleare come incentivo, spingendoti a diventare l’unica speranza per avere un barlume di giustizia in un mondo irriconoscibile.




Come se non bastasse, l’intelligenza artificiale Cochise decide assai poco democraticamente che il mondo va resettato, e i Ranger si vedono costretti a nuclearizzare la loro base assieme allo sgradito ospite digitale per donare nuovamente un futuro a quel che rimane della razza umana. Completamente allo sbando, ricevono una comunicazione inaspettata: il cosiddetto Patriarca si annuncia pomposamente come “l’uomo che possiede il Colorado”, e sarà ben felice di offrire ai Ranger una nuova casa in cambio di un semplice favore. Niente di particolare, sarà sufficiente assassinare i suoi tre figli.

AND THE COLORADO ROCKY MOUNTAIN HIGH…

Il gioco inizia con il viaggio verso Colorado Springs, che ovviamente finisce in malora ancora prima di concludersi per colpa di un’imboscata. Quel che resta dei Ranger viene ulteriormente decimato, tanto che solo due reclute giungono incolumi alla meta.

Un po’ come in Divinity: Original Sin, il gioco permette inizialmente di creare una coppia di protagonisti

Un po’ come in Divinity: Original Sin, il gioco permette inizialmente di creare una coppia di protagonisti, ma nulla ci impedisce di scegliere tra numerose squadre già impostate. È il lasciapassare per la modalità cooperativa online che permetterà di vivere la campagna assieme a un altro giocatore, ma che purtroppo non abbiamo potuto provare in questi giorni causa lobby mestamente vuoti.

wasteland 3 recensione

Welcome to Colorado. Beh, grazie per il sobrio benvenuto.

Si tratta però di un aspetto importante che confidiamo di trattare in futuro, visto che consentirà di prendere strade separate ed esplorare i vari bivi che donano pepe alla vicenda sin dalle prime ore: tra le ombre di Wasteland 3 si nasconde un numero considerevole di fazioni, spesso ai ferri corti le une con le altre e i Ranger dovranno spesso e volentieri decidere da che parte schierarsi, ottenendo vantaggi e creando contemporaneamente potenziali nemici. Nella mia partita sono stato un eroe del popolo, aiutando profughi e alleandomi con un personaggio dalla dubbia morale (uno che i fan della saga conoscono sicuramente) pur di lottare contro il potere, mettendo a rischio i valori dello stesso codice militare che ho giurato di servire.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Tante fazioni e scelte morali per garantire una solida rigiocabilità / Trama appassionante / Sistema di combattimento classico e ottimamente rodato.

Contro

  • Direzione artistica appena discreta / Diversi bug della prima ora / L'assenza dell'italiano in un gioco simile può risultare critica per alcuni.
8.7

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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