Battletoads – Recensione

PC Xbox One

Su quel trailer pubblicato durante l’E3 2019 non ci avrei scommesso uno scellino. E invece le Battletoads sono tornate sul serio!

Sviluppatore / Publisher: Dlala Studios / Microsoft Studios, Rare Ltd. Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo Locale PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), Xbox One

Tutti sono in fissa con gli anni Ottanta, ma anche i Novanta avevano la loro personalità. Tutto era “gnarly”, “cool”, “tubular”, e le recensioni di videogiochi sulle riviste anglosassoni dovevano avere almeno un paio di allitterazioni sparse nel testo per contratto. E, sopratutto, ogni software house necessitava di mascotte antropomorfe, specie dopo il successo di quelle tartarughe lì, quelle con il pallino per gli artisti rinascimentali. Rare affrontò il problema a testa alta creando la propria squadra di anfibi anarchici (e la prima l’abbiamo portata a casa) con cui affrontare Leonardo e soci al culmine della turtlemania, solo per metterla da parte quando il mercato iniziò a desiderare altro.




La fama delle Battletoads però non andò in pensione: da una parte c’era il successo di critica riscosso sul NES, la piattaforma che allora dominava il mondo dei videogiochi in America, dall’altra una duratura reputazione dovuta a un livello di difficoltà assassino. Passano gli anni e i rissosi rospi (e due…) sono finalmente tornati: le ventisei primavere di inattività non sono bastate per addolcirli, dato che questa nuova avventura è dura come il molibdeno, tuttavia gustosa come poche. I trailer centellinati durante gli scorsi E3 hanno montato una certa delusione presso i fan per via del look “à la Nickelodeon” dei personaggi, ma alla prova dei fatti devo ammettere che tutto funziona alla grande, con disegni realizzati a mano e animazioni spettacolari che bucano lo schermo, supportati da una scrittura come non se ne vedeva da anni. Con simili presupposti, un cartone animato delle Battletoads lo guarderei di corsa.

RISE AND FALL

I Battletoads sono finiti nel dimenticatoio, ma loro se ne rendono conto solo adesso! Un destino inaccettabile per il gruppo che salvò più volte la galassia, tanto da spingerli sulle tracce della Dark Queen, loro storica nemesi e ideale biglietto da visita per tornare sulla cresta dell’onda. Il terzetto però scoprirà che i tempi cambiano per tutti, tanto da mettere da parte i vecchi dissapori di fronte a un nuovo nemico comune nei quattro capitoli che compongono il gioco.

battletoads recensione

Quando si menano le mani, Battletoads diventa uno dei giochi più spassosi dell’anno.

Il nuovo Battletoads è principalmente un picchiaduro a scorrimento, e in questa veste è davvero un fuoriclasse

Il nuovo Battletoads è principalmente un picchiaduro a scorrimento, e in questa veste è davvero un fuoriclasse. Fino a tre giocatori possono pestare orde di nemici all’unisono e in locale, trasformando lo schermo in un guazzabuglio di colore e ipercinetico caos. I battaglieri batraci (giuro che è l’ultima!) possono alternare attacchi deboli, forti e launcher per creare gigantesche combo con la giusta creatività e un pizzico di spirito di gruppo, mutando pugni e calci in martelli pneumatici, mazzafrusti, locomotive e altre amenità. Zitz è un asso nelle combo aeree, Rash fa piazza pulita facilmente a terra mentre Pimple è il solito bestione, fortissimo e dal possente allungo. Un tasto adibito alla schivata con tanto di fotogrammi d’invulnerabilità è una risorsa da padroneggiare subito, visto che – come già accennato – il gioco è tosto.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Presentazione audiovisiva potentissima.
  • Scrittura sensazionale.
  • Finché c'è da menare le mani, i Battletoads spaccano tutto!

Contro

  • Ritmo inconsistente.
  • La carenza di contenuti extra mina la rigiocabilità.
  • Scarsa longevità; in questo caso, il gioco online avrebbe aiutato.
7.8

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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