A Total War Saga: Troy – Recensione

PC

Dopo il deludente A Total War Saga: Thrones of Britannia, la serie di spin-off tenta il riscatto seguendo il sentiero dell’Iliade con Troy, liberamente ispirato al celebre poema epico di Omero.

Sviluppatore / Publisher: Creative Assembly Sofia / SEGA Prezzo: € 49,99
Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 16+ Disponibile su: PC (Epic Games Store)

È davvero difficile parlare dell’ultima fatica di Creative Assembly Sofia: da un lato abbiamo uno strategico che vuole seguire il percorso tracciato con successo dallo studio principale inglese, in particolare con i due titoli dedicati a Warhammer; dall’altro A Total War Saga: Troy tende a cancellare con un colpo di spugna quanto di buono è stato aggiunto alla formula classica dal recente Three Kingdoms.




Tutto questo mentre prova a introdurre diverse novità – poche a dire il vero – con risultati non sempre soddisfacenti. La rielaborazione in chiave videoludica della Guerra di Troia raramente risulta convincente, nonostante si noti spesso che il team di sviluppo si sia sforzato di rielaborare la ricetta della casa madre.

IL FAVORE DEGLI DÈI

Questa si presenta del tutto invariata nella sua struttura di base. Ancora una volta dobbiamo guidare una delle otto fazioni disponibili (quattro per lo schieramento degli Achei e altrettante per quello dei Troiani) verso la vittoria muovendo gli eserciti su una mappa che include l’intera penisola greca (e numerose isole del Mar Egeo), nonché la parte occidentale dell’attuale Turchia, conquistando i vari insediamenti, e portando a termine diversi incarichi che ripercorrono gli eventi narrati nell’Iliade. A seconda della fazione scelta, poi, la vittoria viene raggiunta alla caduta di Troia oppure, sfidando la storia già scritta, in seguito alla sua strenua difesa e alla capitolazione degli aggressori. Se tutto questo avviene attraverso un sistema a turni, le battaglie strategiche si svolgono come di consueto in tempo reale.

A Total War Saga Troy Recensione 03

Quando si ritrovano a combattere tra loro, due eroi contrapposti creano il vuoto tra le truppe loro alleate.

Insomma, l’impalcatura su cui si regge A Total War Saga: Troy è quella che ormai ci accompagna da quasi venti anni e alla quale sono poi stati apportanti tanti piccoli cambiamenti funzionali nelle numerose iterazioni della serie.

La rielaborazione in chiave videoludica della Guerra di Troia raramente risulta convincente

Tra le novità di quest’ultimo capitolo figura l’introduzione di un’economia incentrata su un sistema di raccolta e utilizzo di cinque risorse ben distinte. Mentre nelle precedenti incarnazioni del franchise viene utilizzato l’oro per ogni elemento di gioco, dalla costruzione degli edifici al reclutamento e mantenimento degli eserciti, qui è necessario saper gestire con parsimonia il cibo, il legname, la pietra, il bronzo e i depositi aurei. Ognuna di queste risorse ha un diverso peso specifico nell’economia di Troy e non può essere prodotta indistintamente da tutti gli insediamenti presenti sulla mappa: ogni regione è, invece, specializzata nella produzione di soltanto una di esse.

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Pro

  • Battaglie impegnative ed entusiasmanti.
  • Le migliori mappe della serie.

Contro

  • Il sistema delle risorse non funziona.
  • Peggior impianto diplomatico di sempre.
  • Pochissime differenze tra le fazioni.
6

Sufficiente

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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