Gli alieni di Destroy All Humans! sono tornati per reclamare il loro DNA, 15 anni dopo l’ultima incursione terrestre e con una grafica rimasterizzata.
Sviluppatore / Publisher: Pandemic Studios / THQ Nordic Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC, PlayStation 4, Xbox One
Gli alieni sono tra noi! O forse sarebbe meglio dire: gli alieni sono tra noi ANCORA UNA VOLTA!
Voglio sperare che oggi, nel pieno del 2020, ci sia ancora chi finge di non sapere che gli alieni sono arrivati sulla Terra ormai da decenni, anzi sono con noi da sempre, anzi hanno inventato la razza umana e i poteri forti non ce lo dicono per un complotto massoplutoanarcoinsurrezionalista che mira al controllo della temperatura corporea di tutti gli umani, mentre prodotti di distrazione di massa come Men in Black o X-Files provano a farci abituare all’idea!
QUALE SONDA ANALE?
La cosa bella delle teorie complottiste a tema extraterrestre è che, pur trovandoci in un periodo storico in cui anche chi ha frequentato a lungo i banchi del nostro sistema scolastico è disposto a credere a qualunque panzana gli venga linkata su un social a caso, di fondo sono innocue. La seconda cosa più bella delle teorie complottiste a tema extraterrestre, però, è che si accompagnano a un immaginario ormai codificato che si nutre di un estetica anni ’50 e di strani esserini grigiastri dall’enorme testa che si nasconderebbero tra noi grazie alla connivenza delle più potenti agenzie governative.
Un’accozzaglia di retro futurismo fantascientifico, paranoia ed estetica degli anni del boom economico di cui Pandemic Studios si è cibata con gusto, per poi trasferirla insieme a una valanga di sarcastica ironia nel suo Destroy All Humans!, piccolo cult uscito ormai una quindicina di anni fa e ora riproposto in forma di remaster sui nostri PC e console.
MA CHE BEL DNA!
Il protagonista che ci viene affidato in controllo è Crypto-137, sadico e decisamente poco tollerante esponente dei Furon, razza aliena che si riproduce per clonazione, ma il cui DNA è ormai in via di decadimento a causa dell’uso eccessivo.
Per fortuna sulla Terra si trovano ancora tracce di purissimo DNA Furon, inserito (e potete bene immaginare da dove) nella nostra sequenza genetica migliaia di anni fa, pronte da estrarre attraverso la raccolta, più cruenta possibile per l’ospite umano, di significative quantità di materia cerebrale. Per riuscire nella sua missione, Crypto-137 è munito di una vasta gamma di strumenti e abilità, a partire da un tondo e metallico disco volante accessoriato con diverse versioni di armi mortali, oltre all’inevitabile e indispensabile raggio traente, accessorio che non può mancare su nessuna navicella aliena che si rispetti.
Buona parte delle missioni però si svolgono al suolo, e anche qui Crypto-137 ha diverse frecce al suo arco (metaforiche, perché nel 2005 la moda dell’arco ancora non era esplosa).
Continua nella prossima pagina…
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