Song of Horror – Recensione

PC PS4 Xbox One

Quando mi girai, la porta non era più lì. Tutto ciò che ne rimaneva era una strana ombra sul muro.

Sviluppatore / Publisher: Protocol Games / Raiser Games Prezzo: 29,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam)

Con l’uscita dell’ultimo capitolo su Steam lo scorso 28 maggio, l’inquietante storia di Song of Horror sviluppata da Protocol Games giunge finalmente al suo epilogo. Dopo aver visitato ville, negozi di antiquariato e abbazie disabitate, è arrivato il momento di scoprire gli ultimi dettagli dell’inquietante puzzle, dietro il quale si celano le vere origini di uno strano carillon e della sua demoniaca musica.

HOLD THE DOOR!

C’è qualcosa – la sua struttura a episodi in stile Telltale o i continui rimandi ai vecchi classici del survival horror – che rende Song of Horror decisamente interessante.




Tutto inizia con la misteriosa sparizione dello scrittore Sebastian P. Husher e della sua famiglia, e la trama si sviluppa proprio attorno alla sua ricerca di un vecchio carillon, la cui musica pare avere effetti terrificanti su chiunque l’ascolti.

La storia parte dall’incipit della misteriosa scomparsa dello scrittore Sebastian P. Husher

Il primo a tentare di far luce su questo mistero è l’editore Daniel Noyer il quale, dopo pochissimi minuti di gioco, sembra fare la stessa identica fine del povero Husher: chiuso dietro una porta creata dal nulla e scomparsa alle sue spalle una volta varcata la soglia.

Song of Horror Recensione

Una casetta niente male! Sono pronta a passarci una serata di puro relax.

Proprio come un classico survival horror, il fulcro del gameplay di Song of Horror è la risoluzione di una serie di enigmi concatenati tra loro, che ci permettono di esplorare una porzione ristretta della mappa e proseguire con la narrazione. Tuttavia, ciò che rendere più interessante il tutto è la meccanica (ora divenuta facoltativa con l’aggiunta della difficoltà “Facile”) del permadeath.

Avremo a nostra disposizione un piccolo numero di personaggi giocabili tra cui scegliere, ciascuno con valori differenti in quattro statistiche predefinite

Ciascuno dei cinque episodi di cui si compone l’intero arco narrativo mette a disposizione un piccolo numero di personaggi giocabili tra cui scegliere, ciascuno con valori differenti in quattro statistiche predefinite: stealth, forza, velocità e serenità. Nessuno di essi, tuttavia, è in grado di difendersi dalla Presenza (un’oscura creatura apparentemente legata alla tremenda melodia) e dagli orrori che si celano appena fuori dal raggio della torcia o della fioca fiamma della candela.

Song of Horror Recensione

Un silenzio inquietante è sempre meglio di rantoli demoniaci.

Non ci sono pistole né armi di fortuna quando una mano ci acchiappa le caviglie e tenta di trascinarci nell’oblio, o quando l’aria si fa fredda e la vista d’improvviso si annebbia. Nel momento in cui il nostro personaggio incontra la sua fine ci è possibile solamente vestire i panni di un altro e andare a recuperare indizi e oggetti fin lì messi da parte e naturalmente, nella malaugurata ipotesi che tutti perdano la propria vista durante la missione, l’unica via disponibile sarà quella di ricominciare il capitolo da capo.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Atmosfera e musiche da incubo.
  • Meccaniche semplici ma funzionali alla narrazione.
  • Molti enigmi ben costruiti...

Contro

  • … altri decisamente meno.
  • FPS non stabilissimi negli ultimi capitoli.
8

Più che buono

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