Minecraft Dungeons – Recensione

Con Minecraft Dungeons il fenomeno mondiale di Mojang Studios si veste da dungeon crawler e prova a strizzare l’occhio a Diablo. Fate attenzione ai creeper, però!

Sviluppatore / Publisher: Mojang Studios e Double Eleven / Xbox Game Studios Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Online e locale PEGI: 7+ Disponibile su: PC, Xbox One, PS4, Switch

Minecraft non è solo il videogioco più venduto di sempre, forte di duecento milioni di copie vendute in più di un decennio, è un vero e proprio fenomeno di costume che pian piano sta lasciando il recinto dell’ottimo sandbox nato dall’intuizione di Markus “Notch” Persson. Già qualche anno fa venne pubblicato un primo spin-off, quello Story Mode sviluppato dalla defunta Telltale, un’avventura narrativa che riscosse un discreto successo e dimostrò che quei cubetti tanto amati da grandi e – soprattutto – piccini avrebbero potuto essere declinati in altre forme.

E così i Mojang Studios, coadiuvati da Double Eleven, hanno ben pensato di dar vita a Minecraft Dungeons, un action RPG all’acqua di rose che prende quegli stessi cubetti per costruire un hack & slash sulla falsariga di Diablo e dei suoi tanti cloni. Insomma, un dungeon crawler in cui un massimo di quattro eroi in cooperativa online o locale si ritrovano ad affrontare orde di nemici per far fronte alla minaccia dell’Arci-abitore, una creatura malvagia e corrotta che vuole regnare col pugno di ferro su tutto il mondo di Minecraft.

SEMPLICITÀ PROCEDURALE

Bastano pochi minuti per rendersi conto che Minecraft Dungeons è un videogioco che fa della semplicità e dell’immediatezza le colonne portanti dell’intera esperienza. Siamo di fronte a un’opera che si rivolge principalmente a un pubblico di giovanissimi, a partire dalla narrazione dal tono fiabesco fino all’assenza di dinamiche ludiche particolarmente elaborate, passando per una difficoltà tendenzialmente bassa persino al livello Apocalittico (il più alto su tre). Intendiamoci, ciò non è di per sé un male: visto il target di riferimento è addirittura preferibile evitare di sommergere l’utente di dati, statistiche, e nemici insormontabili. Basti poi sapere che la creazione del personaggio non prevede la scelta di alcuna classe e non vi sono punti da distribuire tra gli attributi (che sono del tutto assenti); possiamo solo scegliere la skin con cui vestire l’eroe di turno. Successivamente si viene catapultati immediatamente nell’azione attraverso un brevissimo tutorial che spiega le poche meccaniche alla base di Minecraft Dungeons.

Chi ha già familiarità con il franchise si ritroverà subito a casa mentre falcia orde di zombie o cerca di evitare gli attacchi suicidi dei maledettissimi creeper, il tutto in un mondo cubettoso che nonostante il cambio di prospettiva e di genere richiama alla mente tutti gli elementi tipici di Minecraft. Mentre si abbattono i nemici con una spada o un piccone si acquisisce esperienza e si recupera il bottino lasciato cadere dai mostri al momento della morte, proprio come accade in molti altri hack & slash. La particolarità di Minecraft Dungeons, però, risiede nel sistema di progressione del personaggio legato soprattutto all’equipaggiamento piuttosto che al livello dell’eroe.

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