Volition e Sperasoft riesumano Saints Row The Third, capitolo più amato della scanzonata serie, convocandoci in una versione di Steelport decisamente più accattivante!

Sviluppatore / Publisher: DS Volition, Sperasoft Inc / Deep Silver Prezzo: 39,99 € Localizzazione: Completa Multiplayer: Cooperativo Online PEGI: ND Disponibile su: PlayStation 4, Xbox One, PC (Epic Games Store)

Remastered e remake stanno conquistando il mercato videoludico senza colpo ferire. In alcuni casi queste riedizioni si dimostrano operazioni di dubbia utilità, mentre in altri, fortunatamente, si rivelano la perfetta occasione per svezzare tutti quelli che non erano in possesso (per età o altre ragioni) di console più vecchie di questa generazione.
Mafia è solo uno dei tanti franchise che si risveglia dal sonno della Bella Addormentata con un vestito tirato a lucido, tant’è che oggi ci troviamo a parlare del terzo capitolo di Saints Row, una delle cose più folli e strampalate che io abbia mai giocato in tutta la mia vita.

A DIR POCO DISARMANTE

Ammetto di non essere il perfetto esempio di giocatore poliedrico, diciamo che con il tempo a disposizione cerco di concentrare le mie risorse su tutto ciò che mi capita sotto mano per lasciare qualche impressione su carta stampata o digitale.

Saints Row: The Third faceva parte delle mie lacune, un motivo in più per scaricare il gioco fiducioso di godermi un emulo di GTA che, stando ai commenti di chi ci giocò ai tempi, risultava disarmante e assolutamente folle.

Saints Row III è stato il capitolo più amato della saga, in questi giorni ho scoperto il perché!

Tutto inizia con una rapina in banca andata male, che di per sé mi aveva tratto in inganno per la normalità della cosa, se non fosse che gli eventi successivi si sono rivelati come una rocambolesca discesa nella follia, una roba fuori di testa che ho trovato sempre più assurda nel corso delle varie missioni portate a termine per le strade di Steelport.

Conquisteremo il mondo con i nostri amici … polipi!

Davvero, non ho il coraggio di raccontare nulla della trama non soltanto per evitare di incorrere in qualche censura, visto anche il “coloratissimo” linguaggio utilizzato dai protagonisti del gioco, ma soprattutto per permettere che anche voi, come me, possiate commentare varie scene esclamando “non ci credo che lo sto facendo davvero!”.

Tecnicamente ben realizzato, da questo punto di vista è stato svolto un buon lavoro

Molti dei tabù ideologici percepiti nel 2011 oggi sono forse un lontano ricordo, ma andare in giro a randellare la gente con una certa arma si è rivelato uno dei tanti aspetti che sinceramente non mi aspettavo di poter esperire in un videogioco.

Di notte Steelport è affascinante, ma alcuni effetti lasciano un po’ a desiderare.

L’open world di Volition apre ai giocatori una città viva, capace di intrattenere il giocatore con una missione principale fuori dai binari dei canoni più gettonati, nel senso che ci si trova a consultare un cellulare per chiamare gli altri membri della banda e ricevere così, con calma e delicatezza, le varie missioni da svolgere. Alcune sbloccano le fasi successive della storia, altre danno il via a missioni secondarie ripetibili, una trovata abbastanza originale utile a farmare il denaro necessario per comprare potenziamenti delle armi, vestiti e proprietà immobiliari in giro per la città.

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