Half-Life: Alyx – Recensione

PC

Valve torna in cattedra con due risultati storici in un sol colpo: il miglior gioco VR di sempre e il più vivido ritorno di Half-Life che ci potessimo aspettare.

Sviluppatore / Publisher: Valve Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18+ Disponibile su: PC (SteamVR) Piattaforme VR: Valve Index, Oculus Rift, Rift S, Quest, HTC Vive, WMR

Nonostante la sostanziale fiducia delle aspettative, dall’annuncio di Half Life Alyx in poi ho vissuto uno stato di costante stupore. Certo, Steam ha aperto alla realtà virtuale ormai da anni, Valve è sempre Valve e non esiste un gioco della casa che abbia deluso le attese, ma è stata comunque sorprendente la decisione di progettare il ritorno di Half Life solo in VR.




Non un piccolo mignon per aprire la strada ad altro ma, in tutti i casi, anche se nuovi annunci si concretizzassero, un gioco di notevole dimensione un po’ in tutto, come investimento di sviluppo e pure come durata (14-15 ore indugiando su puzzle e percorsi opzionali). Il risultato è che, oggi, tutti possiamo godere la meraviglia per il primo, vero capolavoro in realtà virtuale, da vivere esclusivamente con visori sulla testa e controller cinetici ben stretti tra le mani.

Valve ha osservato l’evolversi delle caratteristiche degli action in realtà virtuale, per poi farle esplodere in un’esperienza che segnerà per sempre la storia dei giochi VR

Prima di iniziare a descriverlo, anche per smorzare l’improprio stupore che in varie recensioni ha ribadito un dato, ovvero che Half Life Alyx sta portando sulla realtà virtuale tanti nuovi giocatori (compresi diversi giornalisti videoludici che hanno preso per “novità” feature già viste altrove), sento di dover sottolineare un fatto incontestabile: a lato delle sbavature, che comunque non mancano, la nuova avventura a City 17 non è strettamente innovativa in materia di caratteristiche VR. In questo, però, non c’è nulla che deve deludere: è evidente come la casa di Half Life e Portal abbia osservato con attenzione l’evolversi delle caratteristiche negli action in realtà virtuale, per poi farle esplodere in un’esperienza a singolo giocatore che segnerà per sempre la storia dei giochi VR. Un po’ come ha fatto Half Life per le avventure d’azione nel gaming mainstream, direte voi, ed è esattamente quello che accadrà.

DI NUOVO NELLA LEGGENDA

Non so quanto sarà lunga questa recensione, ma in caso vada oltre un certo numero di caratteri dipenderà senz’altro per ragioni di approfondimento. Di base, non ci sarebbe bisogno di dilungarsi poi tanto: a parte l’eccellente sistema contestuale di upgrade delle armi, Half Life Alyx si basa su un concetto di progressione relativamente all’antica, del tutto lineare e poco cervellotico, volutamente incurante della progressiva ibridazione dei generi vista negli ultimi decenni.

Non ci sono schermate di miglioramento del personaggio simil RPG, non esistono diramazioni open world, non c’è nemmeno l’ombra di collezionabili o vere contaminazioni con altre tipologie di giochi, a parte il tono marcatamente survival horror di una buona parte dell’esperienza che, però, è una conseguenza del DNA insito nell’azione VR, e non qualcosa di appiccicato artificialmente sopra la struttura di gioco. Half Life Alyx è anzi un classicissimo esponente di Half Life, status che emerge chiaramente dal modo di raccontare la trama in prima persona, di procedere nel gameplay e persino nei caricamenti, posti nel bel mezzo dell’esplorazione per scandire i capitoli di gioco.

Half Life Alyx si basa su un concetto di progressione del tutto lineare e poco cervellotico, volutamente incurante della progressiva ibridazione dei generi

Nella schermata di loading I volumi estremamente materici si fanno grigi, davanti a noi appare la rappresentazione di City 17 con il nostro percorso, e in generale questo e tanti altri dettagli rappresentano l’aspetto forse più poetico dell’esperienza: Half Life Alyx è conscio di trovarsi in un ambiente virtuale, con tutte le sue immersive possibilità, ma rimane meravigliosamente Half Life. Anche per questo, raccontare le caratteristiche giocabili che si incontrano nel lungo “canalone”, o anche nelle brevi diramazioni facoltative, equivarrebbe in molti casi a spoiler, proprio perché il gioco e il suo modo di raccontare sotto tutt’uno con l’articolarsi del gameplay, scenario dopo scenario.

SCHEGGE DI EMIVITA

Anche la trama è perfettamente nello stile della serie, seguendo la bella Alyx in un avventuroso viaggio dalla periferia al centro di City 17, dalla zona di quarantena fino al cuore delle tecnologie aliene, senza mai vederla in terza persona ma con il dono della parola nei dialoghi con i personaggi, come più grande differenza rispetto alla comune rappresentazione di Gordon Freeman.

Continua nella prossima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Rimane Half-Life fino al midollo.
  • Altissima interattività con le ambientazioni.
  • Azione molto varia.
  • Buona longevità.
  • Nuovo standard per tutta la VR.

Contro

  • Qualche sbavatura nelle compenetrazioni poligonali.
  • Le armi dei nemici spariscono, rompendo un poco l'immersione.
9.8

Ottimo

Marietto è così dentro alla sci-fi che non riesce a trovare la strada per uscirne. Per lui i videogiochi sono proprio questo, una porta per accedere a un pezzo di fantascienza che si realizza qui e ora, senza aspettare la fine del mondo.

Password dimenticata