Di Iron Danger non avevo mai sentito parlare prima, lo ammetto, nonostante in redazione qualcuno avesse già adocchiato questo intrigante ibrido fra GdR tattico e altri generi. Che mi fossi perso una piccola grande promessa?
Sviluppatore / Publisher: Action Squad / Daedalic Entertainment Prezzo: €29,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: N.D. Disponibile su: PC (Steam)
Il titolo di Action Squad Studio edito da Daedalic Entertainment ci si propone come un gioco dai mille sapori, in cui RPG, hack ‘n’ slash, stealth, avventure narrative e addirittura puzzle game contribuiscono con le loro note a creare l’esperienza complessiva, un po’ come in un menù di ristorante ogni portata è composta da ingredienti che si sposano per regalarci la cena perfetta. Vediamo un po’ se è uscito un mappazzone o un piatto stellato.
MISTERY BOX
In ogni menù degustazione, l’antipasto è il piatto con cui lo chef si presenta a noi commensali, e l’impatto visivo di ogni dettaglio è fondamentale proprio perché è la prima pietanza che vediamo, un vero e proprio biglietto da visita.
Iron Danger si apre mettendo in mostra la sua componente di avventura narrativa in cui la giovane protagonista, Kipuna, cerca di salvarsi da un attacco militare portato dal malvagio impero del Nord, che sta mettendo a ferro e fuoco il suo villaggio. Durante la fuga, ecco il plot twist che le cambierà per sempre la sua vita: finendo per caso in una grotta dove secoli prima si trovava un tempio degli antichi Spiriti, rimane trafitta da parte a parte da una scheggia magica, che invece di ucciderla le fornisce il potere di controllare il tempo.
Come antipasto, Iron Danger mette in mostra la sua componente di avventura narrativa
Qui cominciamo a fare sul serio con la prima vera innovazione fatta proprio per bene: ogni volta che ci avviciniamo a un nemico, l’azione in tempo reale lascia il posto a una pausa tattica (la “trance”) in cui Kipuna e un suo compagno d’armi programmano le proprie azioni come l’uso di abilità o attacchi fisici lungo una linea temporale, simile a quella vista da poco in John Wick Hex. A differenza del titolo di Mike Bithell, però, qui possiamo riavvolgere gli ultimi secondi dello scontro quante volte ci pare e cambiare tattica, o semplicemente approfittare della conoscenza delle mosse nemiche per schivare all’ultimo un fendente fatale. Troppo facile? Così si direbbe, e invece no.
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