Da europei siamo abituati a studiare e ricordare soprattutto gli scontri della Seconda Guerra Mondiale combattuti nel Vecchio Continente, dalle offensive iniziali del Terzo Reich fino alla liberazione da parte delle forze statunitensi e britanniche da un lato, e dall’altro da quelle sovietiche. È pressoché normale visto che questi eventi hanno segnato maggiormente il nostro passato rispetto a un’altra guerra, parallela ma non meno importante, combattuta nelle acque del Pacifico tra gli USA e l’Impero Giapponese. Anche la produzione videoludica si è concentrata molto di più sul fronte europeo della guerra, con qualche rapido blitz su quello orientale. A queste incursioni si va ora ad aggiungere anche Strategic Mind: The Pacific, oggetto di questa recensione nonché interessante tattico a turni sviluppato da Starni Games che si prefigge l’obiettivo di rievocare le più importanti battaglie navali che hanno portato gli Stati Uniti d’America a raggiungere la supremazia militare (e non solo) sul fiero popolo nipponico.
CANNONATE E SILURI
Meglio togliersi immediatamente il dente in modo da iniziare questa recensione nel migliore dei modi: Strategic Mind: The Pacific è un gioco particolarmente complesso che richiede al giocatore uno sforzo non indifferente nel ricordare tutte le numerose meccaniche su cui si fonda il gameplay. Fortunatamente è presente un tutorial davvero esaustivo, forse fin troppo, che espone in dettaglio e in maniera molto accurata tutte le dinamiche di gioco. Devo ammettere che assimilare e digerire ogni singolo aspetto di questo titolo non è stato per nulla facile, questo perché non si fa in tempo ad apprendere un concetto ludico che il minuto successivo bisogna già fare i conti con un’altra meccanica similmente articolata. Basti pensare che ogni unità schierata sul campo di battaglia (sia essa di acqua, di terra o di aria) è dotata di numerose statistiche di base, abilità univoche, e slot di equipaggiamento con le quali dotarla di armamentario specifico per determinate situazioni. Per esempio, un velivolo può portare con sé delle bombe incendiarie utili a danneggiare parti specifiche di un’imbarcazione, siluri per provare a scalfirne lo scafo, altri ordigni vari, e così via. Moltiplicate questa varietà per il numero di unità schierabili e vi ritroverete con un discreto mal di testa; e questa è soltanto una delle tantissime meccaniche da tenere sempre in considerazione!
assimilare e digerire ogni singolo aspetto di questo titolo non è stato per nulla facile
DI NOTTE E CON LA PIOGGIA
Detto questo, il videogioco sviluppato da Starni Games si presenta in maniera piuttosto grezza. In primo luogo l’interfaccia appare piuttosto confusionaria, con le varie statistiche e abilità delle unità nascoste all’interno di svariati menu. Di conseguenza, alcune dinamiche assumono una valenza piuttosto fumosa ed evanescente visto che i numeretti che governano determinate azioni non sono sempre ben visibili. Ci si fa l’abitudine dopo un paio di missioni, ma l’UI resta sempre sub-ottimale rispetto all’esperienza ludica complessiva.
l’UI resta sempre sub-ottimale rispetto all’esperienza ludica complessiva
Strategic Mind: The Pacific è un tattico a turni molto interessante e di sicuro non adatto a tutti, ma ciò non è per forza un male. L’intelligenza artificiale agguerrita e un gran numero di meccaniche da tenere sempre in considerazioni lo rendono un titolo rivolto principalmente ai veterani del genere, in particolare a chiunque sia dotato di una generosa dose di pazienza utile ad assimilare le tante regole del gioco. Il risultato finale è piuttosto grezzo ma funziona, peccato solo per un’interfaccia un po’ confusionaria e un doppiaggio davvero ignobile.