L’essere umano ha spesso cercato conforto negli astri. Sia che si tratti di semplice curiosità, o di un naturale processo evolutivo che ci spinge a rincorrere l’ignoto, sappiamo che è dai tempi più antichi che uomini e stelle nutrono reciprocamente un amore quasi platonico, una simbiosi quasi viscerale che li ha uniti nel tempo, lasciando ai posteri testimonianze scritte e architettoniche.
Avete ragione, forse il preambolo è troppo pomposo per una recensione di stampo videoludico, ma il mood trasmesso dai ragazzi di KeokeN Interactive con il loro Deliver Us the Moon cavalca un po’ queste sensazioni ancestrali, giocando come avviene in altri medium d’intrattenimento, proprio con questa nostra volontà di ambire alle stelle e all’ignoto.
LOOKING FOR THE MOON
Nel futuro prossimo immaginato dagli sviluppatori, la Terra sembra aver esaurito la maggior parte delle risorse arrivando a uno stadio di semi desertificazione. La WSA, un centro di ricerca spaziale, pare però aver trovato la soluzione: sul nostro satellite sembra infatti presente un particolare isotopo, chiamato Helium-3, che può essere trasformato in energia per poi essere inviato tramite l’MPT, un dispositivo di trasmissione a onde. Un blackout dalle origini sconosciute spegne però il reattore che alimenta il dispositivo, lasciando così la Terra sprovvista di energia. ll’interno di questo background conosciamo il protagonista della storia, uno scienziato che si offre volontario per andare sulla Luna alla ricerca di risposte, cercando contestualmente di riportare online la struttura per garantire al nostro pianeta una speranza in più di sopravvivere.
L’avventura nello spazio è capace di regalare qualche emozione
A livello puramente ludico ci troviamo di fronte a una nuova interpretazione delle ormai reiterate regole di ingaggio: muoveremo il nostro personaggio per l’ambientazione seguendo il classico sistema di comandi (è supportato anche il controller) e ci sarà permesso di invertire a tempi alterni la visuale dalla prima alla terza persona. Le interazioni sono veramente basiche, tant’è che oltre a interagire con l’ambiente circostante alla ricerca di indizi, utili a compilare il glossario e sbloccare qualche achievement.
Purtroppo il gameplay non funziona come dovrebbe
Tecnicamente parlando gli sviluppatori di Deliver Us The Moon sono riusciti a utilizzare abilmente il motore grafico Unreal Engine, ricreando per l’occasione degli scenari convincenti e spesso evocativi, che in alcuni casi ci hanno lasciato piacevolmente senza fiato. Non c’è motivo di gridare al miracolo, se non altro per le limitazioni mostrate nella gestione dei movimenti del personaggio, fin troppo goffi e a tratti surreali per qualcuno che dovrebbe camminare a gravità zero nello spazio. Intendiamoci, la grafica per una produzione indie resta un parametro di valutazione da contestualizzare, sinceramente ho trovato peggiori le mancanze in termini di gameplay, o di puzzle ambientali, che probabilmente avrebbero dato uno slancio maggiore al titolo rendendolo molto più appetibile dei concorrenti sul mercato. Se questo è comunque lo standard di partenza per i ragazzi di KeokeN Interactive, direi che ci siamo per quel che vale!
Deliver Us the Moon è un gioco capace di toccare delle corde interessanti, soprattutto perché riesce ad amalgamare bene il concetto di thriller sci-fi con un’avventura in terza persona che parte bene, ma poteva sinceramente dare molto di più. La struttura del gameplay è troppo basica, quasi incatenata ai soliti stilemi visti e rivisti che, purtroppo, penalizzano la resa finale. Con un piccolo slancio, secondo me, poteva andare molto meglio. Lo si trova su Steam a un prezzo ragionevole, si parla di 25€, ma se avete pazienza di aspettare uno sconto in saldo un’occasione dategliela comunque.