TGM 403 è qui, fiammante nelle edicole, nelle versioni digitali e in arrivo per gli abbonati, alla ricerca del perfetto baricentro tra l’anno che salutiamo e quello che ci aspetta. Due mi sembrano gli elementi che per primi evidenziano l’incipit del nuovo The Games Machine, in queste ore che sto per dare un bacetto sulla fronte agli elaborati e mandarli in fase di stampa. Scelte molto ben pensate, ma entrambe potrebbero aver bisogno di mezza chiacchiera in più: innanzitutto, dal 2025 di GTA VI – generica uscita per il nuovo pupillo della serie – alla nemmeno annunciata (sisi, come no) release PC, pare anche a noi un sacco di tempo, eppure dieci anni di attesa sono tanti pur con lo zampino di GTA Online e, beh, scrivere della serie e del nuovo arrivato ci è parso inevitabile per la cover story del primo numero del 2024.
L’altra questione “weird” di TGM 403 è che la redazione ha scelto per il GOTY dei TGM Awards 23 un action adventure che sta vendendo pure poco, laddove il GdR dell’anno (e per alcuni versi del lustro) era lì in bell’evidenza come la decisione più logica al premio più ambito. Ma questa è TGM, bellezza, quel che è troppo scontato non ci piace e, d’altronde, i voti dei ragazzi erano lì chiarissimi, pur se distanti dal gioco di ruolo di cui sopra di un paio di risibili decimali. C’è inoltre il classico articolo sui più attesi del 2024, che tanto classico non è a fronte di una precisa scelta giornalistica: ok, possiamo scorgere highlight belli grossi per l’anno prossimo – per gusti personali sono felice ci siano anche Hellblade II e (ancora) S.T.A.L.K.E.R. 2 – ma per il resto non potevamo non considerare il particolare 2023 da cui arriviamo, un anno in cui ottimi studi di media-piccola grandezza hanno chiuso, major hanno fatto incetta di licenziamenti e, in generale, nonostante le roboanti acquisizioni, i segnali futuribili ci sono sembrati tutt’altro che stucchevolmente positivi. D’altra parte, ad appena un millimetro c’è la solita, ottima e squisitamente concreta TGM che conoscete: tra le recensioni di peso trovate il primo, vero e gradevole gioco di Avatar, accanto a titoli dal minor budget che, per la verità, a nostro avviso valgono di più, da The Talos Principle 2 a Like a Dragon Gaiden, da Persona 5 Tactica a Slay the Princess, The Invincible a altri ancora, accanto a una delusione anche peggiore del previsto – voto non negativo, ma per la mole di offerta nemmeno onorevole – per il nuovo CoD Modern Warfare. Cari ragazzi, siamo di nuovo al punto, e non è tanto colpa di Sledgehammer quanto della volontà di Activision di progettare finalmente capitoli più sperimentali uno dopo l’altro, un po’ come i Black Ops, visto che la sequenza di programmazione di ogni pezzo è per forza di medio-lunga distanza.
TGM Classic, poi, si ferma nei vicoli più sozzi di Detroit per dare paradossalmente lustro al cyberpoliziotto più amato e famoso di sempre, quel Robocop protagonista di videogiochi gustosissimi oggi come ieri (questo l’aggettivo giusto, super-gusto come i miglior chewingum dell’epoca, niente di più ma nemmeno niente di meno). L’highlight più luccichino di RetroTGM n.16 è infine facilissimo da evidenziare, il ritorno di Atari 2600 nella quasi omonima retro-console, ma francamente non è detto si tratti del meglio che troverete tra le pagine dell’ormai consueto e amatissimo inserto. Anzi, di sicuro c’è qualcosa di più meritevole 🙂 Prima di salutarvi voglio mettere in evidenza l’idea di Paolone per il Bovabyte di TGM 403: un’intervista a Bybierre, illustratore assai peculiare, di sicuro “nostro fratello” per i temi pop che va a considerare, con i suoi artwork riassumibili con “i cartoni animati degli anni Ottanta come non li avevamo mai visti”… Ma c’è molto di più artisticamente, se lo sguardo è più attento.
Ancora tanti auguri per un felice 2024!
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