The Surge 2 - Recensione

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A differenza di tutti quelli che hanno passato le vacanze al mare in questa estate focosa, io ho preferito al contrario farmi una scappatella per le strade di Jericho City su The Surge 2, anche se due mesi fa avevo già avuto modo di scrivere una breve anteprima sul gioco. Il motivo è presto detto: per quanto mi è stato possibile ho cercato di assimilare al meglio il moveset del mio personaggio e soprattutto dei miei nemici, conscio che sarei arrivato insieme a voi a questo momento topico, necessario a descrivere le mie peripezie in compagnia di incubi cibernetici e naniti colti da un’inguaribile follia.

GIORNI DI UN FUTURO PASSATO

Secondo molti medium d’intrattenimento, il nostro futuro non sembra viaggiare verso un epilogo roseo. Al contrario, la maggior parte degli scenari possibili immaginabili virano sulla catastrofe, presentandoci spesso incubi nucleari, macchine ribelli o estinzioni globali. Fortunatamente qualcuno sta cercando di fare qualcosa in merito per evitare tutto questo, tipo una certa Greta Thunberg, mentre altri si fanno ancora cullare dall’idea che tutte queste sciagure sono ancora molto lontane da noi. Nel caso di The Surge 2, Deck 13 ha deciso di continuare il filone narrativo iniziato nel primo capitolo, descrivendo un’ambientazione dove alcuni naniti prendono il sopravvento sui loro creatori, acquistando una propria “coscienza” in grado di corrompere gli esseri umani.
Il protagonista dell’avventura, personalizzabile dal giocatore grazie a un piccolo editor, sa di essere sopravvissuto a un incidente aereo diretto a Jericho City, nel quale si trovava anche Athena, una ragazzina che avrà un ruolo fondamentale nella storia, ma che per forza di cose eviterò di descrivervi al fine di non rovinarvi l’esperienza con il gioco. La ragazza scompare e noi, nostro malgrado, ci svegliamo due mesi dopo all’interno di una struttura di detenzione, in preda a visioni che non riusciamo a spiegarci. Da qui ha inizio il nostro viaggio alla ricerca della verità, costellato come al solito da nemici pronti a tutto per farci la pelle, seguendo in questo caso la struttura del genere soulslike. Jericho City nasconde tra i suoi vicoli pericoli inimmaginabili e lo scopo del giocatore, come sapranno bene i fan del genere, è quello di abituare i propri sensi a tutta quella serie di messaggi subliminali che il gioco invia prima di ogni attacco. Ogni mossa richiede infatti una schivata precisa, o una parata precisa giacché è stata implementata anche la parata direzionale, pertanto è doveroso comprendere fino in fondo il timing di ogni azione, accompagnando il tutto con lo studio degli impianti e degli oggetti equipaggiabili. In The Surge 2 è infatti possibile creare una build che più si addice al nostro stile di gioco: si possono prediligere attacchi veloci equipaggiando due armi, oppure quelli pesanti approfittando delle aperture dei nemici per dare un colpo potente e poi subito indietreggiare.the surge 2 recensione

Deck 13 ha fatto un buon passo avanti con questo secondo capitolo

Ho trovato particolarmente interessante la scelta di conferire potenziamenti all’equipaggiamento immaginandoli come i classici set degli hack’n’slash: utilizzando tre oggetti si può ottenere un bonus parziale, mentre utilizzandone sei si arriva al bonus completo. Grazie a questo escamotage, The Surge 2 conferisce una piacevole libertà al giocatore, che in questo modo può davvero sbizzarrirsi a cercare la “best solution” nei diversi casi proposti dall’ambientazione. La scelta di poter personalizzare anche il drone alle nostre spalle offre davvero tante possibili combinazioni da saper sfruttare all’occorrenza, giacché le varie omnicelle possono servire allo scopo di effettuare danni elementali al nemico di fronte a noi, sfruttando in qualche caso le sue debolezze. Per rendere il tutto più “pepato” gli sviluppatori hanno deciso di farci portare con noi un numero esiguo di proiettili, che potranno essere ripristinati alla med-bay oppure in giro, a patto che si compia un’uccisione finale utilizzando una delle batterie caricate in nostro possesso. Ogni nemico possiede dei punti deboli, anche al danno elementale, e dei punti di forza, pertanto sappiate che i diversi tentativi necessari a sconfiggerlo faranno parte del naturale cammino imposto dal genere. Sbaglia, ricomincia, ripeti, impara. Questa quartina che fa appello, in CCN, a tutto il calendario gregoriano vi accompagnerà durante tutto il corso della vostra sessione, che in un quantitativo di ore variabile (io ne ho impiegate venti per finire il gioco e qualche side-quest) vi condurrà al finale e, fortuna degli appassionati, a un piacevole NG+.

LA SCINTILLA

Per quanto riguarda la scrittura, The Surge 2 fa affidamento a una sceneggiatura ben gestita, capace di accompagnarci nel nostro viaggio con un discreto quantitativo di informazioni, necessarie a comprendere la maggior parte dei retroscena presenti nel gioco. Tante fazioni si contendono la supremazia di Jericho City ed è interessante sottolineare come, in questo come in altri casi, spesso emergano delle condizioni sociali estreme che portano alla formazione di culti religiosi. Anche qui non manca infatti un culto che venera la Scintilla, ovvero la formazione di naniti che vedrete in cielo per buona parte del gioco, come non mancano tutta quella serie di audio log creati ad hoc per farci comprendere meglio non solo ciò che accade in The Surge 2, ma anche ciò che è accaduto in passato.
Alcune missioni secondarie ci porteranno a incontrare anche alcuni sopravvissuti del precedente capitolo e sarebbe interessante, dal mio punto di vista almeno, riuscire a completare tutte le side quest per saperne di più. Il consiglio è quello di esplorare il mondo da cima a fondo, poiché oltre alle solite “scorciatoie” pensate per farvi arrivare in poco tempo dalla med-bay al boss dell’area, ci sono anche tanti piccoli anfratti nascosti pronti a raccontarvi una storia.the surge 2 recensione

La possibilità di “buildare” il personaggio permette una discreta libertà d’azione nel gioco

Pensate a The Surge 2 come a un titolo suddiviso in tre macro capitoli, ognuno intervallato da una boss fight dove ci verrà detto, chiaramente, che non potremo tornare indietro. Come accennato qui e in altra sede, il titolo di Deck 13 propone uno stile di gioco concettualmente fedele agli stilemi del soulslike, cercando però in parallelo di semplificare alcune situazioni per renderlo digeribile anche ai profani del genere. Tra schiavate, attacchi leggeri e pesanti, parate e quant’altro, il nostro personaggio cerca di sopravvivere alle difficoltà come meglio può, affidandosi chiaramente alle nostre capacità che stiamo aldilà dello schermo. Il combattimento resta piacevolmente difficile e le aree più complesse, al netto delle nostre abilità, potranno essere superate solo adoperandosi con pazienza a un farming aggressivo degli scarti tecnologici per andare avanti, mentre al contrario l’esplorazione della mappa cerca di concentrare tutto in una zona che dà l’illusione di essere un enorme open-world, ma ben strutturato e godibile soprattutto sfruttando la verticalità di ogni “quartiere” di Jericho City. Il mood pad alla mano è veramente responsivo, ogni reazione del nostro alter ego reagisce ai nostri input senza particolari problemi, unico neo la telecamera, che molto spesso nei luoghi angusti finisce per ostruire la nostra visuale mostrandoci soltanto una fredda compenetrazione dello scenario.
Sebbene gli ambienti risultino un po’ ripetitivi, trovo che gli sviluppatori siano riusciti a creare una perfetta commistione di situazioni capaci di accompagnare il nostro viaggio senza tedio. Tecnicamente il gioco riesce a fare affidamento a un ottimo comparto grafico, soprattutto ricco di effetti visivi unici che vengono enfatizzati dalla presenza dello slow motion durante le eliminazioni. La varietà in termini puramente ludici la si scopre quindi anche sull’equipaggiamento e le armi, che ora vantano una rosa veramente ampia di oggetti che saprà accontentare praticamente ogni palato.

The Surge 2 è frenetico, cattivo quanto basta e relativamente performante al punto di entrare a gamba tesa nella classifica dei migliori soulslike presenti in circolazione. I difetti ci sono e ve ne abbiamo parlato, ma sono abbastanza sicuro che questa nuova avventura saprà coinvolgervi come si deve, offrendovi persino la possibilità di scegliere il vestito giusto per la giusta situazione. Se avete amato il primo, sicuramente ne vedrete delle belle!

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Pro

  • Buon seguito in linea con il capitolo precedente.
  • Sistema di combattimento bilanciato e sfidante.
  • Graficamente un bel colpo d’occhio ma…

Contro

  • …alcune ambientazioni sembrano un po’ ripetitive.
8.5

Più che buono

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