TGM 401, 35 anni e non sentirli!

The Games Machine

TGM 401, 35 anni e non sentirli!

Arriva nelle edicole, per gli abbonati e nelle versioni digitali il nuovo The Games Machine! Dopo la sbornia di TGM 400 siamo tornati quasi alla normalità, anche se a ben vedere questo 401 tanto normale non è: settembre 2023 segna col fuoco i nostri 35 anni esatti di storia, qualcosa che non potevamo festeggiare di nuovo con uno specialone sulla decennale attività della redazione, proprio come sul suddetto numero celebrativo, ma che ha dalla sua un The Games Machine particolarmente denso e straripante di titoli. Lo speciale Gamescom 23 porta con sé la bellezza di 20 pagine e 41 anteprime, intorno a giochi che usciranno a stretto giro o all’inizio del 2024, a cui si sommano altre produzioni illustrate nelle news degli Spotlight.

TGM 401 è però anche il veicolo di due tra le più importanti recensioni dell’anno, se non le più rilevanti in assoluto (almeno per noi, contando che il nuovo Zelda non uscirà mai su PC), ben in evidenza pure sulle copertine del mese: Baldur’s Gate 3 ha raggiunto il nostro top score, e certo per purezza GdR batte l’altro colosso di settembre, Starfield, gigantesco “open galaxy” che, tuttavia, è così diverso nel DNA da non poter essere davvero paragonato al gioco di Larian – per non parlare dell’ambientazione sci-fi da spazio (molto) profondo.Gli ampi spazi delle prove recano anche le review del notevolissimo Armored Core VI e della nuova ex-sclusiva PlayStation Ratchet & Clank: Rift Apart, accanto ad altre perle più piccole ma altrettanto brillanti come i sequel di Remnant e Blasphemous, Shadow Gambit: The Cursed Crew (RIP Mimimi, ahinoi) o anche Sea of Stars, affascinante nuova opera dagli autori di The Messenger.

E il ritorno di Quake II, sia in recensione che nel TGM Classic. Dan Hero continua poi a narrare la storia di Kenzo Tsujimoto e, quindi, di Capcom, Paolone torna in zona GPU dopo l’annuncio delle nuove Radeon a Gamescom, per chiudere con l’intervista agli autori del prequel Daymare 1994; per quanto non abbiano partorito il massimo del risultato nel loro nuovo survival horror, i ragazzi di Invader Studio rappresentano bene le ambizioni indipendenti della scena videoludica italiana. Buona lettura 🙂

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