Devo ammettere di essere sempre molto diffidente nell’approcciarmi a un videogioco sviluppato da Spiders, memore dei tanti passi falsi dello studio parigino, eppure non ho mai perso la speranza. Ho sempre avuto fiducia che un giorno gli autori di Bound by Flame e The Technomancer sarebbero riusciti a esaltare le loro potenzialità, scrollandosi di dosso tutti i pregiudizi che circondano le loro produzioni. Con mia grande felicità posso affermare che quel giorno è finalmente arrivato: con GreedFall il team francese ha saputo dar vita a un videogioco di ruolo fatto con tutti i crismi, anche se qualche difetto endemico è purtroppo rimasto.
IL NUOVO MONDO
Ci troviamo in un’epoca di grande progresso tecnologico, scientifico e sociale. La scoperta della grande isola di Teer Fradee ha portato le principali potenze del continente a una corsa alla colonizzazione, un po’ come avvenne a cavallo tra il XVI e il XVII secolo sul nostro pianeta dopo la scoperta dell’America. Tra queste, l’Alleanza del Ponte, il Sacro Regno di Thélème e la Congregazione dei Mercanti hanno tutte già fondato diversi avamposti in quello che possiamo definire il Nuovo Mondo, pronti a sfruttarne le ricchezze a tutto discapito degli indigeni, loro malgrado in procinto di essere sopraffatti dai conquistatori. Se però i coloni vedono Teer Fradee come un’opportunità di ricominciare da zero, chi resta nel continente deve fare i conti con una devastante epidemia di origine sconosciuta che sta falcidiando la popolazione.
È questa sua essenza poliedrica che nasconde un forte messaggio ecologista il punto di forza dell’intera produzione
LA FORZA DELLE PAROLE
Ed è sulle fondamenta di questo setting piuttosto singolare che Spiders ha imbastito un intreccio narrativo davvero intrigante, nonostante un inizio abbastanza lento e una prolissità magari un filo eccessiva verso la fine. Una narrazione che viene modificata radicalmente in seguito alle decisioni che faremo prendere al protagonista. A tal proposito, sono tanti i giochi di ruolo che sbandierano la promessa di una presunta profondità delle scelte morali, ma sono davvero pochi quelli che riescono a mantenere la parola data. GreedFall non solo fa parte di questa ristretta cerchia, ma mantiene un elevato grado di coerenza tra le decisioni prese e le ripercussioni narrative. Senza svelare alcunché e rovinarvi la sorpresa, vi basti sapere che la main quest, la trama nel suo complesso e l’intero setting basato sui rapporti di forze tra le diverse fazioni si modificano dinamicamente persino portando a termine (o trascurando) alcuni incarichi secondari. Missioni, principali e non, che spesso si rivelano anche piuttosto articolate. Senza dimenticare che in molti casi possono essere completate in più modi diversi, magari puntando sulle abilità diplomatiche o sulla furtività, oppure facendo parlare spade e moschetti.
I combattimenti sono purtroppo la nota dolente di GreedFall
SEGUITO DIPLOMATICO
Qualche inciampo anche nell’interfaccia, soprattutto durante le fasi esplorative. In questi frangenti viene davvero difficile orientarsi soltanto con la bussola presente sul bordo superiore dello schermo, soprattutto perché questa indica sì la direzione verso l’obiettivo, ma non tiene conto degli ostacoli presenti nei livelli. Viene dunque naturale aprire costantemente la mappa per controllare la strada, rendendo di fatto inutile la bussola, laddove la presenza di una minimappa avrebbe certamente aiutato. D’altronde non si capisce per quale motivo gli sviluppatori abbiano deciso di non farne uso, anche perché fino a oggi la minimappa è stata sempre presente nelle opere targate Spiders.
I ragazzi di Spiders sono riusciti a trovare la quadra senza dimenticarsi di far sfoggio della capacità di world design che da sempre li contraddistingue
Insomma, i ragazzi di Spiders sono riusciti a trovare la quadra senza dimenticarsi di far sfoggio della capacità di world design che da sempre li contraddistingue. GreedFall è un’opera avvincente che spinge costantemente il giocatore all’esplorazione e alla ricerca della verità sull’epidemia e sul legame che vincola gli isolani a Teer Fradee. Intrigo su intrigo, un mistero dopo l’altro. Il primo colpo è andato a segno, ora bisogna solo correggere il tiro per centrare il bersaglio.
Sapevo che un giorno sarebbe successo: c’è ancora del lavoro da fare per smussare gli angoli, ma Spiders ha finalmente raggiunto la maturità sfornando un videogioco di ruolo che fa leva sulle potenzialità che risiedono all’interno dello studio francese. GreedFall è un’opera coerente che non esita a riservare qualche sorpresa nell’intreccio narrativo, con una scrittura di eventi e personaggi irreprensibile. Peccato solo per qualche inciampo nell’interfaccia e nel sistema di combattimento, che non riesce mai davvero a brillare limitandosi al semplice compitino, e per un’eccessiva lunghezza delle battute finali dell’avventura. Il fascino dell’ambientazione, sfruttata in maniera impeccabile, è la proverbiale ciliegina sulla torta. Insomma, GreedFall rappresenta l’apice delle produzioni Spiders finora, ma lo spazio per migliorarsi c’è ed è ancora tanto.