Earth Defense Force 5 - Recensione PC

PC PS4

C’è davvero poco di più inflazionato di un’invasione aliena della Terra per dare il la a uno sparatutto fantascientifico; eppure, nonostante l’incipit sia rimasto sostanzialmente lo stesso lungo tutta la serie, SANDLOT e D3 Publisher riescono sempre ad attrarre a sé un discreto nugolo di appassionati che non vede l’ora di affrontare orde di creature mostruose per salvare il nostro pianeta dall’annientamento. Earth Defense Force 5 non fa eccezione, e anche questa volta dobbiamo fare i conti con un esercito extraterrestre che ha lanciato un’offensiva planetaria ai danni dell’umanità. Disponibile già dallo scorso dicembre su PS4, l’ultima incarnazione di questa storica saga di shooter in terza persona è appena approdata su PC tramite Steam. Quale occasione migliore per schierarsi di nuovo sul campo di battaglia in una disperata difesa della nostra amata Terra?

QUALCUNO HA CHIAMATO LA DISINFESTAZIONE?

Una breve infarinatura prima di passare a una disamina della versione PC. In Earth Defense Force 5 abbiamo modo di prendere il controllo di uno tra quattro personaggi, ognuno dei quali dotato di capacità e armamentario specifici: si va dal Ranger, ossia il classico soldato con armi da fuoco tradizionali, alla Wing Diver, una guerriera estremamente mobile ma altrettanto fragile che imbraccia armi a energia, passando dal Fencer, più o meno il tank del gruppo, fino all’Air Raider, il personaggio di supporto per antonomasia, in grado di curare i compagni e richiamare assalti aerei sui nemici. Man mano che si procede nella campagna, giocabile sia in solitaria che in cooperativa (anche in locale), vengono sbloccati oggetti di equipaggiamento aggiuntivi, si ha la possibilità di potenziare le armi già in proprio possesso, e si guadagnano punti armatura addizionali, l’equivalente dei punti vita per intenderci. Tutto qui.
Earth Defense Force 5 Recensione

non aspettatevi una campagna particolarmente sfaccettata: lo scopo del gioco è l’eliminazione sistematica degli invasori

L’appeal di Earth Defense Force 5 sta proprio nel ripetere le varie missioni (ben 110) per sbloccare ogni singolo elemento di gioco legato alle diverse classi e alle cinque difficoltà, di cui solo tre accessibili inizialmente, con le altre selezionabili dopo aver portato a termine la campagna almeno una volta. La longevità si presenta dunque piuttosto elevata anche senza mettere in conto le numerose iterazioni a cui devono sottoporsi tutti coloro i quali ambiscono a completare l’ultima fatica di SANDLOT al 100%. Tuttavia non aspettatevi una campagna particolarmente sfaccettata: lo scopo del gioco è l’eliminazione sistematica degli invasori, e la stragrande maggioranza delle missioni rispecchia questa filosofia. La qualità dell’esperienza viene dunque sacrificata sull’altare della quantità dei contenuti presenti. Dopo poco persino i nemici iniziano a ripetersi, laddove le nuove varianti di un determinato mostro si presentano su schermo semplicemente con colorazioni differenti, a indicare una maggiore resistenza ai colpi o un più alto valore di attacco. Non aspettatevi nemmeno un’intelligenza artificiale sfaccettata: l’unica strategia degli insettoni giganti e dei mezzi meccanici alieni è quella di sopraffare i difensori puntando semplicemente sul numero, caricando a testa bassa la resistenza umana.

UN PC PER AMICO

La necessità di muovere numerosi oggetti contemporaneamente sullo schermo purtroppo si paga con una qualità visiva sì accettabile, ma tutt’altro che al passo con i tempi. Se da un lato è vero che l’engine di Earth Defense Force 5 riesce a visualizzare decine e decine di mostri e personaggi umani senza perdere mai un frame nemmeno nelle situazioni più concitate (cioè sempre), dall’altro abbiamo modelli poligonali estremamente semplici dotati di animazioni piuttosto basilari, senza parlare di una fisica che forse avrebbe bisogno di un breve ripasso dei principi della dinamica. Fa tutto innegabilmente parte di quel fascino da “guilty pleasure” tipico dei B-movie, vero e proprio marchio di fabbrica della serie, ma una svecchiata sul versante tecnico non farebbe di certo male.

Earth Defense Force 5 è in grado di girare praticamente senza incertezze su ogni PC dotato di hardware dell’ultimo lustro

Anche perché ciò si traduce in una conversione da PS4 abbastanza essenziale, nel senso che le opzioni grafiche avanzate latitano e dunque non vi è alcun modo di avvantaggiarsi degli hardware più prestanti per attivare qualche effetto aggiuntivo. L’ovvio aspetto positivo di tale questione è sostanzialmente uno: Earth Defense Force 5 è in grado di girare praticamente senza incertezze su ogni PC dotato di hardware dell’ultimo lustro. Tra le altre sbavature si segnalano un netcode non sempre impeccabile e un prezzo di vendita forse fin troppo eccessivo, soprattutto in considerazione del fatto che tutti i DLC pubblicati fin’ora sulla console Sony sono da acquistare separatamente, con una spesa complessiva per i contenuti aggiuntivi che supera quella del solo gioco base.

Earth Defense Force 5 è l’ennesima iterazione di una serie che abbraccia la ripetitività dell’azione per farne il suo principale punto di forza, grazie soprattutto a un’invidiabile mole di contenuti sbloccabili e a una formula ludica immediata capace di intrattenere per decine, se non centinaia di ore. Tecnicamente arretrato, ma capace di girare su ogni hardware senza incertezza alcuna, il videogioco di SANDLOT e D3 Publisher incarna alla perfezione quel fascino da “guilty pleasure” tipico dei B-movie, il tutto condito da una sana dose di ironia sopra le righe in pieno stile giapponese.

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Pro

  • Può regalare decine e decine di ore di intrattenimento.
  • Formula di gioco semplice e immediata.
  • Capace di girare senza incertezze su ogni hardware.

Contro

  • Statene alla larga se soffrite molto la ripetitività dell’azione.
  • Tecnicamente obsoleto.
  • Prezzo dell’intero pacchetto forse troppo elevato.
7.7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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