The Elder Scrolls Online : Elsweyr - Recensione

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Il panorama di settore dedicato ai MMORPG ha continuato a mantenere vivo l’interesse del pubblico verso un’esperienza videoludica condivisa massivamente, focalizzando nella maggior parte dei casi l’attenzione della community verso quei pochi titoli capaci di restare a galla grazie ad aggiornamenti, espansioni e patch correttive. Tra i soliti noti emerge per seguito e produttività The Elder Scrolls Online, volto multigiocatore dell’universo fantasy creato in casa Bethesda, che da un po’ di tempo a questa parte ha trovato la sua dimensione rilasciando continui contenuti di pregio, in modo da regalare un’esperienza omnicomprensiva ricca di colpi di scena, personaggi memorabili e molto altro ancora. Dopo averci intrattenuto con espansioni di piccola e maggiore entità, tra le più grandi troviamo Morrowind e Summerset, in casa Bethesda hanno pensato di coinvolgerci in una nuova avventura ambientata nelle terre di Elsweyr, patria della razza dei Khajiit.

IL RITORNO DEI DRAGHI

L’occasione dei festeggiamenti di questo venticinquesimo anniversario dalla pubblicazione del franchise ha permesso, almeno in parte, di far tornare i draghi in veste di protagonisti nel gioco, ponendoli come nemici da fronteggiare nelle vaste terre desertiche di Elsweyr. La patria dei Khajiit colpisce sin da subito grazie alla sua conformazione geologica, soprattutto perché tra dune desertiche e giungle tropicali emergono molteplici rovine di templi dimenticati, ognuno in grado di celare al proprio interno tantissime storie utili a fornirci uno spaccato storico piuttosto attento, e suggestivo, di questa popolazione antichissima.
The Elder Scrolls Online Elsweyr Recensione

L’incredibile lore di Elder Scrolls continua ad aggiungere tasselli in questo mosaico impressionante e avvincente!

L’inizio rocambolesco che molti pg navigati avranno affrontato tempo fa in Wrathstone è solo il preludio di una narrazione complessa da scoprire passo dopo passo, e l’arrivo dei draghi, per quanto drammatico, rappresenta uno dei tasselli ponderati per comporre un quadro dove il ritorno di queste creature, apparentemente invincibili, sembra essere solo il primo di una serie di sfortunati eventi pronti a destabilizzare il regno dei Khajiit. I conflitti politici interni, e tutte le lotte civili pronte a minare il già precario equilibrio della nazione, fanno da palcoscenico a una serie di personaggi comprimari di tutto rispetto, ognuno pronto a bramare il proprio posto in una narrazione attenta che lascia trasparire un lavoro certosino a livello di sceneggiatura, fedele soprattutto alla lore dell’intera saga. Probabilmente l’unico difetto delle fasi iniziali risiede nel fatto che i draghi diventano paradossalmente un mero contorno di tutti gli eventi in cui prendiamo parte, ma il crescendo della componente epica non tarda a mostrarsi nel corso della quest principale, promettendoci un ottimo intrattenimento in termine contenutistico che arriva ad occuparci almeno una trentina di ore di gioco, intervallate dal solito tran tran quotidiano pensato per farci seguire missioni principali e secondarie.

L’ASCESA DEI NECROMANTI

Se dal lato della storia troviamo interessanti novità legate al background dei Khajiit, ma anche a quello di molti personaggi comprimari del racconto, sul fronte contenutistico assistiamo all’inserimento di una nuova classe giocabile abbastanza equilibrata e versatile, capace quindi di coprire relativamente bene tutti i ruoli sul campo. Il necromante attinge il suo potere dai morti e offre, a tutti gli effetti, una serie di skill pensate per enfatizzare questo concetto. La nostra build mista tra l’albero dei dps (Grave Lord) e quella del tank (Bone Tyrant) ci ha permesso di seguire un percorso in solitaria senza alcuna difficoltà particolare, gruppando solamente in tutte quelle situazioni utili a capire gli effetti secondari delle abilità in nostro possesso.
The Elder Scrolls Online Elsweyr Recensione

Graficamente il prodotto mantiene i propri standard, regalando piacevoli scorci da esplorare con tutta calma!

Fondamentalmente la rotation è stata pensata per potenziare la magicka sin dal principio come statistica principale, così da poter effettuare un numero maggiore di spell da alternare all’utilizzo della falce, che invece ha un costo in stamina. Le magie a distanza rappresentano un ottimo inizio per ingaggiare il combattimento, soprattutto quando lanciate intelligentemente in modo da rendere fruttuosi tutti gli effetti secondari di cui sono equipaggiate. La versatilità della classe permette di usare abilità per aiutare il gruppo, ma anche noi stessi, grazie a uno skill-tree particolarmente sinergico che sfrutta abilità ad area (ma anche i cadaveri) al fine di infliggere danni e allo stesso tempo curarsi. Le molteplici abilità a disposizione del necromante lo rendono una classe estremamente divertente da giocare in più occasioni, fattore che accompagnerà i molti viaggiatori nel mondo di ESO a considerarne l’impiego anche nel nuovo trial per dodici giocatori chiamato The Spire, oppure negli eventi pubblici sparsi per la mappa dove ci si potrà confrontare direttamente con qualche drago.

La nuova espansione di The Elder Scrolls Online regala un nuovo spaccato di una storia in continua evoluzione, capace di intrigare e coinvolgere tutti i giocatori amanti della lore alle spalle del franchise. La nuova classe permette un approccio diversificato sia in gruppo che in solitaria, mentre i dungeon aggiunti in questa occasione garantiscono un buon passatempo soprattutto raggiunti i livelli più alti. Il lavoro di Bethesda nel curare questo capitolo online di un franchise storico dimostra come passione e dedizione significhino molto in questo contesto, maggiormente quando si parla di MMORPG. La possibilità di acquistare l’espansione senza usufruire necessariamente dell’ESO Plus permette inoltre di godersi il pacchetto con tutta calma, così da non dover fare corse estenuanti col rischio di lasciarsi qualcosa alle spalle.

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Pro

  • Espansione ottima a livello di storia e contenuti.
  • Il necromante è molto divertente da giocare.
  • Graficamente il titolo mantiene alti i suoi standard.

Contro

  • All’inizio fa un po’ fatica a partire a livello di narrazione.
  • Questa dannata localizzazione semplificherebbe ogni cosa!
8.2

Più che buono

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