Castlevania Anniversary Collection - Recensione

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Quante volte siete stati in Transilvania? Nella vita reale probabilmente mai, al massimo una volta, ma nelle vostre scorribande virtuali siamo certi che la conoscete a menadito. In particolare siamo sicuri che un certo castello non abbia quasi più segreti per voi, specie nelle notti di luna piena illuminate dai fulmini. È dall’ormai lontanissimo 1986 che Castlevania occupa un posto stabile nell’Olimpo delle migliori saghe di videogiochi. Tra alti e bassi, certo, ma anche nei suoi momenti peggiori la serie è riuscita a far parlare di sé. Per rinverdirne i fasti, in attesa magari di poter gustare un capitolo nuovo di zecca, Konami fa uscire la sua seconda Anniversary Collection dedicata alla prima era di Castlevania, quella che abbraccia il quinquennio 1986-1991. Ancora una volta le scelte contenutistiche operate dalla compagnia nipponica prestano il fianco a varie critiche, ma andiamo con ordine.

PRIMI VAGITI VAMPIRESCHI

Il pacchetto offre un excursus abbastanza ampio sull’evoluzione del gameplay di Castlevania nell’era pre-Igarashi. L’influenza arcade è chiarissima soprattutto nei primi tre capitoli per NES, ben lontani dallo stile Metroidvania che proprio questa saga ha contribuito a inaugurare. Livelli lineari, difficoltà molto alta e poche possibilità di redenzione… non avrete monete da spendere nei cabinati ma la pazienza dovrà essere vostra fedele compagna se vorrete vedere i titoli di coda.
castlevania anniversary collection

È dall’ormai lontanissimo 1986 che Castlevania occupa un posto stabile nell’Olimpo delle migliori saghe di videogiochi

Più strutturati e appaganti sono sicuramente Super Castlevania IV, uscito su SNES, e Castlevania Bloodlines, che fecero intravedere la pasta di cui il futuro della serie sarebbe stato fatto. Il passaggio alle console 16 bit in entrambi i casi è evidente sia in termini grafici che di gameplay, il quale esplode verso nuove direzioni ancora oggi moderatamente godibili. Bloodlines offriva addirittura due personaggi giocabili, ognuno con una differente arma che concedeva un diverso approccio sia ai combattimenti che all’esplorazione. Nella raccolta sono presenti anche un paio di spin-off usciti su Game Boy e GBA. Il primo, The Adventure, è sicuramente trascurabile mentre Belmont’s Revenge per l’epoca era piuttosto godibile anche se limitato dall’hardware su cui girava.

EXTRA E AFFINI

Come piccola ciliegina sulla torta troviamo uno spin-off chiamato Kid Dracula, mai uscito finora dai confini giapponesi. È un platform quasi completamente slegato dalla continuity Castlevaniana, che propone un gameplay simpatico ma fin troppo leggero. Poco più di un fresco antipasto per le portate più succulente. Un DLC gratuito di prossima uscita aggiungerà alcune features a tutte le tre collection pubblicate da Konami. Per quanto riguarda quella dedicata a Castlevania arriverà la possibilità di giocare anche le versioni giapponesi dei giochi e di selezionare le scansioni dei bonus book uscite solo in Giappone.
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Il pacchetto offre un excursus abbastanza ampio sull’evoluzione del gameplay di Castlevania nell’era pre-Igarashi

Nonostante ciò, la presenza della sola sezione Museo, per quanto ricca di materiale e spunti interessanti, è assolutamente insoddisfacente. La grande K avrebbe potuto e dovuto spremersi un po’ di più per accontentare i suoi fan. Molti in questi giorni si stanno ad esempio chiedendo perché sono stati tenuti fuori pezzi pregiati come Rondo of Blood e Symphony of the Night. La risposta è tanto semplice quanto contestabile: per non cannibalizzare le vendite della raccolta Castlevania Requiem uscita verso la fine dello scorso anno. Dobbiamo forse aspettarci una super-compilation che le contenga tutte e che recuperi anche gli altri pezzi mancanti? Conoscendo Konami non riteniamo questa possibilità del tutto campata in aria. Nel frattempo i fan duri e puri possono prendere in considerazione l’acquisto di questa collection, che ha il “merito” di portare sotto i riflettori alcuni pezzi della corona rimasti finora nell’ombra dei confini giapponesi o del completo anonimato.

Una seconda Anniversary Collection che come quella Arcade uscita poco tempo fa lascia un po’ di amaro in bocca per le scelte operate da Konami sia in termini quantitativi che qualitativi. Se il valore storico è assolutamente fuori di dubbio, quello collezionistico purtroppo no. Ci auguriamo che lo stesso destino non tocchi alla terza raccolta di prossima uscita, dedicata stavolta alla serie Contra.

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Pro

  • Super Castlevania IV e Bloodlines meritano ancora.
  • Il valore storico è alto, ma manca qualche pezzo pregiato.

Contro

  • Pochi extra e i capitoli Game Boy sono trascurabili.
  • Non si possono configurare i controlli. Argh!!!
7

Buono

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