MLB The Show 23 – Recensione

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Dopo aver trascorso qualche mese in letargo, guantone, mazza e palline sono pronti a uscire dall’armadio e a tornare in azione grazie a MLB The Show 23.

Sviluppatore / Publisher: San Diego Studio / Sony Prezzo: € 69,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo e cooperativo online PEGI: 3 Disponibile su: PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di uscita: Già disponibile

Or dunque è giunto ancora quel momento, per noi di ritornare sul diamante;
forse c’è stato qualche cambiamento? Le novità sono poche o tante?

Rispondo con prontezza alla questione, dicendo che io sono soddisfatto;
dell’anno scorso il gioco non è un clone, un qualche passo avanti è stato fatto.




La sua struttura ormai consolidata è stata messa a punto in vari aspetti;
in larga parte no, non è cambiata, ma sono stati tolti dei difetti.

Se siete incuriositi e vi chiedete se il gioco è da comprare o da evitare,
la nostra recensione dai leggete, di certo vi sapremo consigliare.

MLB THE SHOW 23, CHE SPETTACOLO!

Lo ammetto, ero pronto a iniziare la recensione di MLB The Show 23 con un’invettiva contro una serie che, pur con una infinità di pregi, soffriva ormai da troppi anni di un totale immobilismo. Una mancanza di innovazioni che andava a toccare ogni componente di gioco e che dimostrava la voglia del team di sviluppo di battere la strada più sicura, senza dare particolare ascolto alle richieste della community e senza cercare soluzioni in grado di offrire qualcosa di nuovo e interessante. Un approccio conservativo che, per quanto potesse essere giustificato dalla qualità della struttura di gioco e dal quantitativo di modalità presenti, era riuscito a far calare il livello di entusiasmo in chi, come il sottoscritto, nell’ultimo decennio aveva trascorso decine (ok, lo ammetto, svariate centinaia…) di ore tra lanci e battute.

MLB The Show 23

Le modifiche apportate alla gestione della difesa sono una delle novità principali di MLB The Show 23.

Invece tutto ciò non è successo. Niente invettiva ma introduzione con una semplice poesia che, tra una rima e l’altra, lascia intendere come quest’anno alcune novità siano presenti. Perché sì, MLB The Show 23 non è un semplice copia-incolla della passata edizione, ma un qualcosa che, finalmente, ne prende almeno in parte le distanze. Lo fa puntando, in primis, sulla Storia del baseball a stelle e strisce. La Storia con la “S” maiuscola, proposta sotto forma di una nuova modalità che celebra le Negro Leagues e i suoi atleti.

MLB The Show 23 non è un semplice copia&incolla della passata edizione

Un racconto in otto puntate che, tramite filmati, interventi di Bob Kendrick (presidente del Negro Leagues Baseball Museum) e fasi di gioco ci parla non solo di atleti formidabili e delle loro imprese, ma tratteggia i contorni di un’epoca in cui la segregazione razziale era una realtà di tutti i giorni, in cui bianchi e neri non potevano trovarsi sullo stesso diamante a lanciare palline e a provare a colpirle con una mazza. Uno dopo l’altro scorrono davanti ai nostri occhi personaggi come Satchel Page, Jacke Robinson e Hilton Smith che, una volta completati gli scenari di cui sono protagonisti, entrano a far parte del gigantesco roster della nostra franchigia dei sogni.

MLB The Show 23

Satchel Page e altri campioni del passato sono protagonisti di una nuova modalità di gioco dedicate alle Negro Leagues.

Come in passato, anche in MLB The Show 23 tutte le modalità sono integrate tra di loro, e si incrociano con un unico sistema di punti esperienza, che permette al tempo stesso di migliorare il proprio alter ego virtuale nella carriera e di sbloccare figurine per le sfide online e offline della Diamond Dinasty. Proprio in questo settore, assistiamo a un’altra novità o, per essere più precisi, a una leggera modifica. È stato infatti cambiato il sistema di ricompense, con una maggiore generosità e una disponibilità immediata di un grande quantitativo di giocatori facilmente sbloccabili.

MLB The Show 23 non è un titolo che abbraccia il concetto di pay-to-win

Se già l’anno scorso era abbastanza semplice costruire una squadra formata da campioni affermati, quest’anno sono sufficienti poche partite per avere un roster con cui divertirsi alla grande. Si può davvero dire tutto di MLB The Show 23, ma non che sia neanche lontanamente un titolo che abbraccia il concetto di pay-to-win. Merito anche dell’integrazione di sfide dedicate al World Baseball Classic 2023, rassegna per nazionali paragonabile a un vero e proprio campionato del mondo con venti squadre partecipanti, e alla nuova infornata di stelle del passato, che comprende campioni del calibro di Derek Jeter, Sammy Sosa e Mark McGwire.

UN INNING DOPO L’ALTRO

Messo piede sul diamante, dopo aver macinato qualche inning si possono trarre alcune conclusioni relative alle dinamiche di gioco. Le modifiche più evidenti riguardano la gestione della fase difensiva dopo una battuta. Se in passato, a prescindere dalla situazione e dalle caratteristiche tecniche dei giocatori, era facile scagliare traccianti laser che percorrevano lunghe distanze per finire agevolmente nel guantone di un compagno di squadra, da quest’anno ci troviamo di fronte a qualche complicazione di più. L’indicatore di lancio della pallina non è più un oggetto statico sempre uguale a sé stesso, ma si sposta seguendo il movimento del difensore, rendendo decisamente più complessa l’esecuzione di una giocata perfetta. Ovviamente al cospetto di una molle rimbalzante tra gli interni è ancora facilissimo centrare il bersaglio, ma soprattutto quando la pallina raggiunge gli esterni la percentuale di riuscita di un’azione difensiva si riduce in maniera drastica.

MLB The Show 23

Lancio e battuta sono quest’anno più equilibrati, con un migliore rapporto tra strike, ball e palle colpite dal battitore.

Più subdoli, ma comunque da non sottovalutare, alcuni cambiamenti relativi al confronto tra lanciatore e battitore. A prima vista nulla sembra essere mutato, con una moltitudine di sistemi di controllo (e di inquadrature) atti a gestire le fasi di lancio e di battuta. A un’analisi più profonda, appare invece evidente come sia stato fatto un lavoro di calibrazione per offrire un maggiore equilibrio. La riduzione dell’area di impatto della mazza rende meno agevole il contatto con la pallina, diminuendo la quantità di foul ball e di battute “sporche” e incrementando di conseguenza la quantità di strike.

A prima vista nulla sembra cambiato nel confronto tra lanciatore e battitore, tuttavia, a un’analisi più profonda, il lavoro di calibrazione atto ad aumentare l’equilibrio appare evidente

Si tratta di una scelta che, personalmente, ho apprezzato abbastanza, e che soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati (o nel gioco online) rende maggiore giustizia alla capacità di indirizzare i propri lanci con notevole precisione. Altrettanto apprezzata anche la decisione di inserire le modifiche regolamentari imposte dalla MLB per la nuova stagione. Una scelta prevedibile e logica vista la natura del titolo targato San Diego Studio, ma non per questo scontata, che rende MLB The Show 23 una simulazione completa al 100%.

In Breve: Dopo anni di eccessivo immobilismo, MLB The Show 23 presenta finalmente qualche interessante novità. Il risultato di questi cambiamenti è da promuovere su tutta la linea, e restituisce agli appassionati di baseball un’esperienza che non risulta essere la fotocopia dell’anno precedente. Positivo nel suo complesso anche il giudizio sulla realizzazione tecnica. Bene gli stadi, bene l’atmosfera televisiva, bene le animazioni, mentre i modelli dei giocatori necessiterebbero di una svecchiata. Qualche ombra sul comparto online, con un netcode che a tratti non esiterei a definire traballante.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Ho provato MLB The Show 23 su PlayStation 5. Ho macinato inning su inning senza alcun intoppo nelle modalità offline, mentre l’online ha palesato qualche indecisione, con una fluidità non sempre impeccabile.

 

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Pro

  • Struttura di gioco eccellente / Tante modalità di gioco, vecchie e nuove, ben congegnate / Eccellente atmosfera

Contro

  • Online non sempre impeccabile / I modelli dei giocatori avvertono il peso degli anni
8.5

Più che buono

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