Citizen Sleeper – Recensione PS5

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Dopo aver fatto capolino su PC, Switch e sulle console Xbox, Citizen Sleeper è finalmente approdato anche su PS4 e PS5.

Sviluppatore / Publisher: Jump Over the Age / Fellow Traveller Prezzo: € 19,90 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12+ Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG, Microsoft Store), Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PS4, PS5 Data di Lancio: 31 marzo 2023 su PS4 e PS5 / Già disponibile altrove

Cosa fareste se la vostra coscienza venisse clonata, digitalizzata e trasferita all’interno di un corpo sintetico? E se quello stesso corpo, e dunque il vostro io – ma siete davvero voi? – fosse di proprietà di una corporazione? Prima di dare una risposta, sappiate che sareste condannati a servire praticamente in eterno quella corporazione. Schiavi artificiali con una coscienza tra il virtuale e il reale.




Sareste in grado di biasimare il protagonista di Citizen Sleeper, uno di questi cosiddetti dormienti sintetici, che per tentare di sfuggire alle grinfie di una compagnia spietata decide di scappare e rifugiarsi su una remota stazione spaziale? L’Eye, questo l’appellativo che viene dato alla stazione, è un melting pot di culture lontano dalle ingerenze di una società capitalista sfrenata e spesso scellerata: qui chiunque vive alla giornata con la speranza, spesso vana, di una nuova vita.

TRA DADI E RUOLO CON CITIZEN SLEEPER

Citizen Sleeper è un’avventura narrativa che prende in prestito diverse meccaniche tipiche dei giochi da tavolo per raccontare la storia del dormiente, dell’Eye, e di tutti i suoi abitanti. Durante l’avventura faremo la conoscenza di un padre che si spacca la schiena nei cantieri di recupero di relitti spaziali per provare a dare un futuro alla figlioletta, un hacker che vorrebbe tanto riuscire a ribaltare l’iniquo sistema che governa la stazione spaziale, un ristoratore di funghi spaziali, un’affabile barista, e molti altri personaggi con cui è davvero difficile non riuscire a entrare in sintonia.

Citizen Sleeper è dunque un titolo altamente rigiocabile

Quale che sia il percorso scelto per il nostro dormiente, Citizen Sleeper ci mette di fronte a molte scelte le cui conseguenze spesso hanno risvolti duraturi sull’esperienza di gioco e sulla storia. Basti pensare che il gioco presenta un discreto numero di finali, nonché un quantitativo di scelte che rendono impossibile esplorare in una singola partita tutto ciò che può offrire l’opera diretta da Gareth Damian Martin, già autore dell’affascinante In Other Waters. Citizen Sleeper è dunque un titolo altamente rigiocabile, con una storia ramificata che affronta tematiche molto mature, tra cui spicca quella legata al valore del tempo a disposizione di una persona all’interno di una società capitalista, o post-capitalista come quella presente a bordo dell’Eye.

Citizen Sleeper Recensione PS5 02

In quanto creatura cibernetica, il dormiente è in grado di interfacciarsi con entità virtuali.

Il tempo è forse la risorsa più importante di cui disponiamo, ed è anche quella che meno dipende dalla nostra volontà e dalle nostre capacità, nonostante ci sforziamo quanto più possibile di controllarla. Questo Gareth Damian Martin lo ha capito bene, pertanto tutte le meccaniche di gioco ruotano attorno alla gestione del tempo del nostro dormiente.

OBSOLESCENZA PROGRAMMATA

Ogni giorno sulla stazione spaziale comincia con il lancio di alcuni dadi a sei facce, il cui quantitativo massimo dipende dallo stato di salute del guscio sintetico del dormiente: più siamo in forma, più dadi abbiamo a disposizione. Più dadi abbiamo, più cose possiamo fare sull’Eye. I dadi, infatti, non solo vengono impiegati per svolgere qualsiasi azione, ma il loro valore rappresenta le capacità di successo dell’attività che abbiamo deciso di provare a portare a termine. Inutile dire che un 1 è quasi sempre un fallimento e un 6 è spesso un successo critico, con i valori intermedi che stanno a indicare una scala di probabilità crescente.

Più dadi abbiamo, più cose possiamo fare sull’Eye

Come scrivevo in apertura, però, il corpo sintetico del protagonista è stato creato da una corporazione che ha tutto l’interesse affinché il dormiente rimanga schiavo della compagnia. Per questo motivo è stato installato un sistema di obsolescenza programmata che deteriora giorno dopo giorno la salute del guscio, un processo in apparenza irreversibile che dunque limita di volta in volta le azioni a disposizione del giocatore, e di conseguenza il tempo rimanente al dormiente.

Citizen Sleeper Recensione PS5 06

Cosa c’è di meglio di un pasto a base di funghi spaziali?

In Citizen Sleeper dobbiamo quindi destreggiarci tra questi sistemi di gioco puntando a raggiungere quella che inizialmente sembra una vera e propria chimera: liberarsi completamente dal giogo della corporazione e raggiungere la tanto agognata libertà. Una libertà che tuttavia passa per forza di cose dal superamento del meccanismo di obsolescenza programmata. Va comunque detto che questa tipologia di gameplay presta comunque il fianco a una certa ripetitività di fondo, d’altronde il gioco prevede che si instauri una certa routine giornaliera per riuscire ad andare avanti. Questo viene però compensato da un livello di scrittura molto alto, sebbene l’inglese utilizzato non sia esattamente alla portata di tutti. Per poter godere appieno di Citizen Sleeper è dunque necessaria una comprensione della lingua di Albione molto più alta di quella estremamente basilare offerta dal nostro sistema scolastico, ma questo è un difetto difficilmente attribuibile all’ottimo videogioco di Jump Over the Age.

In Breve: Citizen Sleeper è un’avventura narrativa che prende in prestito alcune meccaniche tipiche dei giochi da tavolo. Lo fa per veicolare un messaggio incentrato sul valore del tempo a nostra disposizione in una società a trazione capitalista, dove le persone vengono spesso sacrificate sull’altare degli interessi di chi detiene il potere. Alla lunga il loop di gioco potrebbe risultare ripetitivo, ma è uno scotto che si paga volentieri se il risultato è un’esperienza ludico-narrativa di prim’ordine come quella confezionata da Jump Over the Age.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: La conversione in sé non presenta alcun problema. L’unica sbavatura è rappresentata dal sistema di controllo via pad, per forza di cose meno immediato rispetto all’uso di mouse e tastiera su PC.

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Pro

  • Una buon mix tra avventura e gioco da tavolo. / Ambientazione affascinante. / Scrittura eccellente.

Contro

  • Il gameplay potrebbe risultare alla lunga ripetitivo. / Necessita di una buona conoscenza dell’inglese.
8.5

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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