Dopo il successo di quattro anni fa, Quill torna sui nostri visori per proseguire nella sua avventura. Moss: Book 2 sarà riuscito nel compito di ripetere la magia del suo predecessore?
Sviluppatore / Publisher: Polyarc / Polyarc Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PlayStation 4 (tramite PS VR) Data di Lancio: Già disponibile
Ho rispolverato (letteralmente!) il visore della Playstation 4, visto che ormai da mesi preferisco giocare in VR su Oculus Quest 2, per godermi il seguito dell’apprezzatissimo Moss, che finalmente offre un ottimo motivo per tornare alla realtà virtuale di casa Sony.
MOSS: BOOK 2 E LE NUOVE AVVENTURE DI QUILL
Sì, inutile nascondercelo, il colosso nipponico ha dimostrato in questi anni un supporto altalenante alla sua periferica di realtà virtuale, e di conseguenza i titoli imperdibili non sono tanti quanti avremmo sperato, ma per fortuna ogni tanto arriva qualche gioco per cui tornare a emozionarsi. Moss: Book 2 prende il via direttamente dalla conclusione del capitolo precedente e mantiene intatto il suo impianto ludico: nei panni del “Reader” controlliamo i movimenti e le azioni di Quill, giovane topolina che è ormai diventata una eroina vera e propria nota in tutto il regno di Moss. L’ultima opera di Polyarc è un classico platform 3D composto da schermate fisse (per quanto sia assurdo chiamarle così in VR) da affrontare una dopo l’altra. Oltre a comandare Quill, dobbiamo intervenire agendo direttamente su specifici elementi del mondo di gioco, come macigni giganti che la nostra minuta roditrice non riuscirebbe mai a togliere di mezzo per proseguire nella nostra avventura.
Queste interazioni avvengono attraverso l’uso del DualShock, che va fisicamente mosso per imprimere la direzione voluta. La struttura di tutta la campagna è altrettanto tradizionale, con sei mondi da superare in sequenza, anche se gli sviluppatori hanno aggiunto qualche leggero tocco metroidvania, nel senso che alla fine di alcuni livelli sbloccheremo alcune abilità, legate alle armi a disposizione di Quill, che permettono azioni speciali, le quali a loro volta consentiranno l’accesso ad alcune aree prima irraggiungibili. Qual è l’incentivo per tornare sui propri passi a cercare di esplorare tutto l’esplorabile? Semplice, il collezionismo. Più o meno nascoste qua e là, infatti, troviamo delle pergamene che, se raccolte, non hanno alcuna implicazione sul gameplay ma sbloccano delle vetrate colorate in stile rosone di cattedrale. Altrove troviamo invece delle porte magiche che si aprono solo se avremo raccolto una sufficiente quantità di polvere magica, e svelano delle piccole cave dove troviamo abbellimenti estetici per la protagonista. Anche qui, nessun effetto reale sulle meccaniche di gioco.
LA COMPONENTE PLATFORM È SOLIDISSIMA E MOLTO VARIA
PICCOLA EPICITÀ
Quando non passiamo il tempo a saltare di qua e di là o a grattarci la testa per risolver qualche rompicapo, vuol dire che c’è da combattere. Si tratta di sezioni un po’ “telefonate”, nel senso che le piccole arene dove avverranno gli scontri sono immediatamente riconoscibili rispetto alle sezioni platform. Detto tra noi, poi, va riconosciuto che non sono le parti per cui vi ricorderete di Moss: Book 2 dopo averlo finito: i combattimenti sono molto facili e la varietà di nemici piuttosto limitata, come d’altronde anche il nostro moveset. Mi ha incuriosito la possibilità di effettuare uno scatto con Quill attraverso la pressione di quadrato e triangolo in contemporanea; in teoria serve a evitare attacchi nemici, ma in pratica ho smesso di usarlo dalla prima volta in cui mi sono reso conto che il semplice salto otteneva a tutti gli effetti il medesimo risultato. Perché complicarsi la vita? Durante l’avventura ci sono anche un paio di boss fight, che, per quanto non siano niente di trascendentale e di sicuro non rappresentino una grandissima sfida, aggiungono un po’ di pepe al comparto action, e soprattutto richiedono il coordinamento tra i movimenti di Quill e il nostro intervento diretto in campo come Reader. In queste situazioni mi sono davvero sentito parte di una squadra, in cui il mio sostegno ha permesso alla piccola ma incredibilmente impavida topolina di sormontare enormi difficoltà.
Grazie a un impianto narrativo di tutto rispetto, non mancano le emozioni intense
In Breve: Moss: Book 2 è un gioco impeccabile, nel senso che fa molto bene quello che fa senza prestare il fianco a difetti significativi di alcun tipo. Ecco, magari il combattimento poteva essere migliorabile, ma non è l’ingrediente principale della ricetta. Allora meglio che i sapori forti vengano dall’integrazione tra platform e puzzle, dalla narrativa coinvolgente e dagli ambienti ricchi e dettagliati come di rado se ne vedono attraverso le lenti della PS VR. E poi siamo sinceri, visto il panorama attuale, l’opera di Polyarc è una scelta obbligata per gli amanti della realtà virtuale di casa Sony
Piattaforma di Prova: PlayStation 4 Pro, PS VR
Com’è, Come Gira: Nessuna incertezza per la PlayStation 4 Pro nel muovere Moss: Book 2. Di effetti speciali particolari non se ne vedono, ma ogni scena è ricca di dettagli e elementi su schermo. Meglio mettere la PlayStation Camera a una certa distanza per aumentare il suo campo di vista.