Tante conferme e poche, pochissime novità in MLB The Show 22, la nuova edizione del baseball videoludico secondo Sony San Diego Studio. Un “nuovo vecchio” gioco divertente e, per certi versi, in parte deludente.
Sviluppatore / Publisher: Sony San Diego Studio / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 69,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Locale e online PEGI: 3 Disponibile Su: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile
Tutto è pronto per l’inizio della partita. Le squadre sono schierate, il battitore prova un paio di giri di mazza a vuoto, per riprendere il ritmo dopo la pausa invernale. Il catcher muove vorticosamente le dita per segnalare dove spedire la pallina. Sul monte il lanciatore osserva, annuisce e poi inizia un armonioso movimento che si conclude con un grido dell’arbitro. “Striiiiike one”.
Anche se è passato qualche mese dall’ultimo inning, nulla sembra essere cambiato. Davvero, proprio nulla, al punto che sono costretto a tornare alla dashboard della console per controllare freneticamente una cosa: ma sto giocando a MLB The Show 22, o per sbaglio ho lanciato MLB The Show 21?
QUESTO GIOCO L’HO GIÀ VISTO…
La risposta alla domanda posta alla fine del paragrafo introduttivo è abbastanza prevedibile. Complice l’imponente figura di Shohei Otani (unita alla scritta MLB The Show 22 che capeggiava un po’ ovunque sullo schermo) ho capito che non avevo sbagliato. E ho anche intuito una cosa, ampiamente confermata nelle successive ore di gioco. Buona parte delle cose che avevo intenzione di scrivere in questa recensione avrebbero potuto essere frutto di un semplice lavoro di copia & incolla dell’articolo dedicato alla passata edizione.
Il team di sviluppo parte da basi solidissime, ma da troppo tempo non corre alcun tipo di rischio
Scorrendo l’elenco delle novità di quest’anno viene quasi da sorridere perché, se da un lato qualche spunto interessante potrebbe anche esserci (co-op online, cross-platform esteso alla nuova versione Nintendo Switch, livelli di difficoltà extra, telecronaca rinnovata) dall’altro appare evidente come nessuna delle modifiche, nemmeno quelle di carattere strutturale, abbia un impatto sensibile in termini di esperienza di gioco. Inning dopo inning MLB The Show 22 si conferma quindi un vero piacere per gli appassionati del baseball “veterani” della serie, ma al tempo stesso può anche trasformarsi in una mezza delusione per chi non riesce a venire a patti con l’idea di spendere una settantina di euro per un titolo che è fondamentalmente identico al suo predecessore.
QUESTO GIOCO NON L’HO MAI VISTO…
Ovviamente tutte le critiche relative all’eccessiva staticità di MLB The Show 22 si sciolgono come un cumulo di neve al sole per chi entra in contatto per la prima volta con la serie. Un neofita si troverà infatti di fronte a un’offerta al limite della perfezione, sia per quanto riguarda la partita che per il parco opzioni. Anche se non avete idea di quali siano le basi di questo sport, e per voi parole come fastball, home run, pinch hitter e bunt sono completamente prive di significato, non impiegherete molto a entrare nel vivo dell’azione. Seguendo un percorso già delineato nelle passate edizioni, The Show 22 propone infatti una struttura di gioco a più strati, intuitiva sin dalle prime azioni ma che non corre mai il rischio di diventare troppo banale grazie alla presenza di tanti parametri capaci di trasformare un’esperienza arcade in una simulazione con tutti i crismi. È sufficiente qualche inning, magari adottando il livello di difficoltà dinamico (consigliatissimo), in cui “pasticciare” un po’ con i vari sistemi di controllo per le fasi di battuta e di lancio per entrare in piena sintonia con la gestione della squadra e rischiare, come il sottoscritto, di farsi risucchiare per decine di ore.
San Diego Studio ha ideato una serie di modalità che riescono ad essere ricche e complesse, ma comunque fruibili anche a piccole dosi
SI PUÒ FARE DI PIÙ?
Probabilmente sì, si potrebbe fare di più. Soprattutto, si dovrebbe fare di più in alcuni settori di gioco, che ormai avvertono il peso degli anni, tra cui figura anche il comparto grafico. Se infatti in passato i commenti di chi vedeva una partita di MLB The Show erano del tipo “figata, come sono curati gli stadi con la folla che si muove. E poi le animazioni e i modelli dei giocatori sono ottimi”, adesso i motivi per esaltarsi sono decisamente meno.
Intendiamoci, l’impatto visivo di MLB The Show 22 è comunque più che discreto, ma l’impressione è che soprattutto per quanto riguarda i protagonisti sul campo sarebbe necessario un lavoro di restyling in grado di ammodernarne l’aspetto e di renderli al passo con i tempi. Ammodernamento che ha invece toccato l’audio, in particolare la telecronaca, con una nuova accoppiata composta da Jon “Boog Sciambi” e Chris Singleton che si presenta in cabina di commento con 350 ore di registrazioni (per circa 45.000 linee di dialogo) dedicate ad analisi, informazioni statistiche e scambi di battute, risultando convincente in ogni frangente.
In Breve: MLB The Show 22 è un gran gioco. È divertente, ricco di opzioni e modulabile nella struttura in maniera da venire incontro alle esigenze di tutti senza snaturare l’essenza del baseball. Al tempo stesso, è anche una “quasi copia carbone” del suo predecessore, che apporta qualche piccola modifica strutturale e aggiunge alcune novità che non sorprendono più di tanto. Proprio per questo motivo, se per chi vuole muoversi per la prima volta tra palle & mazze (non fate i maliziosi…) si tratta di un appuntamento imperdibile, lo stesso non può dirsi per i veterani della serie. Se appartenete a questa categoria entrano in scena l’interesse e la passione personale, oltre alla voglia di tornare a vivere un’esperienza di gioco analoga in tutto e per tutto a quella passata.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Ho provato MLB The Show 22 in versione PlayStation 5. Nulla da segnalare sul comparto offline mentre l’online, pur disponendo di una connessione più che buona, ha manifestato qualche problema di lag.