L’avventura di Jin Sakai pareva finita, ma al largo delle coste di Tsushima nuove ombre si stagliano all’orizzonte. Ghost of Tsushima: Director’s Cut riserva nuove sorprese per lo scaltro samurai.
Sviluppatore / Publisher: Sucker Punch / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 89,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Cooperativo online (nella modalità Legends) PEGI: 18
Dopo aver portato a casa un successo di pubblico e critica pressoché unanime, auspicare un ritorno di Jin Sakai era quanto meno dovuto. In attesa di un seguito vero e proprio, da oggi è possibile ingannare il tempo rivivendo l’avventura originale del samurai caduto che si oppose all’invasione mongola con una versione tirata a lucido del gioco originale, destinata a impreziosire l’esperienza vissuta un anno fa con diverse migliorie, frutto del continuo scambio di feedback tra Sucker Punch e una appassionata community di giocatori.
Constatare la resa del gioco sulla nuova ammiraglia SONY è stato però il motivo principale che mi ha spinto a contare i giorni in attesa di poter mettere le mani su questa Director’s Cut, continuando il viaggio lasciato in sospeso dopo aver celermente importato il salvataggio originale. Una volta che l’apposita opzione avrà compiuto la sua magia sarete pronti ad ammirare Tsushima nello splendore dei 4K a 60 fotogrammi al secondo, uno spettacolo visivo davvero esaltante che non fa sfigurare il “vecchio” Ghost of Tsushima neppure di fronte a open world più recenti come Assassin’s Creed Valhalla. Merito come sempre della splendida direzione artistica e di un uso della tavolozza tra i più ispirati di sempre, attuale e coinvolgente come non mai grazie ai muscoli della nuova macchina.
È PER NOI, L’ISOLA DI IKI…
A questa si somma il lavoro svolto dal DualSense che, grazie al feedback aptico, restituisce una considerevole immersività: correre o galoppare su differenti superfici trasmette vibrazioni distinguibili e a loro modo riconoscibili, mentre operazioni quali tendere l’arco o strattonare il rampino oppongono una decisa e crescente resistenza, aumentando il coinvolgimento. Stessa cosa per quanto riguarda gli scontri e i duelli, anche se lì – paradossalmente – il risultato è meno esaltante di quanto sperato, non arrivando a lambire la fisicità degli scontri di Godfall, probabilmente il sistema di combattimento che finora sfrutta al meglio le capacità del nuovo pad. Personalmente il punto più alto è il labiale sincronizzato con l’audio giapponese, un elemento decisivo per calarsi nella stupenda ambientazione.
Il contenuto che però attirerà come falene verso la luce i vecchi samurai è sicuramente l’isola di Iki, una regione inedita raggiungibile via nave a partire dal secondo capitolo. Jin verrà a sapere nel peggiore dei modi che un contingente mongolo finora sconosciuto sta creando scompiglio su questa piccola isola al largo delle coste di Tsushima, e viaggerà sulle sue rive per evitare che la minaccia lì covata possa svilupparsi come un cancro e raggiungere la sua patria.
Continua nella prossima pagina…
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