Pathfinder: Kingmaker – Definitive Edition Recensione

PC PS4 Xbox One

Dopo l’ottimo successo avuto su PC, Deep Silver amplia i fantastici orizzonti di Pathfinder: Kingmaker, facendo approdare il suo titolo anche su home console.

Sviluppatore / Publisher: Owlcat Games / Deep Silver Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PlayStation 4, Xbox One

Sono pochi i titoli dove mi sia capitato di passare un’ora o più nell’editor di creazione del mio personaggio: escludendo i diversi FIFA o PES, la mente mi riporta su Code Vein o Monster Hunter World; chiaramente, mi attengo a ricordi relativamente recenti, perché se andassi a scavare nel passato potrei trovare esempi di cui non andare proprio fiero. Sta di fatto che la mia prima ora di gioco su Pathfinder: Kingmaker l’ho passato interamente a decidere dettagli futili, quali il colore dei capelli, l’inclinazione delle sopracciglia o feticci vari riguardo equipaggiamento ed oggetti visibili sul personaggio, senza una mera utilità o influenza sulle statistiche.




Il problema è stato quando ho dovuto scegliere un ritratto-avatar. Quasi nessuno si avvicinava alla mia creazione, e quindi non ho avuto scelta se non rimodellare il mio eroe in base alle piccole esigenze dettate dalla base del gioco. Ho seri problemi, ne sono consapevole. Ne usciremo tutti assieme.

UN MONDO FANTASTICO

La versione PC di Pathfinder: Kingmaker, al netto di qualche piccolo problema di bilanciamento, è stata esaltata – giustamente – in ogni dove. La missione dei ragazzi di Owlcat Games era stata chiara, limpida e palese sin da subito: restituire un’esperienza GDR delle più profonde e complete e immergere totalmente il videogiocatore in un’avventura fantastica. Il risultato è stato un pacchetto dalle proporzioni disumane, con una media di circa 100 ore di gioco solo per completarlo.

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Sulla schermata di creazione personaggio perderete un quantitativo di ore impressionante.

Ambientato nell’universo del gioco di ruolo targato Paizo Publishing – dunque sarà necessaria una piccola infarinatura per arrivare consapevoli e preparati – questa conversione per home console riesce a restituire un’esperienza tutto sommato appagante, non priva di qualche sbavatura, che oscilla tra diversi punti della stessa bilancia.

Per poter apprezzare il titolo di Owlcat è necessario masticare l’inglese

Da una parte, come poc’anzi citato, conoscere la fonte di riferimento aiuta; ma se invece siete solo curiosi di provare un titolo di cui molti amici vi hanno parlato un’infinità di volte, dovrete avere molta pazienza e sopratutto masticare l’inglese. La mancanza di una localizzazione, combinata con un’esperienza di gioco così totalizzante, è capace di annichilire anche i giocatori più spavaldi.

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Una sequela di azioni e magie in arrivo, e altrettante in coda che aspettano.

Questa Definitive Edition infatti contiene anche tutte le espansioni pubblicate, aumentando le ore di gioco in modo vertiginoso. Una vera e propria sfida che mi ha riportato a molti anni addietro, quando Baldur’s Gate II prima e Arcanum poi divennero il tema centrale delle discussioni con gli amici. Mi addentrai in quei mondi in punta di piedi, soffrendo e godendo allo stesso modo di quanto l’esperienza di gioco fosse così totalizzante.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Una mole di contenuti impressionante. / GDR nudo e crudo.

Contro

  • Porting e ottimizzazione disastrosi. / La mancanza dell'italiano può essere un problema.
7.8

Buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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