Mobile Suit Gundam Extreme Vs. Maxi Boost ON – Recensione

PS4

“Signor Bandai Namco, abbia pazienza, esattamente quanti font diversi vuole nel logo del suo ultimo gioco?” “Sì”.

Sviluppatore / Publisher: Bandai Namco / Bandai Namco Prezzo: 70€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo online e locale PEGI: 12 Disponibile Su: PlayStation 4

Causa apocalisse sono quasi tre anni che non rimetto piede in Giappone, ma sono pronto a scommettere che i cabinati di Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost on occupino ancora un posto di rilievo nei game center, tutti belli messi in fila nonostante una permanenza che ha le sue origini nella primavera del 2016. Perché no, del resto? All’interno di circuiti e silicio trova posto il nirvana robotico, il paradiso per tutti i fan della space opera di Yoshiyuki Tomino e delle sue infinite declinazioni, con quasi DUECENTO mobile suit da condurre alla vittoria in rapidissimi scontri all’interno di ristrette arene, evolvendo e perfezionando negli anni la formula intuita dal vecchio Virtual On di SEGA.




Se la pandemia non vi permette di andare in sala giochi, grazie alla vostra PlayStation 4 potete accogliere il coin-op tra le pareti di casa in una conversione eccellente, con cui sfidare il mondo a sessanta fotogrammi al secondo e sentirvi come la Cometa Rossa di Zion.

CELLULA TRASFORMABILE E… EHI, INCREDIBILE, MANCA GUNCANNON!

Pazzesco, eh? Tuttavia, con 183 (sono necessari minuti anche solo per scorrere il roster e decidere chi impersonare!) robot tra cui scegliere, ci sono davvero serie possibilità che la vostra voglia di Gundam venga saziata una volta per tutte. Come da copione, ognuno ha un valore che ne stabilisce la forza combattiva: colossi come il Nu Gundam o il Sazabi con i loro letali sistemi d’armamento avranno ovviamente un costo elevato, che si trasformerà però in un punteggio altrettanto goloso per gli avversari. Considerando che la squadra che raggiunge un determinato quantitativo di punti vince la partita, è importante prendersi le proprie responsabilità e padroneggiare a menadito i vari moveset prima di mettersi ai comandi dei mobile suit più prestigiosi.

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost on recensione

Mica male quel Sazabi, sarebbe davvero un peccato se la squadra dovesse perdere a causa del suo costo elevato…

Sarebbe stato facile creare un esercito di doppioni, ma i vari robot offrono un arsenale e una dotazione di tecniche sufficientemente varia

Questo è un altro aspetto che mi ha sorpreso: sarebbe stato facile creare un esercito di doppioni modificando solo le skin, ma i vari robot offrono un arsenale e una dotazione di tecniche sufficientemente varia. Ci sono mobile suit che combattono in squadra, dandosi il cambio nel corso della battaglia per adattarsi a nemici e situazioni, mentre l’Heavy Arms sacrifica gli attacchi corpo a corpo a favore di un’overdose di armi da fuoco e un paio di manovre evasive; addirittura un Gundam “minore” come il Rising ha il suo gimmick personale, che gli permette di alternare modalità melee e ranged nel cuore dell’azione.

Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost on recensione

Sarebbe potuto mancare Amuro, ma non avrei scommesso un centesimo sull’assenza del Big-Zam!

È ovvio che un corretto bilanciamento sia un’impresa utopica di fronte a un numero talmente alto di personaggi, ma va detto che l’abilità del pilota gioca un ruolo fondamentale nell’equazione, visto che Mobile Suit Gundam Extreme VS Maxi Boost on non fa sconti a nessuno e, anzi, per giocare al meglio mi sentirei di consigliarvi un buon arcade stick al posto del classico joypad.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Roster gargantuesco, con 183 robot tra cui scegliere.
  • Ottima conversione di un arcade di successo.
  • Finalmente qualcosa da fare anche per i giocatori solitari.
  • Netcode migliore del precedente episodio (ma ci voleva poco...)

Contro

  • Schema di gioco semplice e ripetitivo che non aggiunge nulla alla serie.
  • Poche modalità.
8.3

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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