Final Fantasy VII Remake – Recensione

PS4

Per raccontare Final Fantasy VII Remake voglio mettere le cose in prospettiva ed essere un filo egoista, una volta tanto, iniziando dalla mia storia.

Sviluppatore / Publisher: Square Enix / Square Enix Prezzo: € 67,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16+ Disponibile su: PlayStation 4

Final Fantasy VII è uno dei giochi più importanti della mia vita. Non certo il mio primo JRPG, giacché prima di lui avevo investito un impressionante numero di notti su altri classici Squaresoft su Super Famicom, ma lì fu amore a prima vista, tanto da spingermi a giocare e completare il gioco nella sua lingua madre, incapace com’ero di attendere la traduzione ufficiale.




Colpa del momento storico (Squaresoft che volta alle spalle a Nintendo per inaugurare il futuro su tre CD!) e di quella demo allegata alla versione giapponese di Tobal no.1 che mi aveva tolto il sonno con la sua pazzesca evocazione di Leviathan, uno spettacolo assolutamente inconcepibile per chi, come me, era reduce dai bitmap di Final Fantasy III che improvvisamente apparivano banali e anacronistici.

Final Fantasy VII era uno spettacolo assolutamente inconcepibile per chi era reduce dai bitmap di Final Fantasy III

Il succo è che mi procurai il gioco e organizzai viaggi settimanali alla volta della più vicina sala da bowling, cambiando un paio di autobus pur di accedere a internet (all’epoca dalle mie parti era un lusso per ricconi disposti a spendere un mucchio di soldi in costose interurbane) e salvare su dischetto le traduzioni dei dialoghi, raccattate dai più disparati siti amatoriali. Quello, più un quaderno di appunti sulle materie: ne valse la pena quando completai il gioco in una memorabile domenica mattina, in tempo per un po’ di sano relax prima di acquistare anche la versione americana e iniziare tutto d’accapo.

E QUINDI?

Quindi iniziamo la recensione con un dato fondamentale, tuttavia banale nella sua semplicità: il Final Fantasy VII che conoscete e amate è sempre quello, e nessuno ve lo toccherà. Potete tirar fuori dall’armadio i CD originali o comprarlo su una marea di piattaforme e giocarlo subito, riscoprendo la magia che vi ha fatto innamorare quasi tre lustri fa.

Final Fantasy VII Remake Recensione

Nuovi volti si aggiungeranno al ricco pantheon di Final Fantasy VII.

È importante partire da questo presupposto per scansare inopportuni paragoni a livello contenutistico, visto il divario tra un gioco completo e l’assaggio che vi offre questo remake, incentrato sulla prima parte dell’avventura.

Spalmare una porzione di trama originariamente limitata nell’arco di una trentina di ore ha inevitabilmente causato qualche problema alla perfetta cadenza dell’opera originale

Ebbene sì, come sanno anche i sassi il remake che vi portate a casa altro non è che il primo capitolo di un’epopea che vedrà la sua conclusione chissà quando su macchine ancora da definire, visto l’avvicinarsi del cambio generazionale. Questo aspetto proietta luci e ombre su quello che vi troverete davanti in Final Fantasy VII Remake, ambientato prevalentemente (niente spoiler in questa recensione, sebbene il gioco originale sia in giro da oltre vent’anni) tra le mura di Midgar. 

Final Fantasy VII Remake Recensione

Graficamente il gioco sa come mozzare il fiato.

Se da una parte il team di Yoshinori Kitase ha compiuto un vero e proprio miracolo nel preservare lo spirito di Final Fantasy VII per consegnarlo alla memoria dei fan di vecchia data e presentarlo alle nuove generazioni, dall’altra “spalmare” una porzione di trama originariamente limitata nell’arco di una trentina di ore ha inevitabilmente causato qualche problema alla perfetta cadenza dell’opera originale con una dose di contenuti extra non sempre azzeccata. Procediamo però con ordine.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Emotivamente poderoso.
  • Grafica e sonoro di gran classe.
  • È come incontrare di nuovo gli amici di una vita.

Contro

  • Lineare, e ricco di filler che lasciano il tempo che trovano.
  • Ne vogliamo ancora. Adesso!
8.5

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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