Just Dance 2020 – Recensione

PS4 Switch Xbox One

La musica entra in scena piano, quasi in sordina: si sente subito che è carica di ritmo, ma non per questo si può dire irruenta. Con la calma e la sicurezza di chi è abituato a dominare un palcoscenico, il groove di Just Dance 2020 ci fa l’occhiolino, e la nostra testa comincia a muoversi seguendo una sonorità ammaliante, nemmeno fosse una sirena che canta a Odisseo.




Poi arriva l’accelerata. Gli archi sferzano l’aria, fulmini a ciel sereno. Caricano da matti, pompano al massimo. E all’improvviso lasciano il campo alla sua voce: Barry White. E’ soul, è seduzione pura. E se un’anima ce l’avete, non ballare sarà impossibile.

YOU ARE MY EVERYTHING

Ecco, tutte le volte che ci ripenso inizio a dimenarmi; qualcuno mi fermi, ché questa recensione non si scrive da sola mentre mi agito, con la mia scarsissima grazia. Magari. Arriva dunque il momento di fare i seri: Just Dance 2020 è la decima iterazione del gioco di ballo multipiattaforma (su PC sarà disponibile su Stadia) di Ubisoft, che non introduce niente di clamoroso ma consolida l’esperienza di chi già conosce la serie aggiornandone e ampliandone di molto la selezione di canzoni. Ci sarà di sicuro qualche motivo di vendite dietro, ma non riesco a capacitarmi che siano così pochi i titoli simili in commercio, quindi sono ben contento che anche quest’anno Ubisoft tenga alta la bandiera dei ballerini di tutto il mondo.

Just Dance 2020 Recensione

Un paio di menù e si inizia subito a ballare

Per chi non conoscesse il franchise, Just Dance offre un’esperienza che fa dell’immediatezza e scenograficità i suoi punti di forza: per iniziare a giocare bastano pochi secondi, un paio di menù per scegliere un brano e il gioco è fatto. Non si usa il pad ma si sta davanti alla PS Camera seguendo la coreografia che scorre fluida in tv, mentre noi cerchiamo di specchiarne le movenze, inizialmente goffi e sgraziati. Non avete la PS Camera? Nessun problema, basta scaricare l’app Just Dance Controller per iOS o Android e tenere il vostro smartphone ben saldo nella mano destra, ed eccovi di nuovo senza scuse per mettervi a ballare. La tracklist a disposizione è notevole e piuttosto coraggiosa per varietà: magari qualcuna delle tipiche top 40 statunitense è stata sacrificata, ma a guadagnarne è la multi-culturalità dell’offerta: molti sono i pezzi che vengono dagli altri continenti, a volte dimenticati, come Africa e Asia. Ovviamente non manca il Sud America con numerose versioni di balli latini. Ogni brano gode di una personalità tutta sua grazie alle coreografie studiate per ciascuno di esso, molto colorate e ben studiate sia nei costumi che negli sfondi: viene voglia di guardarli anche quando ormai si è sudati marci dopo essersi scatenati con cinque o sei canzoni.

L’acquisto di Just Dance fornisce per un mese l’abbonamento Unlimited che, oltre alla trentina di canzoni base, offre più di cinquecento altri pezzi. Cinquecento. Quanti? Sì, proprio cinquecento. È una quantità pressoché infinita, solo a scorrerli ho impiegato almeno un quarto d’ora, fermandomi qua e là giusto per mettere qualcosa in una playlist creata con i miei brani preferiti. Qui nel Regno Unito il costo mensile è di 3,30 pound, mentre per quello annuale arriva a 20. In euro sarà qualcosa in più, ma insomma ci siamo capiti. Uno dei pochi lati negativi di questo gioco è l’altra faccia della stessa, smisurata quantità di pezzi, che non sono raggruppati per categorie, e quindi difficilmente identificabili e riconoscibili. Per esempio, potrei voler ballare i pezzi di uno stesso genere o provenienza, oppure potrei cercare quei brani dove ogni giocatore muove passi almeno in parte diversi – qualcuno ha detto Backstreet Boys?

BABY SHARK

Esiste qualche playlist tematica, che tra l’altro propone delle sequenze davvero interessanti, ma la presenza di veri e propri filtri avrebbe aiutato, specie in situazioni dove c’è poco da cincischiare come quando si sta dando una festa con amici: sia che stiano scalpitando o che abbiano poca pazienza, non c’è tempo da perdere.

Just Dance 2020 Recensione

Il mio vicino ha temuto che gli sfondassimo il soffitto

E proprio nel multiplayer Just Dance 2020 dà il meglio di sé: ho visto il mio migliore amico placcare la mia ragazza perché stava per arrivare la terza sconfitta di fila, permettendomi così di guadagnare una immeritatissima vittoria; oppure ci sono stati momenti in cui era difficile andare avanti, tanto ci stavamo piegando dal ridere per le mosse da eseguire in perfetta sintonia. I video finali (questi sì, solo se avete la PS Camera) ripropongono i momenti salienti del pezzo, mostrandoceli a una velocità aumentata che crea un po’ quell’effetto in stile inseguimento di “Benny Hill Show”. Tali video possono poi essere caricati sulla JD TV, canale video in-game dove è possibile vedere le prodezze dei coraggiosi disposti a condividere le proprie mosse migliori con tutto il mondo; vi assicuro che c’è da perderci dei buoni quarti d’ora. A Just Dance 2020 devo anche la prima visita del vicino del piano di sotto: temevo che sarebbe successo per qualche film visto più tardi del solito, ma niente; ero quasi sicuro che sarebbe capitato con Beat Saber, e invece no. Proprio durante una delle sessioni di gruppo, invece, è venuto Matthew del primo piano a bussarmi per chiedermi se potevamo fare qualsiasi cosa stessimo facendo in maniera meno irruenta perché temeva che gli saremmo potuti finire in salotto mentre prendeva il thè. Che aplomb!

Mentre la PS Camera traccia i nostri movimenti in maniera encomiabile in tutti i casi, sia da soli che in coppia, altrettanto non si può dire quando il gruppo si fa più numeroso in un salotto di dimensioni normali o comunque in uno spazio ingombrato da mobili o altro. In queste situazioni funziona molto meglio l’app, che però, chiaramente, segue solo i movimenti della mano destra e quindi è prona ad essere ingannata. D’altra parte, questo succede solo quando preferite barare piuttosto che divertirvi in compagnia, ma, a quel punto, se siete brutte persone non ci posso fare molto! Oltre alla scelta di singoli pezzi sono presenti altre modalità, come una sorta di carriera che si rivela un “best of” celebrativo del percorso della serie nei suoi dieci anni: poca cosa, in realtà, ben lontano da uno storymode come si deve e come ci meriteremmo. Menzione anche alla sezione per i più piccini, caratterizzata da maggiore margini di errore e brani appositamente dedicati ai più piccoli: se pensavate di aver sentito Baby Shark fino alla nausea, beh dovrete ricredervi – chiunque abbia a che fare con bambini piccoli capirà.

Immediato e vario, Just Dance 2020 non aspetta altro che la serata giusta con degli amici che hanno voglia di divertirsi. Pezzi divertenti, coreografie coloratissime e sorprendenti, e fino a 6 giocatori in contemporanea sono ingredienti che farebbero esplodere qualsiasi festa. Manca qualche sistema ancillario, come filtri per una identificazione più rapida dei brani con determinate caratteristiche, o modalità che esplorino le potenzialità di una carriera da ballerino in erba a protagonista di grandi produzioni. Il materiale di base, tuttavia, è così strepitoso che sarebbe davvero un peccato lasciarselo scappare, considerata anche la rarità di esperienze simili sul mercato.

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Pro

  • Divertimento immediato.
  • Coreografie stupende.
  • Sarà l'anima della festa.

Contro

  • Brani non categorizzati.
  • Assenza di uno storymode come si deve.
8.6

Più che buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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