The Banner Saga 3 – Recensione

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Ai ragazzi di Stoic Studio sono bastati solamente 6 giorni su Kickstarter per raggiungere i duecentomila dollari necessari per lo sviluppo di The Banner Saga 3. Dopo poco più di un mese, grazie al contributo di circa 8000 donatori, la casa di sviluppo è riuscita addirittura a raddoppiare la cifra richiesta. Un risultato straordinario, che dimostra ancora una volta il valore di questa IP unica, affascinando e coinvolgendo i suoi fan a tal punto da spingerli a sostenere economicamente non solo la sua nascita, ma anche il suo epilogo.

Un crowdfunding che è stato fondamentale per portare alla luce l’ultimo frammento di questa splendida storia fantasy dalle tinte norrene, in cui gli dei sono morti e il sole, per qualche strana ragione, ha smesso di tramontare. Dopo circa un anno di sviluppo, è finalmente possibile immergersi, per l’ultima volta, nella lunga odissea di Rook, di sua figlia Alette e del Varl Iver, in fuga non solo dai Distruttori, ma anche dall’oscurità che lentamente e inesorabilmente sta avvolgendo ogni cosa.

ULTIMO ATTO

Così come accaduto nel salto dal primo al secondo capitolo, non ci sono stati grandi cambiamenti a livello di meccaniche di gioco. Nel rispetto dell’omogeneità dell’intera saga, il gameplay vero e proprio è rimasto sostanzialmente identico, solido e di facile assimilazione anche per i neofiti della strategia a turni. Le modifiche apportate riguardano aspetti “secondari” come, per esempio, l’impossibilità di accamparsi a piacimento lungo il tragitto o di allenarsi per ottenere fama.The Banner Saga 3 Recensione

Nel rispetto dell’omogeneità dell’intera saga, il gameplay vero e proprio è rimasto sostanzialmente identico

Quest’ultima variazione, in particolare, è andata a influire direttamente sul sistema di promozione degli eroi. Il livello massimo dei personaggi è salito fino al 15 e, dall’undicesimo in poi, è possibile sbloccare per ognuno di essi un titolo eroico che conferisce una serie di statistiche aggiuntive. Ogni promozione, tuttavia, viene ottenuta solamente grazie alle uccisioni compiute in battaglia perciò, se si vuole incentrare l’intera campagna su una determinata composizione, è necessario prestare particolare attenzione alla distribuzione sul campo di battaglia dei i vari componenti del gruppo e riflettere per bene su a chi spetti l’onore di tirare il fatidico colpo di grazia durante ogni singolo combattimento. Esattamente come nei capitoli 1 e 2, anche in questo caso abbiamo una storia divisa in due parti. La nostra carovana, con quasi tutti i membri del clan, ha terminato il suo viaggio e si è rifugiata all’interno della capitale degli umani, Arberrang. Proprio per questo motivo, tutta la parte gestionale – come la possibilità di addestrare più combattenti lungo il cammino o, al contrario, di indirizzare le persone alla raccolta di provviste – è stata, purtroppo, eliminata.

Ciò non significa, però, che il gioco sia stato completamente appiattito: decidere quante persone accogliere sotto il nostro stendardo e avere il giusto numero di alleati al proprio fianco si rivelerà ben presto una delle componenti fondamentali per la sopravvivenza dell’intero clan e, come sempre, alcune delle decisioni che prenderemo durante la storia metteranno a serio repentaglio la vita di alcuni dei nostri amati protagonisti. Mentre la carovana resiste a denti stretti giorno dopo giorno, chiusa tra la morsa dei Distruttori da una parte e una truce guerra civile dall’altra, seguiremo anche le vicende di piccolo manipolo di coraggiosi uomini e Varl, guidato dai riparatori e da Iver, impegnato nell’ardua missione di sconfiggere nientemeno che la pericolosa oscurità. Ripercorrendo alcuni dei sentieri intrapresi nei precedenti episodi della saga, sarà possibile non solo trovare alleati impensabili per completare la quest, ma anche dissipare la coltre di misteri che avvolgono l’impenetrabile Valka Juno.

TESSERE IL PROPRIO DESTINO

Per apprezzare appieno The Banner Saga 3 è necessario mettere prima le mani sui precedenti due capitoli della storia. Nonostante sia presente un breve video di riepilogo, infatti, esso non è sufficiente per cogliere ogni aspetto della fitta trama e indirizzarla al meglio verso uno dei 4 finali possibili.The Banner Saga 3 Recensione

La narrazione è cruciale per l’intera trilogia

D’altronde, la narrazione è un elemento importantissimo dell’intera opera di Stoic, il cui merito più grande è forse stato quello di aver creato un mondo dai contorni familiari ma, allo stesso tempo, capace di sorprendere e regalarci anche qualche preziosa lezione di vita. Il nemico che abbiamo sempre disprezzato è davvero così diverso da noi? Fino a che punto possiamo farci accecare dal rancore? E, ancora, siamo davvero disposti ad accettare il peso delle nostre responsabilità per il bene comune?

The Banner Saga 3 è quasi un gioco perfetto. L’unica pecca riscontrata è stata, ahimè, quella della traduzione in italiano. Tutt’altro che impeccabile e con qualche refuso qua e là, non rende bene giustizia all’intera direzione artistica del titolo, caratterizzata da uno stile grafico curatissimo e inconfondibile, degno dei migliori classici di animazione. Tuttavia, se si ha una sufficiente conoscenza della lingua inglese, anche questo inconveniente è facilmente aggirabile. Questi errori sono comunque più che digeribili, specie a fronte di una storia coinvolgente e commovente della quale, finalmente, possiamo conoscere i segreti più nascosti.

In quanto capitolo conclusivo della trilogia, The Banner Saga 3 non va acquistato con la speranza di trovare chissà quali innovazioni di gameplay, ma per assaporare l’ultima parte di un epico viaggio alla ricerca di una casa sicura e della verità. Il titolo svolge quasi alla perfezione il compito per il quale è stato creato: ricondurci per l’ultima volta in un mondo magico in cui saremo noi i veri artefici del nostro destino.

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Pro

  • Direzione artistica eccezionale.
  • Possibilità di giocare anche su PC datati.
  • Rigiocabilità per sbloccare i diversi finali.

Contro

  • Traduzione in italiano non troppo curata.
  • Nessuna vera aggiunta per il gameplay.
8.7

Più che buono

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