I giochi pubblicati da Telltale Games hanno avuto sempre avuto un particolare ascendente nella mia libreria di Steam. Il mio primo appuntamento con loro risale al 2009, quando la mia verace passione per Monkey Island mi spinse a comprare la relativa saga che riprendeva le avventure del “temibile pirata” Guybrush Threepwood.
L’amore è continuato fino a oggi, complice l’attenzione degli sviluppatori non solo nello scrivere storie avvincenti, ma anche nel riuscire a rendere funzionante una formula episodica pubblicata a più atti. Certo, mi piacerebbe tantissimo poter accedere al pacchetto completo sin da subito, ma anche così, un po’ centellinato nel tempo, devo ammettere che si associa in modo pratico alla mia vita da videogiocatore.
Ora Clementine si trova a rivestire il ruolo di Lee nei confronti del piccolo AJ
Come un figlio segue gli insegnamenti dei genitori, ora Clementine si trova a rivestire il ruolo di Lee nei confronti del piccolo AJ, ma come impareremo a nostre spese il lavoro di mentore, qui, è molto più difficile di quanto si possa immaginare.
QUESTIONE DI PRIORITÀ
Sempre in viaggio e in fuga dai vaganti, i due protagonisti dell’avventura vagano senza una meta precisa, cercando di accumulare quanti più possibili beni di fortuna utili per sopravvivere. Questo li spinge ad avventurarsi all’interno di una stazione dei treni deserta, ma come si può immaginare troppa calma lascia presagire una tempesta all’orizzonte.
È bello rilevare come l’ambientazione cerchi finalmente di virare verso uno spettro emotivo più giovanile
L’aspetto ideologico che mi ha colpito di più in questa nuova stagione è che la sceneggiatura sembra abbandonare per un momento il setting più adulto a cui siamo stati abituati, probabilmente per analizzare, tramite emozioni e scelte di forte impatto viscerale, l’esperienza vissuta da dei semplici ragazzini in mezzo a uno scenario post-apocalisse zombie. Cacciare i vaganti, guadagnarsi il cibo e mantenere in piedi questa comunità di infanti sembra venir raccontato come un gioco di ruolo, viaggia su una sottile linea che alterna il gioco all’essere adulti e si evolve in situazioni dove ci si trova a scendere a patti con i propri trascorsi delineati dal dramma. Non tutti i personaggi emergono allo stesso modo, sia chiaro, ma il contesto e le interazioni con ognuno dei piccoli abitanti della struttura mi fa ben sperare in qualche parte di rilievo più avanti, soprattutto perché Telltale ci ha abituato a prendere in considerazione ogni scelta fatta, seppur piccola e insignificante sul momento.
Come spesso accade nelle serie di The Walking Dead, il primo capitolo di questa stagione potrebbe risultare un po’ sottotono e stereotipato, ma il contesto ci regala qualche piccola aspettativa, lasciandoci piacevolmente coinvolti e curiosi nello scoprire cosa ne sarà di Clementine e come la sua influenza, a seconda delle nostre scelte, avrà effetto sul piccolo AJ.
AJ ASCOLTA SEMPRE
Dal punto di vista prettamente più tecnico, la nuova serie Telltale mantiene inalterata la formula di gameplay sfruttata nel corso di tutte le pubblicazioni. La narrazione è infatti caratterizzata da due fasi principali: discorsiva e movimentata.
Graficamente qualche piccolo passo avanti c’è, ma lo stile legato al fumetto va benissimo anche senza eccessive migliorie tecniche
In questo particolare capitolo vengono aggiunte alcune piccole modifiche, anche se le più evidenti riguardano la possibilità di potersi scontrare con i vaganti in modo relativamente più attivo, utilizzando alcune delle trappole piazzate davanti la scuola oppure stordendoli, premendo una combinazione di tasti semplice quanto letale. Basta Fuggire parte come al solito in salita, ci lascia acclimatare in uno scenario diverso dai soliti a cui siamo abituati e il lavoro svolto da Telltale, in questo senso, mi ha piacevolmente coinvolto molto di più che in passato.
La season finale di The Walking Dead mette le giuste basi per la conclusione del viaggio di Clementine. Le possibilità espresse da uno scenario più “giovanile” fa ben sperare sulla natura della stagione, rivolta all’apocalisse zombie da tutta un’altra prospettiva. La struttura del gameplay è rimasta pressoché invariata, tranne che per qualche piccola macchia che sembra voler ricalcare una formula più action. Ne varrà la pena? È ancora presto per dirlo, ma noi non smettiamo di crederci.