Sebbene i dispositivi mobile abbiano accesso a un nutrito catalogo di danmaku, la saga di Sky Force è rimasta fedele alle sue origini risalenti all’ormai lontano 2004, anno in cui i cellulari difficilmente disponevano di muscoli tali da rendere fluida la navigazione attraverso fiumi di proiettili. Va bene così: i programmatori polacchi di Infinite Dreams Inc. hanno avuto il tempo per raffinare il loro tributo agli sparatutto verticali di una volta, giungendo alla creazione di un prodotto veramente molto buono, destinato a far innamorare di sé chi foraggiava classici come 1943 o Raiden con generose dosi di monetine.
BLOOD MONEY
Iniziamo, per una volta, dall’aspetto puramente cosmetico: Sky Force Reloaded è un gioco decisamente appagante sugli schermi di PS4, fiero della sua presentazione audiovisiva da euroshooter di razza. Se – paradossalmente – una rediviva Core Design volesse creare un seguito di Banshee sui sistemi attuali, magari incrociando la propria creatura con il mitico Raptor: Call Of The Shadows, non credo che il risultato sarebbe molto differente da Sky Force Reloaded.Mappe ricche di particolari ma perfettamente leggibili, un livello di difficoltà impegnativo e allo stesso tempo abbordabile e una colonna sonora elettronica che ti prega di non sollevare il dito dal pulsante di fuoco rendono questo sparatutto a scorrimento verticale una vera delizia da giocare per i fan del genere, dotati però di tanta pazienza e dedizione.
Sì, perché progredire nella lunga campagna di Sky Force Reloaded non è certo un compito lineare: nel primissimo livello la nostra astronave tirata a lucido viene fatta esplodere senza possibilità di salvezza, costringendoci a solcare nuovamente i cieli a bordo di una carretta dotata dell’equivalente di una pistola ad acqua contro squadroni infiniti di aerei e pezzi d’artiglieria di ogni misura e fattezza. Fortunatamente, ogni pedina dell’esercito nemico – una volta abbattuta – sgancia un quantitativo variabile di stelline, ovvero la valuta di gioco con cui riportare il nostro velivolo agli originali splendori. Non fatevi quindi abbindolare dai bonus sottolineati da quel “weapon upgrade” profferito dalla sorniona voce del computer di bordo, poiché servono “solo” a aumentare il rateo di fuoco nel livello in corso: per diventare più forti in Sky Force Reloaded bisogna riempirsi il portafogli di scintillanti stelline.
sarà assolutamente necessario ripetere gli stessi livelli numerose volte
RINSE AND REPEAT
Ogni sortita in un nuovo livello significa solitamente sbattere il muso contro un muro di mattoni sotto forma di unità nemiche abili nell’incassare una potenza di fuoco non ancora nelle nostre corde, capaci peraltro di abbatterci in un paio di colpi. Il grinding diventa quindi una componente essenziale dell’esperienza: si ripetono i singoli scenari più e più volte per guadagnare medaglie su medaglie che, a loro volta, richiedono necessariamente che la nostra nave sia equipaggiata a dovere per poter essere accaparrate.Fortunatamente, il gioco addolcisce la pillola grazie a una giocabilità sopraffina e a missioni non eccessivamente lunghe, che vanno di pari passo con una tangibile sensazione di progressione. In altre parole, falciare come nulla fosse nemici inizialmente durissimi dall’alto dei potenziamenti appena installati restituisce una bella dose di soddisfazione.
Il grinding è una componente essenziale dell’esperienza
Sky Force Reloaded non inventa nulla di nuovo, portando avanti in modo impeccabile una saga che – a modo suo – ha fatto la storia dei dispositivi mobile. Massicce dosi di giocabilità si alternano a una soddisfacente sensazione di progressione in un prodotto davvero difficile da mollare, senza contare che poter finalmente controllare l’astronave col pad al posto dei comandi touch rappresenta un vero e proprio toccasana. Tutto questo, ovviamente, se non vi aspettate uno sparatutto lineare, perché – si sa – il grinding non è proprio per tutti.