Avete presente il sistema di copertura, le costruzioni variabili e tutte le altre migliorie introdotte in LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza? No? Fa nulla, tanto sono state scartate in massa: LEGO Marvel Super Heroes 2 è un capitolo decisamente classico nell’infinita saga a base di mattoncini, che trova nella quantità il suo punto di forza. Circa trecento personaggi sbloccabili costituiscono una sorta di enciclopedia in salsa LEGO dell’universo Marvel capace di stuzzicare l’interesse di quasi ogni fan. Quel “quasi” non è messo a caso, purtroppo: come potete immaginare, nel gargantuesco roster non trovano spazio né gli X-Men, né i Fantastici 4 (un paio di defezioni che renderanno poco felice una fetta di potenziali acquirenti). Sia chiaro che non ho ancora conquistato ogni singolo personaggio, ma finora queste due fazioni paiono mancare all’appello, ahimè. Del resto, era prevedibile considerati gli screzi con FOX; il tutto mentre Marvel cerca di promuovere gli Inumani come il nuovo gruppo trendy di tizi con superpoteri. Tolto di mezzo un dente grande come la Xavier Mansion, passiamo ad analizzare i contenuti dell’ultimo titolo dedicato ai celeberrimi mattoncini.
TIME AFTER TIME
Prima di tutto, LEGO Marvel Super Heroes 2 è un gioco molto furbo, che pone immediatamente in un’ovattata comfort zone quei giocatori assuefatti al Marvel Cinematic Universe, mostrando la familiare figura di Peter Quill a bordo della Milano sulle note di Come and get your love nello schermo dei titoli, seguita a ruota da un primo livello ai comandi degli ormai popolarissimi Guardiani della Galassia.Così, tra un Groot particolarmente loquace e uno Star-Lord che ribadisce spesso e volentieri la sua reputazione di “leggendario fuorilegge”, viene presentato a tradimento un cattivo mai visto prima al cinema, ma che i fan di vecchia data conosceranno sicuramente. Kang il Conquistatore è un genio criminale proveniente dal trentesimo secolo con il pallino dei viaggi nel tempo, una passione che lo porta a strappare Manhattan dai Vendicatori e unirla ad altre zone pescate da epoche e dimensioni diverse per formare Chronopolis, un guazzabuglio dove è facile incontrare le guardie della Alchemax ai ferri corti con i cavalieri di Camelot.
Circa trecento personaggi sbloccabili costituiscono una sorta di enciclopedia in salsa LEGO dell’universo Marvel
In ottica ludica, Chronospolis è veramente molto grande, anche considerato che adesso gli eroi (o i cattivi, qualora vi avventuraste in esplorazione al di fuori delle missioni principali, senza restrizioni sulla squadra da impersonare) possono visitare i fondali marini. La città è ovviamente piena come un uovo di attività secondarie, dai classici enigmi sequenziali – da risolvere sfruttando la sinergia dei poteri di più personaggi – al salvataggio di uno Stan Lee più svampito che mai: è possibile imbattersi casualmente nelle attività collaterali semplicemente curiosando in giro, ma nulla vieta di attivare le apposite postazioni con cui evidenziarle sulla vastissima mappa, da raggiungere magari sfruttando il nutrito catalogo di veicoli, invero abbastanza inutile vista la massiccia presenza di personaggi volanti.
Se siete tra quelli che non dormono la notte senza prima aver completato al 100% un gioco, sappiate che LEGO Marvel Super Heroes 2 ha le carte in regola per durare veramente tanto, al netto di una campagna principale comunque longeva, composta da una ventina di missioni che esplorano in lungo e largo il multiverso Marvel grazie una trama che si avvale del veterano Kurt Busiek alla scrittura, e che non ha nulla da invidiare ai classici “Marvel Events” annuali. Al di là del solito, dissacrante humor a cui i Traveller’s Tales ci hanno abituati, gli eventi del gioco sono dotati quindi di un sapore squisitamente “autentico” e faranno la gioia di chi è cresciuto a pane e fumetti. Imperdibili, sotto questo aspetto, i riassunti tra una missione e l’altra a cura del nervosissimo John Jonah Jameson, qui alle prese con le nuove tecnologie digitali!
VOGLIO DIVENTARE UN EROE
Con così tanti supereroi tra i piedi (o nei cieli) è una gioia constatare che il sistema di combattimento è stato reso più interessante aumentando il numero di mosse e poteri a disposizione. Ogni personaggio può attivare diverse abilità con pressioni più o meno prolungate dei tre pulsanti frontali adibiti agli attacchi e al salto (il triangolo serve, come sempre, per passare da un pupazzino all’altro) e quest’abbondanza è rispecchiata nel nuovo editor con cui è possibile progettare un alter ego su misura.
la creazione non è mai stata così esauriente
Pur nel suo tradizionalismo, LEGO Marvel Super Heroes 2 è un gioco discretamente bello da vedere, slegato dall’obbligo di condividere la presenza sugli scaffali con versioni per la precedente generazione di console o adattamenti semplificati per PS Vita e 3DS. Il risultato è evidente in virtù di un grande quantitativo di elementi sullo schermo (capaci di donare quel tocco di frenesia supereroistica in più) ed effetti di luce che rendono alcuni scorci simili a bellissimi diorami in movimento, con però qualche rallentamento di troppo in alcune situazioni piuttosto esagerate, vedi lo scontro tra un colossale Surtur e una squadra composta da dèi d’ogni risma e soldati leggendari.
DIETRO IL VOLTO DI DARKHAWK
Come lamentato all’inizio della recensione, LEGO Marvel Super Heroes 2 non offre concettualmente chissà quali novità rispetto ai predecessori, con le aree di gioco all’interno delle missioni decisamente ampie, ma sempre inquadrate da una telecamera fissa, impossibili da ruotare e con tutte le magagne storiche (imprecisione durante i salti, in primis) puntualmente presenti, mentre il cuore del gioco resta quello che ci trasciniamo dietro dall’epoca del primissimo LEGO Star Wars, con enigmi da superare (usando nella giusta sequenza i poteri di personaggi diversi) inframmezzati da semplici combattimenti.A onor del vero, stavolta la carne da cannone pare più determinata e aggressiva del solito, il che è decisamente piacevole considerata la maggiore dotazione di poteri a disposizione dei singoli eroi. Non aspettatevi però una difficoltà degna di questo nome, perché il gioco non tradisce il suo pedigree, confermandosi come un prodotto destinato a una fascia di giovanissimi (e di nerd un filo attempati) che saprà apprezzarlo ancora di più giocando assieme a un amico. Qualora la compagnia fosse più nutrita, LEGO Marvel Super Heroes 2 permette fino a quattro giocatori di affrontarsi nelle sfide del Gran Maestro all’interno di arene viste dall’alto, dove è possibile picchiarsi in allegria a squadre o in una sana scazzottata tutti contro tutti.
la trama si avvale del veterano Kurt Busiek alla scrittura
LEGO Marvel Super Heroes 2 è semplicemente enorme, con una storia appassionate e un mondo di gioco sconfinato con cui divertirsi, a patto ovviamente che non vi sia venuta la nausea per la solita minestra che Traveller’s Tales ha riscaldato anche stavolta. Il titolo è un gigantesco ”more of the same” incapace di acquisire nuovi proseliti, ma che sicuramente farà chiudere ben più di un occhio a chi impazzisce per i supereroi Marvel. Costoro potrebbero lanciare carte di credito verso il gioco anche solo per il quantitativo di eroi e cattivi disponibili (il mio io adolescente avrebbe fatto carte false per l’esclusivo Carnom, un incrocio tra Carnage e Venom qui al suo debutto), ma personalmente si tratta di un “pericoloso” passo indietro rispetto a quanto offerto da LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza.