Che si possa raccontare la vita di una persona in due ore di gameplay è una realtà a cui diversi sviluppatori ci hanno già abituato. Troppi gli esempi per citarli tutti, ma esperienze come quelle offerte da The Cat Lady o Keys Of A Gamespace meritano una menzione, anche perché la maturità con la quale i due titoli affrontano temi difficili come la malattia mentale e la devianza rende onore al videogioco come mezzo per riflettere sull’essere umano e le sue debolezze in modo tutt’altro che banale. Non da meno si dimostra Fragments of Him, una piccola produzione targata SassyBot Studios che mescola le carte in tavola e prova a raccontare la storia di Will attraverso i ricordi delle persone che lo hanno conosciuto bene e hanno condiviso una porzione significativa della loro vita con lui.
COMPROMESSI D’INTERAZIONE
L’interazione è quasi nulla, limitata a una visuale in terza persona con una libertà di movimento della telecamera piuttosto scarsa e una serie di ambienti statici in cui il giocatore può solo attivare degli hotspot per far proseguire il racconto.Nel configurarsi quindi come un walking simulator dei più classici, Fragments of Him prova però a rivedere la formula proponendo una sceneggiatura suddivisa in quattro capitoli con timeline non lineari, all’interno dei quali si assiste ad altrettanti monologhi in prima persona, tutti molto ben scritti e recitati, che altro non sono se non memorie dei coprotagonisti su episodi o periodi della vita di Will, ragazzo insicuro, bisessuale, infelice di vivere una routine che si ripete uguale giorno dopo giorno e che muore in un incidente d’auto.
Fragments of Him racconta la storia di un ragazzo bisessuale che muore in un incidente d’auto
Il punto di forza del gioco è proprio la capacità degli sceneggiatori di tratteggiare in maniera davvero credibile questi monologhi, al punto di sentirsi davvero in presenza di una nonna o di una ex fidanzata che ci stanno affidando qualcosa di intimo e riservato, un po’ come se fossimo andati a trovarli e ci avessero aperto sulle ginocchia un album di fotografie. Il compromesso per una narrazione che parla al giocatore e che si snoda su di un canovaccio ben definito, appunto, è stato quello di vincolare la libertà di interazione con gli oggetti al punto da trasformarli in semplici trigger da attivare, uno dopo l’altro, per ascoltare la successiva porzione di recitato.
PROBLEMI DI TECNICA
Come si può notare dalle immagini, gli ambienti sono modellati in 3D, lasciando al colore un ruolo per certi versi marginale, per altri ineccepibile nel conferire ad alcune scene un valore aggiunto a quanto si sta ascoltando, mentre le animazioni, laddove presenti, sono davvero abbozzate, senza contare che spesso i personaggi si muovono in una sorta di passo uno.Difficile capire se per entrambe le scelte si sia trattato di una precisa volontà stilistica, oppure di una necessità dovuta alle scarse risorse a disposizione dei tre dev di SassyBot Studios ai tempi della pubblicazione su Kongregate.com; di base, però, il tutto funziona a dovere, e di certo chi si avvicinerà a Fragments of Him non lo farà per la grafica o la fluidità.
Paragonato a That Dragon, Cancer, Fragments of Him sembra quasi un prototipo
La sottotitolatura, invece, è proprio fatta male. Considerato che il gioco è solo in inglese e che alcune espressioni possono non essere capite al volo da chi non mastica perfettamente la lingua, sarebbe stato più intelligente permettere di intervenire sulla dimensione carattere, dato che a un metro e mezzo da un 32” sono del tutto illeggibili. Evitabili anche le bande grigie che tagliano l’inquadratura per portarla a un formato video in 21:9 e insopportabili i caricamenti continui, estenuanti su PS4, che rompono l’atmosfera intimista e il continuum narrativo del gioco.
MA LI VALE I MIEI QUATTRINI?
Al netto di una narrazione davvero coinvolgente, che affronta con grande sensibilità e stile temi come il dolore per la scomparsa di una persona cara o il pregiudizio sull’omosessualità, peraltro senza salire in cattedra e proponendo un punto di vista personale, siamo al cospetto del classico videogame che si potrebbe guardare su YouTube.
la sceneggiatura è suddivisa in quattro capitoli con timeline non lineari
Fragments of Him è un walking simulator che racconta la storia di Will, un giovanotto bisessuale preoccupato di cadere nella routine e che muore in un incidente d’auto. Lo storytelling avviene indirettamente, attraverso dei monologhi su timeline sfalsate e recitati dalle persone che gli sono state più intime. Una narrazione a tratti eccezionale ed emozionante, guastata però da una realizzazione tecnica più vicina alle demo della scena indie e da un gameplay che prevede la sola attivazione di alcuni trigger. Se in passato questa meccanica poteva essere giustificata dal suo essere un tentativo pionieristico di fare del videogioco uno strumento divulgativo, oggi come oggi porta il giocatore ad annoiarsi, a spegnere la console, e a guardare il tutto, come spettatore, su YouTube.