Warriors All-Stars - Recensione

PS Vita PS4

Warriors All-Stars è praticamente un parco divertimenti per ogni amante del cosiddetto genere Musou. Con un cast di ventisette lottatori prelevati dai più remoti angoli della ludoteca Koei Tecmo (assieme a tre eroi originali), Warriors All-Stars non vanterà i numeri del mastodontico Warriors Orochi 3 Ultimate, ma si presenta senza dubbio come il più profondo e variegato capitolo della serie. Spin-off a parte, eh, ché la modalità Avventura di Hyrule Warriors non si batte.

“I NEVER THOUGHT I’D BECOME A DYNASTY WARRIOR!”

In una dimensione lontana lontana abitata da soffici volpi (credo, non si capisce benissimo) antropomorfe, una fonte magica smette di donare vita ed equilibrio a causa del decesso del re, l’unica figura capace di controllarne i poteri. Con una guerra di successione pronta a scoppiare appena in tempo per la fine del mondo, valorosi eroi vengono evocati dai mondi più disparati per riportare l’ordine attraverso la “nobile arte” dello sterminio di massa.Warriors All-Stars immagine PS4 PS Vita 07

occorre scegliere tra un nutrito gruppo di personaggi iniziali per portare avanti la narrazione

In soldoni, questo significa scegliere tra un nutrito gruppo di personaggi iniziali per portare avanti la narrazione, schierandosi dalla parte di uno dei tre eredi al trono. Non esiste una fazione ideale, e i retroscena della guerra andranno svelati attraverso la bellezza di quindici differenti finali. L’avventura non è infatti lineare e, tra una missione principale e l’altra, potremo valutare di intraprendere una vasta gamma di sortite secondarie, mirate a reclutare nuovi guerrieri o guadagnare materiali e denaro, scegliendo liberamente dove muoverci su una mappa strategica. Il tutto, magari, prestando orecchio ai pettegolezzi, utili per cercare di intuire i prerequisiti con cui sbloccare mappe nascoste. Diciamo che i completisti riceveranno da Warriors All-Stars parecchie ore di divertimento in cambio dei loro soldi; un presupposto lodevole, considerando che – purtroppo – il titolo non permette di giocare con amici, né garantisce la presenza di una modalità libera, da sempre il veicolo ideale per livellare a piacere i protagonisti negli scorsi Musou.

Parlavamo inizialmente di una spiccata varietà, un aspetto che interessa la totalità del roster e il sistema di combattimento. Le diverse origini dei personaggi garantiscono infatti una buona dose di gimmick con cui sbizzarrirsi: William di Nioh, ad esempio, potrà usare il Ki Pulse tra un attacco e l’altro per riacquistare la postura e ripartire immediatamente con una nuova combo, mentre la diabolica Millennia di Kagero: Deception II saprà far tesoro dei trabocchetti visti nel suo franchise, inondando i cattivi con una gamma di attacchi che vanno da innocue bucce di banana a vere e proprie cannonate a tradimento. Anche se – sostanzialmente – la formula di base è sempre la stessa, la differenza tra i trenta volti a nostra disposizione è più o meno pronunciata, garantendo una boccata d’aria fresca a un Musou in fin dei conti assai simile ai suoi predecessori.

Siccome non tutto il cast utilizza armi nel senso stretto del termine, i potenziamenti di rito avvengono assegnando apposite carte, differenti per bonus all’attacco, abilità extra e rarità. Queste possono essere raccolte come spoglie di guerra oppure create nel Santuario, un luogo sicuro dove riposare tra una missione e l’altra, investendo denaro per far salire di livello i compagni rimasti indietro o visitare le terme, cementando amicizie varie che garantiranno ulteriori vantaggi, come nuove abilità da assegnare alle famose carte o una maggiore partecipazione nelle battaglie.

“NOT BAD. MAYBE I’LL REMEMBER YOUR FACE!”

Il combattimento è sempre quello, con eroi dalla forza leggendaria pronti a sfoltire le schiere avversarie, conquistare basi e duellare con generali nemici in nome di combo e juggle assortite, ma stavolta c’è qualche differenza.Warriors All-Stars immagine PS4 PS Vita 09

la formula di base è sempre la stessa, ma la differenza tra i trenta volti a nostra disposizione è più o meno pronunciata

Fondamentale in tal senso si rivela il livello di Bravery, un valore che crescerà combattendo e conquistando gli avamposti nemici: questo determina la forza del personaggio impersonato in rapporto ai boss, rendendo quindi molto difficili quelle strategie che ignorano completamente gli obiettivi secondari, mirando direttamente allo scontro finale per concludere un livello alla velocità della luce. Fronteggiare un Lu Bu corroborato da parecchia Bravery in più rispetto al nostro eroe vuol dire morire con un paio di colpi senza troppi complimenti. Fortunatamente, le opzioni belliche a disposizione sono altrettanto importanti, con la possibilità di schierare una squadra punitiva composta da ben cinque guerrieri che collaboreranno alla vittoria. Non possono essere alternati a piacere, purtroppo, ma i compagni contribuiranno attivamente concludendo le combo del leader, oppure offrendo il loro supporto per un breve periodo affiancandolo e combattendo assieme a lui, raddoppiando a tutti gli effetti la potenza marziale. Ancora meglio, i loro ritratti possono essere attivati con il D-Pad per sprigionare particolari mosse speciali foriere di ottimi buff o becero dolore fisico, che diventeranno più efficaci aumentando il livello di Bravery.

Qualora l’affinità tra i membri del gruppo raggiungesse particolari vette, sarà possibile usufruire di tecniche speciali ancora più forti, eseguite all’unisono da più membri dell’entourage. Se tutto questo non fosse sufficiente, il Musou Rush saprà accontentare gli sterminatori più esigenti: si tratta di uno stato di euforia ultraviolenta, dove lo schermo viene parzialmente oscurato e le armi dei nemici brillano come accendini a San Siro, mentre i riflettori illuminano il nostro alter ego. Picchiando senza ritegno qualunque essere animato e non (tanto per andare sul sicuro), i compagni interverranno durante il massacro con potenti attacchi oppure incitando il leader, conferendo secondi extra per prolungare la carneficina e concludendo la pugna con un colpo finale sferrato tutti insieme appassionatamente, uno spettacolo che – solitamente – basta e avanza per fare terra bruciata nel raggio di chilometri. Considerata la potenza, il Musou Rush viene usato assai raramente: attivabile una sola volta all’inizio di ogni mappa, può essere nuovamente impiegato ogni mille nemici sconfitti.

Tecnicamente Warriors All-Stars fa il suo lavoro senza stupire, riempiendo lo schermo con un quantitativo esagerato di nemici ed esplosioni in cambio di una fluidità – prevedibilmente – non sempre impeccabile. Nulla che possa rovinare la festa ai fan, ovviamente, perché tutto sommato il risultato è assai godibile anche grazie a fondali molto variegati, pescati a destra e manca dalle saghe che prestano i propri eroi all’avventura. Similmente il sonoro riarrangia efficacemente una serie di motivi provenienti dal ricco catalogo di IP.

qualora l’affinità tra i membri del gruppo raggiungesse particolari vette, sarà possibile usufruire di tecniche speciali ancora più forti

Alla fine della fiera, l’unico vero neo è la difficoltà: accantonati subito i due livelli più facili, quello normale scorre via senza intoppi, forti come siamo anche delle nuove opzioni con cui è possibile far strage di nemici. Selezionare la difficoltà più ardua, d’altro canto, aumenta bruscamente il livello consigliato per affrontare molte missioni, rendendole proibitive per personaggi non opportunamente potenziati. Il mio consiglio è giocare a Normal, spostando la difficoltà su Hard una volta toccato il decimo livello. Per giocare con maggiore dedizione c’è sempre la difficoltà Chaos, del resto, disponibile dopo aver raggiunto almeno uno dei finali.

Warriors All-Stars è una divertente baraonda che farà felice i fan della saga senza però “rischiare” di conquistare nuovi adepti, seguendo ciecamente una formula che si ama o si odia, senza mezze misure. L’assenza di alcuni capisaldi del genere, come il gioco cooperativo o la Modalità Libera, suona un po’ strana in un pacchetto che si presenterebbe altrimenti come l’esperienza Musou definitiva, e che mi spinge ad attendere il mese prossimo con rinnovata curiosità per vedere cosa avrà tirato fuori dal cilindro Omega Force con l’imminente Fire Emblem Warriors. C’è poco da battere la fiacca quando Intelligent Systems ti sta col fiato sul collo!

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Roster ricchissimo e vario.
  • Ben quindici finali per una giocabilità longeva.
  • Nuove opzioni di sterminio per il megalomane che non deve chiedere mai.

Contro

  • Tecnicamente migliorabile.
  • Assenza di modalità importanti.
  • Nel bene o nel male, resta il solito Musou che non osa nulla di più.
7.8

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata