Com’è bello svegliarsi su un’isola deserta fasciati solo da un boxer attillato e con un prurito al braccio sinistro dovuto a uno strano congegno impiantato direttamente nella carne! Com’è bello fermarsi qualche momento per osservare la flora lussureggiante che si staglia dinanzi agli occhi del personaggio, muovere i primi passi alla ricerca di alcune risorse necessarie per costruire improvvisati arnesi (fondamentali per tentare di sopravvivere), ed essere divorati da un cucciolo di dinosauro, che altro non attendeva se non l’arrivo del suo pasto quotidiano! Di sicuro, il comitato di benvenuto sull’isola di ARK: Survival Evolved non è stato dei più accoglienti, ma è riuscito a fornirmi un’impressione iniziale piuttosto accurata di ciò sarebbero state le successive ore in compagnia con il survival sviluppato da Studio Wildcard.
VITA GIURASSICA
Avendo imparato dai miei errori, una volta che il mio personaggio è rinato mi sono mosso con maggiore cautela, evitando di allontanarmi troppo dal punto di respawn e iniziando a raccogliere legna, pietra e felci per creare il mio primo piccone e l’inseparabile ascia. Con gli utensili così creati sono poi andato a caccia di animali erbivori per mantenere sotto controllo il livello di fame e fare provviste per le scampagnate iniziali ai margini della foresta.
ARK: Survival Evolved sa essere estremamente punitivo, soprattutto nelle fasi iniziali
ARK: Survival Evolved è un gioco che sa essere estremamente punitivo, soprattutto nelle fasi iniziali, dal momento che bisogna fare estrema attenzione ai propri spostamenti. Restare nella zona iniziale della mappa è certamente l’opzione più sicura per riuscire a sopravvivere a lungo, ma è anche la più lenta: inutile dire che le risorse migliori si trovano nelle aree più pericolose, quindi – per accelerare lo sviluppo del personaggio – diventa essenziale correre qualche rischio, con la consapevolezza che in caso di morte si perde ogni item presente nell’inventario e qualsiasi altro oggetto equipaggiato, ma non l’esperienza accumulata fino a quel momento. ARK è brutale, ma non è mai ingiusto, almeno non quando si gioca da soli o in compagnia su un server PvE.
SOPRAVVIVENZA ONLINE
Il nemico più infido lo si trova nei server PvP, dove la sportività non è mai di casa. Molto spesso, i giocatori di livello più alto e con un equipaggiamento anni luce più avanzato di quello a disposizione dei nuovi utenti amano uccidere i naufraghi appena arrivati sull’Arca, ammazzando – di conseguenza – tutto il divertimento. Se già normalmente ci vuole parecchio tempo per concludere qualcosa e per far crescere il proprio alter ego, figurarsi in un ambiente completamente ostile dove il rischio di perdere tutto ciò che è stato tanto faticosamente accumulato e realizzato è sempre dietro l’angolo.
il rischio di perdere tutto ciò che è stato faticosamente accumulato e realizzato è sempre dietro l’angolo
DINOSAURI A SCATTI
Tuttavia, dopo ogni ora passata tra rettili di dimensioni gargantuesche e compagni di tribù impegnati nei lavori più disparati, ci si rende gradualmente conto che la mole sconfinata di contenuti introdotti nei due anni di permanenza in Early Access nasconde una formula di gioco piuttosto piatta. C’è tanta carne sul fuoco, è vero, ma niente di ciò che si può fare in ARK: Survival Evolved è stato realizzato in maniera ineccepibile: si ha quindi l’impressione che il team di sviluppo abbia voluto puntare soprattutto sulla quantità, principalmente relativa alle specie giurassiche che è possibile incontrare e ammaestrare o agli oggetti che si possono creare tramite il semplice sistema di crafting, senza però infondere altrettanta qualità alla produzione nella sua interezza.
si ha l’impressione che il team di sviluppo abbia voluto puntare sulla quantità
ARK: Survival Evolved è un prodotto godibile, ma che probabilmente avrebbe avuto bisogno di una gestazione portata avanti in maniera differente, o perlomeno più lunga. Va detto che trovarsi a passeggiare fianco a fianco con dei rettili enormi è un’esperienza straordinaria, figurarsi quando quei dinosauri diventano delle vere e proprie cavalcature con cui esplorare in lungo e in largo il mondo di gioco. Ciò non toglie che Studio Wildcard abbia portato avanti un progetto ambizioso, forse troppo, offrendo agli utenti una grande quantità di cose da fare, ma senza approfondire a dovere la formula di gameplay. Come tutti i titoli online, però, anche ARK è un’opera in costante evoluzione: c’è quindi la speranza che possa migliorare nel tempo, a patto che gli sviluppatori abbiano voglia di correggere i tanti problemi che al momento affliggono il gioco.