Resident Evil: Revelations - Recensione

PS4 Xbox One

Nato dalla penna – si fa per dire – di Koushi Nakanishi, Residend Evil: Revelations si fece notare immediatamente al suo debutto su 3DS. L’ennesimo spin-off partorito in casa Capcom riuscì infatti nell’improbo compito di dar vita a un survival horror con tutti i crismi, nonostante le limitazioni tecniche della console a doppio schermo di Nintendo, portando a compimento un titolo piuttosto azzeccato, quasi miracoloso sotto certi aspetti. Non passò comunque molto tempo prima di vederlo debuttare su Xbox 360, PS3 e PC, in una remastered che ebbe l’indubbio pregio di migliorare tanto l’aspetto visivo (ma va?) quanto il gameplay. Poteva quindi mancare l’ennesimo porting su PS4 e Xbox One? Certo che no, che domande!

BELLA LA QUEEN ZENOBIA, MA NON CI VIVREI

Per chi se lo fosse perso ai tempi, Resident Evil: Revelations rappresentava – di fatto – un ritorno alle origini della serie, in un momento in cui Capcom stava decisamente calcando la mano su ritmi ben più action, almeno nel filone principale, tralasciando l’aspetto survival che aveva caratterizzato i primi tre capitoli.Resident Evil Revelations immagine PS4 Xbox One 06

le caratteristiche salienti di Revelations sono la cronica mancanza di proiettili, armi poco efficaci e mostri coriacei

Revelations presentava atmosfere piuttosto claustrofobiche, enfatizzate da nuove mutazioni B.O.W. alquanto disgustose e più simili a certe creature viste in Silent Hill che non fra le strade di Raccoon City. Mettiamoci dentro anche la cronica mancanza di proiettili, armi poco efficaci (almeno inizialmente) e mostri a dir poco coriacei, ed ecco che ci si ritrova costantemente con i nervi a fior di pelle. I protagonisti di questo nuovo tour nel museo degli orrori erano due dei più amati personaggi della serie, ovvero Jill Valentine e Chris Redfield, affiancati da altrettanti improbabili (e mai più visti) colleghi, il rotondetto Parker Luciani e la gnocchissima Jessica Sherawat. All’atto pratico, per almeno il 90% del gioco vi troverete a controllare solo la bella Jill, con il resto del gruppo (inclusi due ulteriori agenti BSAA) a fare da riempitivo, giusto per qualche breve segmento.

Purtroppo, nelle sezioni in cui si viene affiancati da un compagno, emerge una IA davvero poco entusiasmante, a tratti talmente inutile nella sua incapacità di aiutarci da risultare quantomeno irritante. In generale, non si può dire che il gameplay sia invecchiato benissimo in questi cinque anni. Al di là degli impietosi confronti con l’ultimo Resident Evil, che sembra proprio arrivare da un altro pianeta, lo stile di Revelations tradisce un concept per certi versi superato, figlio anche di alcune limitazioni di game design tipiche di un gioco pensato inizialmente per una console portatile.

La fase esplorativa abusa fin troppo del backtracking, specie negli ultimi livelli, dove oltretutto capita sovente di doversi confrontare con orde di mostri più o meno simili, come gli Hunter, praticamente “vomitati” a ripetizione sulla mappa, quasi a voler esaurire fino all’ultimo proiettile tutte le nostre scorte di munizioni. Ovviamente, per chi desidera solo sparacchiare a destra e a sinistra, non manca la tanto amato modalità Raid, dove – in arene circoscritte – è possibile sforacchiare orde infinite di bio-armi, anche in co-op, con tanto di modalità online, classifiche e una tonnellata di trofei/achievement da sbloccare.

DEFINITO E DEFINITIVO

Non si può certo dire che Revelations fosse un titolo particolarmente difficile da portare su PS4 e Xbox One. E Capcom, di fatto, si è limitata a prendere la versione PC e a trapiantarla tale e quale su console, facendo almeno lo sforzo di farla girare a 60 fps fissi in Full HD.Resident Evil Revelations immagine PS4 Xbox One 02

le performance sono granitiche: 60 fps fissi in Full HD

Non è noto se sia previsto qualche supporto ai 4K su PS4 Pro, ma in generale posso garantirvi che sulla console in questione le performance sono a dir poco granitiche, con un antialias in grado di spazzare via, almeno in gran parte dei casi, ogni fastidiosa scalettatura. Non pervenute, invece, le fantomatiche texture in HD, anzi, fin troppe volte capita di vederne di terribilmente sgranate. Per il resto, troviamo tutti i contenuti aggiuntivi (armi, costumi, livelli per il Raid e via discorrendo) compresi nel package, fra l’altro venduto a un prezzo decisamente più onesto rispetto alla release della scorsa generazione. Qui vi portate a casa tutto il pacchetto completo con meno di 20 euro, un bel passo avanti rispetto ai 59 pretesi ai tempi dell’uscita.

Che Resident Evil sia la gallina dalle uova d’oro di Capcom è ormai assodato e quindi tocca convivere con il fatto che a ogni piè sospinto ci troveremo a rigiocare i vari capitoli della saga, in edizioni più o meno rimasterizzate. Nel caso di Revelations ci troviamo al cospetto di un porting della versione PC fatto e finito, tecnicamente ineccepibile (seppur nella sua veste ormai consunta) e ripieno come un cappone di tutti i DLC precedentemente distribuiti. Non era un titolo meraviglioso all’uscita e non lo è di certo diventato invecchiando in qualche botte di rovere. Però, per quel che costa (anche pacchettizzato), potrebbe valere il prezzo del biglietto, soprattutto se vi mancano un po’ i primi episodi dell’epoca PlayStation One.

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Pro

  • 1080p e 60 fps sono sempre un’accoppiata vincente.
  • Tutti i DLC compresi.
  • OK, il prezzo è giusto.

Contro

  • Gameplay invecchiato e a tratti stantio.
  • IA inutile, sempre e comunque.
  • Alcune texture davvero inguardabili per gli standard odierni.
7

Buono

Sta lì, sornione e silenzioso alla scrivania, come se non esistesse. E invece esiste eccome, il TMB redazionale, grazie al quale ogni newser la mattina si alza sapendo che deve correre più veloce di lui, se vuole mangiare. Attenzione, però, a non lasciarlo da solo con un mojito, perché potrebbe finire tutto a schifio in un amen.

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