Non solo di Final Fantasy o Dragon Quest vive l’utente PlayStation. Ys è una saga decisamente famosa sui computer nipponici, che – tuttavia – non ha mai avuto modo di brillare particolarmente in Occidente. Per molti questo potrebbe essere il primo incontro con il protagonista Adol Christin: avventuriero, spadaccino extraordinaire, nonché eroe dal rosso crine destinato a lasciare dietro di sé una scia di cuori infranti, dato che in ogni episodio una nuova coprotagonista femminile è destinata a perdere la testa per lui!
Ys non è mai stata una serie nota per trame straordinariamente elaborate, e Ys VIII: Lacrimosa of Dana non fa eccezione, riproponendo sin dalle prime battute alcuni cliché tipici della serie che risulteranno immediatamente riconoscibili ai fan, vedi la presenza del ladro Dogi – personaggio ricorrente e amico di Adol – nonché deus ex machina umano, solitamente pronto a trarre d’impiccio il compagno. Stavolta, i due lavorano come camerieri per pagare il viaggio sulla lussuosa nave Lombardia, in rotta verso il continente di Eresia, ma tutto va in malora quando un kraken gigantesco pensa bene di usare il natante come stuzzicadenti. Poiché per Adol la Legge di Murphy non è un’opinione, il rosso si risveglia da solo sulla spiaggia dell’isola maledetta Seiren, la più misteriosa e famigerata del mare di Goethe. Andiamo bene!
ORA SIAMO SU QUEST’ISOLA, POCHE LE COMODITÀ…
La trama di Ys VIII: Lacrimosa of Dana è piacevole e contornata da alcuni interessanti colpi di scena in grado di modificare drasticamente l’atmosfera della vicenda, ma è veramente lenta a ingranare. Per arrivare al primo, vero momento che non ti aspetti, alla fine del secondo capitolo, ho impiegato oltre dieci ore.
La vita è dura, con i “semplici” mostri affiancati da potentissimi dinosauri provenienti da un’epoca perduta
Ys è da sempre casa di intriganti combattimenti in tempo reale, e Ys VIII: Lacrimosa of Dana continua la tradizione, ponendo Adol al comando di una squadra composta da tre membri che combattono all’unisono e che possono essere controllati singolarmente con la pressione di un tasto. La composizione del gruppo è vitale, giacché differenti armi vantano diversi tipi di attacco, indispensabili per avere la meglio contro le vulnerabilità dei vari nemici (vedi i mostri corazzati, deboli contro gli attacchi contundenti, o quelli volanti, destinati a rovinare al suolo sotto il tiro dei colpi perforanti). Messa da parte la teoria, l’azione è straordinariamente piacevole, con rapidissime combo che si alternano a spettacolari attacchi speciali, fonte di danno, nonché veicolo ideale per martellare il nemico fino a fargli raggiungere lo stato di break, una sorta di stordimento durante il quale picchiare duro è un vero piacere.
il tempismo per parare e schivare perfettamente deve essere assoluto
Il combattimento di Ys VIII: Lacrimosa of Dana è davvero un piccolo gioiello che non sfigurerebbe in un action game; a volte, con l’equipaggiamento fiammante e qualche livello di troppo, può sembrare un po’ semplice spammare attacchi speciali senza ritegno, ma va detto che il tempismo per parare e schivare perfettamente deve essere assoluto, senza contare che il gioco mette a disposizione da subito non meno di cinque livelli di difficoltà, pronti a insegnare l’umiltà anche all’avventuriero più confidente. Soprattutto, i bellissimi boss – grossi, splendidamente caratterizzati e decisamente cattivi – sono capaci di fagocitare a ogni attacco cospicui quantitativi di energia. Considerando poi che è possibile salvare la partita in qualsiasi momento e sfruttare un comodo sistema di teletrasporto tra cristalli-checkpoint, Ys VIII: Lacrimosa of Dana si qualifica senza troppi problemi come uno dei giochi di ruolo più user friendly in circolazione, in grado di minimizzare il backtracking e di offrire sfide adatte a ogni palato.
… MA COME IN UNA GRANDE FAVOLA, NOI VIVIAMO IN LIBERTÀ!
Adol e compagni sanno farsi valere, ma da soli non andranno da nessuna parte. Questo perché Seiren è un gigantesco labirinto di rocce, foreste e paludi, con mappe e dungeon enormi che si dipanano su più livelli. Mettere insieme quanti più naufraghi possibile è quindi quel che ci vuole per far fronte ai vari ostacoli naturali che – altrimenti – ci sbarrerebbero la strada, sfruttando il numero di braccia richiesto dal gioco per spostare frane o bonificare acquitrini, guadagnando così l’accesso a nuove zone, magari per immagazzinare materiali rari dai punti di raccolta o dai resti dei mostri.Qualora lo sforzo corale non bastasse, è anche possibile rimediare una serie di attrezzi da esplorazione come ciondoli luminescenti o guanti da scalata, con cui raggiungere luoghi apparentemente inaccessibili.
Ys VIII: Lacrimosa of Dana è uno dei giochi di ruolo più user friendly in circolazione, in grado di minimizzare il backtracking e di offrire sfide adatte a ogni palato
L’esplorazione ad avanzamento controllato e la gestione dell’avamposto rendono quindi Ys VIII: Lacrimosa of Dana un succulento boccone per gli appassionati del cosiddetto genere metroidvania, classificandosi nel contempo come degno erede spirituale dei Dark Cloud di Level-5. C’è sempre qualcosa da fare tra richieste da soddisfare, battute di pesca, esplorazione e difesa dell’avamposto (una sorta di occasionale tower defense contro orde di mostri), e la possibilità di scattare senza limiti permette di muoversi velocemente ovunque senza tempi morti.
La comunità è fonte di vantaggi, e per questo va coccolata, soddisfacendo le richieste che i compagni naufraghi appenderanno nell’apposita bacheca o elargendo doni a destra e manca, una serie di compiti che non solo frutteranno ricompense spesso non ottenibili altrove, ma incrementeranno anche l’affinità di Adol col resto della ciurma. Questo si traduce in bonus alle varie statistiche, ma permetterà altresì di ottenere finali differenti a seconda della popolarità del protagonista. Non aspettatevi, però, differenze enormi: Adol è praticamente il Link di Nihon Falcom, un personaggio simbolo che funge da avatar per il giocatore senza proferire mezza parola, trascurando eventuali urla durante i combattimenti. Occasionalmente, è possibile, scegliere tra un paio di alternative durante i dialoghi, ma la differenza si limita a qualche frase, non modificando in alcun modo la narrazione che rimane a senso unico. Il racconto viene portato avanti nelle prime ore principalmente dai sogni del protagonista, basati sulla misteriosa Dana del titolo, un personaggio che avrete modo di conoscere molto bene nella seconda metà del gioco.
Tecnicamente, Ys VIII: Lacrimosa of Dana è un gioco discreto, tradito dalla sua natura ibrida (come spesso è avvenuto nella recente storia dei giochi di ruolo giapponesi), essendo uscito anche su PlayStation Vita. Il risultato è colorato e veloce, con qualche occasionale calo di fluidità davanti a effetti come nebbia o fumo, tuttavia oggettivamente carente sul piano della conta poligonale. Il mare è particolarmente deludente: passino i normali specchi d’acqua all’interno dell’isola, ma l’oceano pare fatto di mercurio. Discorso opposto per il sonoro, assolutamente irreprensibile: la saga di Ys ha sempre offerto accompagnamenti di gran classe e Ys VIII: Lacrimosa of Dana non è da meno, con oltre cinquanta ottimi brani suonati sullo sfondo di urla, grugniti e schiamazzi, a opera di Hayato Sonoda e Takahiro Unisuga, storici membri del Falcom Sound Team. Trovate la OST su Spotify, e vi consiglio di mettere immediatamente a tutto volume Sunshine Coastline, qualora foste ancora in ferie: assieme a Magical Sound Shower è il meglio per guidare verso la spiaggia.
Scodinzolo allegro come non mai all’arrivo di un nuovo episodio di Ys, e NiS ha compiuto un ottimo lavoro nel portare presso i nostri lidi Ys VIII: Lacrimosa of Dana. Graficamente non è il massimo, ma il resto del pacchetto è davvero intrigante, con un sistema di combattimento in tempo reale e un sonoro a prova di bomba. Se non avete mai incontrato Adol fino a oggi, questo potrebbe essere l’appuntamento perfetto.