Naughty Dog segue ormai da un po’ la strada buona, quella fatta di certezze assolute, di tecniche di racconto che pescano a piene mani dai blockbuster cinematografici e dalla capacità innata di spremere gli hardware di Sony come pochi altri al mondo sanno fare. Non stupisce, quindi, come L’Eredità Perduta sia una vera e propria costola di Uncharted 4, laddove le velleità da maschio alpha di Nathan Drake lasciano posto alla soave (ma nemmeno tanto) coppia femminile formata da Chloe Frazer e Nadine Ross. È evidente come allo sviluppatore di Santa Monica piaccia molto l’idea del viaggio di coppia, come peraltro dimostrato da The Last of Us o da alcuni passaggi dei precedenti capitoli della serie, verso i quali L’Eredità Perduta si pone come un palese spin-off. Chloe e Nadine – a voler forzare un po’ la mano – sono come Ellie e Ridley di Left Behind, solo più cresciute e mature, consapevoli delle loro possibilità atletiche e di analisi; anzi, quasi Nemiche Amiche, volendo parafrasare un celebre film di Chris Columbus, con Julia Roberts e Susan Sarandon nei panni delle protagoniste.
NAT MODERATO
Rispondiamo subito alla domanda da un milione di dollari: posso fruire serenamente de L’Eredità Perduta senza perdermi nulla, se non ho mai giocato Uncharted 4 e/o i precedenti capitoli della serie? Beh sì, anche se – man mano che Chloe e Nadine percorrono la strada che le porterà ai titoli di coda – si fanno insistenti certi riferimenti agli avvenimenti passati. Diciamo che di base la trama è comprensibile e scorre via in modo indipendente dal resto del brand, ma anche che certe questioni emergono inevitabilmente durante i dialoghi, e possono essere colte nelle sfumature solo da chi ha presente almeno gli accadimenti di Fine di un Ladro, laddove Nadine ha un ruolo non certo di secondo piano nell’economia della trama.
Fatta la doverosa premessa, potrei concludere questa recensione con un semplice copia/incolla di quella di Uncharted 4 e tanti saluti. La solfa, dopotutto, è quella: L’Eredità Perduta è un action adventure roboante e spettacolare, figlio di quella “generazione Tomb Raider” che Naughty Dog ha saputo sapientemente metabolizzare e riproporre in tutta la sua magnificenza. Le fasi di azione si alternano ad altre in cui tocca trovare la via, tra appigli, rampini e sezioni a bordo di un fuoristrada; nel mezzo, tanti dialoghi tra le due protagoniste (e non solo), al solito ottimamente realizzati e bagnati da un doppiaggio che tutto sommato “ce la fa” più che bene.
L’Eredità Perduta è un action adventure roboante e spettacolare
CHLOE ROCKABYE
Anche tecnicamente, l’Eredità Perduta è un clone sputato di Uncharted 4. L’area aperta ricorda molto da vicino il Madagascar dello scorso episodio, con in aggiunta una vegetazione più pressante e oppressiva (peraltro, proprio come accadeva in Fine di un Ladro, all’uso del fuoristrada è legato anche un verricello da sfruttare in un paio di situazioni). Su PlayStation 4 Pro, piattaforma usata per la prova, il gioco ha girato comodamente a 1440p e a 30 fps granitici, con peraltro un eccellente supporto al HDR. Il bel vedere è agevolato anche dalla presenza dell’ormai immancabile Photo Mode, grazie al quale possiamo sciogliere le briglie al piccolo fotografo che c’è in noi (vedi gli screenshot allegati, quasi tutti catturati per mezzo di esso), mentre il bell’ascoltare dipende anche dallo spendere qualche secondo in un pannello delle opzioni relativo all’audio, laddove indicare al gioco a quale tipo di impianto è eventualmente collegata la nostra TV. Va detto che, come già accade in altri titoli di Naughty Dog, il canale centrale dedicato ai dialoghi è sbilanciato verso il basso, il che rende necessaria una regolazione dei volumi direttamente “in game”, qualora possediate un sistema surround 5.1 o superiore.
Anche tecnicamente, l’Eredità Perduta è un clone sputato di Uncharted 4
Un’ultima nota. Sono stato indeciso fino all’ultimo se assegnare subito un voto a L’Eredità Perduta, perché avrei voluto saggiare anche la bontà delle nuove feature del multiplayer, per onor di completezza. Alla fine, ho optato per concludere subito il lavoro: di fatto il comparto multigiocatore lo conosciamo già, visto che è praticamente lo stesso di Uncharted 4, con l’aggiunta di qualche mappa, una semplice variante alla modalità Sopravvivenza e poco altro. Insomma… nulla che sposti i valori produttivi de L’Eredità Perduta, in un senso o nell’altro: casomai, ci tornerò su con uno specialino a parte.
L’Eredità Perduta corre nel solco di Uncharted 4, e non avrebbe potuto essere altrimenti. Pescando dal roster della serie, Chloe e Nadine incarnano probabilmente la miglior coppia femminile che Naughy Dog avrebbe potuto confezionare, giacché il loro essere uguali e al contempo diverse dà vita a buoni siparietti e rappresenta il pretesto per approfondirne vite e personalità. Certo, il gioco è più corto (8 ore per arrivare in fondo, con metà dei collezionabili e dei punti panoramici da fotografare messi in cascina), ma non viene venduto a prezzo pieno e una seconda run, a distanza di tempo, rimane comunque un fattore piacevole da tenere in conto. La zona aperta – novità assoluta per la serie – è un discreto divertissement che, tuttavia, non sposta gli equilibri più di tanto. Siamo di fronte, quindi, a un buon “more of the same”, felicemente bagnato dalla capacità di Naughty Dog di confezionare blockbuster ai limiti del cinematografico e, al contempo, infelicemente sporcato dall’atavico vizio dello stesso sviluppatore di partorire compagni di viaggio invisibili ai nemici. Al prossimo giro datemi una campagna co-op, per favore.