Sundered - Recensione

Avevo già avuto la sensazione, durante l’hands on, che i ragazzi di Thunder Lotus Games fossero riusciti a confezionare un titolo intrigante, soprattutto in grado di fare il definitivo salto di qualità dopo il “solamente buono” Jotun. Dopo aver passato un po’ di tempo in compagnia di Sundered, posso confermare che si tratta di un metroidvania davvero divertente da giocare, tutt’altro che perfetto – certo – ma appagante e intrigante sotto molteplici aspetti.

UN VIAGGIO NELLA FOLLIA

La storia di Eshe, protagonista di Sundered – nonostante le ore passate a scoprire segreti e ad ascoltare la voce narrante, tanto inquietante quanto poco esaustiva – mi ha dato l’impressione di essere un semplice riempitivo. Intendiamoci, si tratta di qualcosa di estremamente piacevole e ricco di dettagli che tuttavia non aiutano a delineare per bene la vicenda generale, lasciando aperte porte e discorsi che sarebbe stato invece interessante approfondire.Un lore che, nonostante tutto, rimane stuzzicante, e soprattutto condito da quelle tinte dark che non possono non rimandare a racconti di lovecraftiana memoria. Non è solamente nel design dei boss, o nella corruzione che travalica il contesto narrativo e si insinua anche in quello ludico, che si notano i cupi risvolti della vicenda: Eshe è una vera e propria scheggia impazzita all’interno di un contesto instabile ma assolutamente trascinante.

Se è pur vero che Sundered si ispira e poggia sulle solidissime basi dei metroidvania, è altrettanto corretto dire che le influenze di altri generi sono chiaramente percepibili e si possono respirare a pieni polmoni. I nemici che vanno a popolare le varie aree di gioco – molte delle quali generate casualmente – vengono annunciati dal suono di un gong, un rumore preoccupante che dà il la ad ondate feroci e il più delle volte ingestibili e, salvo alcuni casi specifici, un po’ troppo simili tra loro. Non è facile affrontare i nemici corpo a corpo in Sundered, anzi, spesso mi sono trovato a non capire cosa stesse accadendo sullo schermo talmente grandi erano la confusione e l’incessante flusso di avversari, rigorosamente dalle cattive intenzioni. Un limite che, indubbiamente, può portare ad un pizzico di frustrazione in più di un frangente, ma che si collega – con molta probabilità – all’elemento rogueike che pervade l’esperienza.

A ogni decesso, si ha infatti la possibilità di potenziare uno skill tree che comprende miglioramenti dei danni, dell’armatura o dello scudo, senza contare le particolari abilità che aiuteranno la protagonista in maniera incredibile, ma andranno a corrompere la sua anima attraverso delle pietre particolari chiamate “Schegge degli Antichi” (non a caso avevo citato Lovecraft). È proprio in quest’ultimo elemento che troviamo il game twist di Sundered, con una Eshe che – in base al suo grado di corruzione – ci porterà a vedere un finale diverso. Nulla di clamoroso da segnalare, invece, per quel che riguarda il ramo di potenziamenti, piuttosto standard per il genere.

DIMENSIONI IMPARI

Come dicevo, l’elemento roguelike non è l’unico a “contaminare” il titolo, tant’è che troviamo moltissimi ammiccamenti ai soulslike, in particolare per quanto concerne le boss fight, estremamente spettacolari, con boss (decisamente gargantueschi) e miniboss che vantano pattern di attacco che, “morte” dopo “morte”, i giocatori dovranno necessariamente imparare per cercare di uscire vincitori dagli scontri.A chiudere il cerchio delle caratteristiche principali dell’esperienza ci pensa, ovviamente, quello che è l’elemento chiave quando si parla di metroidvania, ovvero il backtracking. Anche in Sundered il tornare sui propri passi sarà una pratica più che mai necessaria, ma grazie alla creazione procedurale degli ambienti non si rivelerà mai eccessiva o particolarmente pesante.

Tutti i fattori sopraccitati sono ben amalgamati in un gameplay appagante e sostanzioso, coadiuvato da una serie di comandi tanto semplici quanto efficaci e da un comparto tecnico che dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – la bravura del team canadese. Ottimo anche l’audio: essenziale e ficcante. Inoltre, per coloro che avessero problemi con la lingua della Regina, segnalo che il gioco è completamente sottotitolato in italiano.

Al netto di qualche problema di difficoltà e di una leggera sensazione di ripetitività proveniente dal comparto avversari, Sundered è il bel passo avanti, in termini di maturità, che ci aspettavamo da Thunder Lotus Games. Un titolo che consiglio non solo agli amanti del genere metroidvania, ma anche a tutti coloro che cercano una sfida impegnativa e allo stesso tempo completa, a patto di avere un pizzico di pazienza dalla vostra.