Circa un mese fa, quando pubblicammo l’anteprima di Aven Colony (PC, PS4 e Xbox One), scrissi che sarebbe stato molto difficile che il prodotto finale potesse in qualche modo deludere le aspettative degli appassionati di gestionali cittadini. Ebbene, devo ammettere di essermi purtroppo sbagliato in quanto il lavoro svolto da Mothership Entertainment non è privo di sbavature.
BRAVE NEW WORLD
Come spesso accade nei videogiochi a tema fantascientifico, anche in questo caso la cara vecchia Terra non è più sufficiente a ospitare l’intera umanità; per questo motivo viene dato il via libera a una spedizione spaziale allo scopo di fondare una colonia su Aven Prime, la lussureggiante luna di un gigante gassoso che è in grado di ospitare la vita umana, sebbene l’atmosfera non sia respirabile a causa di una forte concentrazione di gas tossici. Vestendo i panni di uno dei principali responsabili dell’iniziativa, al giocatore spetta il compito di far fiorire gli insediamenti che man mano vengono stabiliti sulla superficie del satellite, cercando al tempo stesso di saperne di più delle misteriose rovine che si trovano su Aven Prime, probabilmente il lascito di un’antica civiltà aliena.
durante la campagna il giocatore viene posto faccia a faccia con le forme di vita autoctone di Aven Prime
RICERCA E SVILUPPO
Il successo di una missione passa sovente dalla necessità di partire alla volta dei territori limitrofi alla colonia, organizzando operazioni di esplorazione delle lande selvagge e zeppe di pericoli con degli appositi vascelli equipaggiati di tutto punto, previo sviluppo dei vari potenziamenti tramite appositi edifici. Possiamo quindi inviare alcuni team all’esterno dell’insediamento per analizzare anomalie, raccogliere risorse da utilizzare per far crescere ulteriormente la cittadina, o addirittura recuperare dei potenti artefatti in grado di fornire bonus straordinari una volta studiatene le capacità nei centri di ricerca.
Possiamo inviare alcuni team all’esterno dell’insediamento per analizzare anomalie e raccogliere risorse
Va da sé che viene a mancare quasi del tutto il concetto di sfida, un difetto limitato nella campagna in quanto gli sviluppatori hanno ben pensato di porre il giocatore faccia a faccia con le forme di vita autoctone di Aven Prime (vermi giganti, spore pestilenziali e germi infestanti), le quali assaltano periodicamente la colonia mettendo a dura prova le difese dell’insediamento, tenendoci così impegnati anche grazie alla successione di missioni da completare per portare a termine lo scenario. Nella modalità sandbox, invece, dove è assente il senso di progressione dovuto all’avvicendamento degli incarichi (presenti unicamente nella campagna), il difetto si sente eccome: senza uno scopo ben preciso (o quantomeno una difficoltà in grado di stimolare continuamente il giocatore) non si comprende il senso dell’intera modalità, e alla fine tutto ciò che rimane è un titolo fondamentalmente monco.
Mi sarei davvero imbellito se Aven Colony si fosse rivelato un gestionale di tutto rispetto: le premesse per il successo c’erano tutte, eppure più si gioca più ci si accorge che parecchi elementi non funzionano. Tra i tanti problemi spicca un livello di sfida praticamente assente dovuto alle troppe semplificazioni previste dal team di sviluppo. Un vero peccato, perché Mothership Entertainment ha avuto diverse intuizioni interessanti, come l’implementazione di un sistema di spedizioni esplorative o gli assalti delle forme di vita autoctone; se solo la realizzazione fosse stata priva di scivoloni così plateali, avremmo avuto l’opportunità di giocare a un titolo decisamente migliore e più completo.