Switch, sin dalla sua uscita, ha offerto agli utenti un modo inedito di giocare in mobilità. Non è infatti un caso che titoli come Snipperclips abbiano mostrato al mondo intero le potenzialità della console, in grado di esaltare, letteralmente, alcuni generi. A confermare quanto appena detto ci hanno pensato i ragazzi di SMG Studio che, fiutate le potenzialità della macchina, hanno ben deciso di portare sulla console Nintendo il loro Death Squared.
CUBETTI MORTALI
Death Squared, che – vi ricordo – ha già visto la luce su altre piattaforme come Steam e PS4, è un puzzle game decisamente impegnativo, con il giocatore che viene chiamato a controllare dei quadrati che vanno portati da un punto di partenza alle relative piattaforme colorate, dovendo ovviamente superare svariati ostacoli.Raccontato in questo modo, Death Squared può quasi sembrare una passeggiata di salute, ma vi posso assicurare che ci troviamo davanti a un puzzle game tosto, in cui la morte – come fa intuire il titolo stesso – è costantemente dietro l’angolo. Negli ottanta livelli che compongono la modalità principale vestiremo i panni di David, un tecnico che si trova a interagire con un’Intelligenza Artificiale per superare diversi test. Una sfumatura narrativa che ricorda molto da vicino titoli come Portal, da cui viene preso anche un discreto quantitativo di umorismo ben bilanciato nei dialoghi tra light e black.
Death Squared è un puzzle game tosto, in cui la morte è costantemente dietro l’angolo
In questa modalità potremo controllare due quadrati che rappresentano dei bot, uno di colore rosso e uno blu; il titolo permette di affrontare tutto lo story mode in singolo grazie alla possibilità di gestire entrambi gli square con i due stick analogici. Ovviamente, non si tratta di una soluzione ottimale, ma – una volta presa confidenza con il sistema di controllo, composto unicamente dal movimento dei quadrati tridimensionali – l’esperienza risulta sufficientemente divertente. Il meglio viene però espresso nelle varianti multigiocatore, in cui due umani devono collaborare per riuscire a superare gli arcigni livelli. E vi posso assicurare che non sarà affatto facile!
Death Squared è un titolo complesso, a tratti quasi frustrante, in cui la velocità di esecuzione non è mai d’aiuto e ogni singola mossa deve essere soppesata con estrema attenzione. Gran parte della difficoltà deriva anche dal fatto che le trappole e gli oggetti in grado di ostacolarci, spesso, si spostano al ritmo del nostro movimento. Una scelta non casuale, dato che porta a una forte interazione tra i giocatori che controllano i singoli cubi. Inoltre, cosa non da poco, ho notato che indipendente dalla configurazione di gioco scelta, l’esperienza rimane estremamente appagante, merito anche e soprattutto di un sistema di controllo che, come dicevo poche righe sopra, è decisamente semplice e adattabile a qualsiasi condizione.
UN PIZZICO DI VARIETÀ
Alla modalità storia si affianca la variante per quattro giocatori chiamata “party mode” in cui abbiamo a che fare con ben quattro quadrati. Anche quest’ultima può essere giocata in solitaria, ma tendo a sconsigliarla per via dell’eccessiva complessità dell’azione. In quattro, invece, il titolo risulta incredibilmente divertente, anche se la già citata complessità e il conseguente rischio di frustrazione sono ancora più alti, per via di una marcata e meticolosa gestione dell’azione di gioco. Ergo, non sono davvero ammessi errori.
Death Squared permette di affrontare le diverse modalità in singolo
Nondimeno, non è tutto oro quel che luccica, perché ad un’idea che possiamo definire perfettamente funzionante su Switch si accompagnano dei limiti che non possono essere ignorati. Quello che più mi ha dato fastidio riguarda l’impossibilità di ruotare la telecamera. Nonostante possa essere una scelta voluta, in alcune situazioni è stato limitante non poter osservare il livello da più angolazioni, soprattutto in presenza di alcuni angoli ciechi. A questo si aggiunge un design che, seppur attinente alla “trama” raccontata, è risultato decisamente monotono, con pochissima varietà (anzi, direi quasi nulla). Buono il comparto audio, ma va segnalata la totale assenza di localizzazione in italiano.
Death Squared applica l’ormai noto concetto di trial & error (veicolato tramite le ripetute morti) al genere dei puzzle game. Non è certo una novità assoluta, ma una piacevole sorpresa se si pensa alla piattaforma per cui è stato adattato. Se siete alla ricerca di un titolo in grado di farvi spremere le meningi, questo è un prodotto su cui vale la pena puntare; a patto però di avere qualcuno con cui giocare e – soprattutto – tanta, tantissima pazienza.