Smaltita la sbornia post E3, è tempo di mettersi in regola con tutte le uscite del periodo e prepararsi a una caldissima estate motoristica che ci condurrà, a tutto gas, verso una seconda parte di anno da vivere sull’asfalto rovente (ma anche sullo sterrato!). A inaugurare la stagione dei titoli ufficiali su licenza è, come oramai consuetudine, MXGP di Milestone, giunto alla sua terza uscita. Il titolo è stato scelto dalla software house meneghina per fare quel salto che un po’ tutti attendevamo con ansia, ovvero quello dall’oramai vetusto e “abusato” motore grafico interno all’Unreal Engine 4, teoricamente in grado di assecondare – finalmente – la visione di un team che negli ultimi anni è maturato parecchio.
L’ANNO DI TRANSIZIONE
Come facilmente immaginabile, il passaggio al nuovo motore grafico non è stato esattamente indolore, ed è evidente sin da subito come MXGP3 sia un’edizione di transizione, per diversi motivi.
è evidente sin da subito come MXGP3 sia un’edizione di transizione
Abbastanza in linea con la transitorietà generale del titolo è anche la fisica delle moto, che se da un lato ha guadagnato una migliore risposta per ciò che concerne la gestione del peso – soprattutto in volo, con uno scrub finalmente efficace – e la trazione in uscita di curva, in generale ha perso un po’ di carattere. Il problema, a mio avviso, è la scarsa sensazione di affondo nel terreno presente un po’ in ogni circostanza, anche e soprattutto sotto la pioggia (altra novità portata dall’Unreal Engine), dove prevale un effetto saponetta un po’ insipido. Il risultato è che se ci si diverte a dare gas in uscita di curva, sul dritto e sui salti, in fase di impostazione e bagarre è tutto un po’ più leggero. Anche le collisioni, infatti, non convincono troppo, per quanto ci sia molto più ordine che in passato e, in generale, siano stati finalmente evitati strappi e comportamenti improvvisi fuori controllo. Come al solito, il modello di guida è assolutamente scalabile, ma il mio consiglio è disabilitare quanto prima tutti gli aiuti e darsi al semi-pro/pro con gestione manuale del peso, perché in modalità arcade il gioco è davvero fin troppo piatto. Con la fisica realistica tutto è estremamente più convincente, ma in definitiva MXGP3 propone un feeling di guida molto “smooth”, forse pure troppo per lo sport che vuole simulare.
THE SOUND OF MXGP
Dal punto di vista dei contenuti, per larga parte presi in blocco dallo scorso anno e aggiornati alla nuova stagione, la grande novità è fornita dalle fantastiche 250cc a 2 tempi, che arrivano con il loro suono smargiasso a ricordarci che, nonostante il motocross non abbia queste melodie sopraffine, il lavoro sul comparto audio di Milestone sta migliorando, segno di una crescita costante sotto il profilo dell’attenzione al dettaglio.In questo senso, al solito, la gestione della licenza è impeccabile, e i fan della MXGP potranno godersi non solo tutti i piloti ufficiali con tanto di Motocross of Nations, ma avranno anche la chance di affrontare la carriera con un team privato, migliorando la moto sia dal punto di vista tecnico, che – immancabilmente – dotandola di livree e accessori estetici di “dubbio” gusto. La scelta è, come consuetudine, immensa e segue la filosofia di Ride, in una spirale di miglioramenti in stile Gran Turismo che, per quanto un po’ vecchia come logica, funziona sempre.
il modello di guida è assolutamente scalabile, ma il mio consiglio è disabilitare quanto prima tutti gli aiuti e darsi al semi-pro/pro con gestione manuale del peso, perché in modalità arcade il gioco è fin troppo piatto
Quello che ho trovato meno riuscito, invece, è il senso di progressione generale della carriera, che mi è sembrata fin troppo facile, cosa che va a braccetto con un’IA inspiegabilmente meno performante rispetto agli scorsi anni. Per quanto possa considerarmi un veterano della serie, su due ruote sono decisamente meno a mio agio che su quattro, e con la fisica Pro ho sempre combattuto per strappare la vittoria, mentre quest’anno, dopo due corse con il mio team privato e l’IA impostata su “difficile”, mi sono ritrovato con gare no-contest. La situazione è migliorata impostando l’intelligenza degli avversari su “realistico”, il che mi ha consentito di godermi un bel po’ di battaglie, ma è bastato migliorare di un paio di step la ciclistica della mia moto per lottare serenamente per il podio e strappare vittorie pesanti, ben oltre le aspettative degli sponsor. Una delusione cocente per chi, come me, amava proprio il carattere tignoso della serie fatto di battaglie, cadute, e fango da “mangiare”.
la gestione della licenza è impeccabile
MXGP3 è un titolo transitorio, che lancia Milestone nel presente e nel futuro grazie all’Unreal Engine 4. Il potenziale è enorme e alcuni passi avanti sono evidenti, ma il nuovo motore non è ancora stato sfruttato per bene. L’idea che questo sia il nucleo su cui lavorare nei prossimi anni è abbastanza palese, ma il primo esperimento non basta per rendere MXGP3 il migliore della serie. Il modello di guida, infatti, beneficia solo in parte di un nuovo approccio alla fisica e resta ampiamente perfettibile, ma è invero il peggioramento generale dell’IA che smorza gli entusiasmi. Resta un gioco complessivamente divertente, ma se non siete fan sfegatati del motocross e avete a disposizione il vecchio titolo, forse questo è l’anno da saltare.