The Elder Scrolls Online - Morrowind - Recensione

PC PS4 Xbox One

Il terzo capitolo della saga di The Elder Scrolls è entrato in punta di piedi nella mia vita da videogiocatore, e non ne è più uscito. Era il lontano 2002. Morrowind, quello vero, è riuscito a catapultarmi (in tempi non sospetti) in un luogo dannatamente vivo e ricco di misteri, la cui esplorazione ha richiesto interi giorni di “fatiche” e soddisfazioni. Un Gioco di Ruolo (sì, con tutte le maiuscole del caso) come non se ne vedono da fin troppo tempo, con storie, aneddoti e una caratterizzazione fuori dal comune: ogni cittadina aveva le proprie influenze storiche e culturali; le casate nobiliari che governavano l’isola dei Dunmer trasudavano rispetto e timore; persino le brulle aree desertiche, ai piedi della Montagna Rossa, nascondevano racconti e leggende sufficienti per riempire un romanzo.

Dopo tre lustri, continuo a ricordare con estrema nostalgia le difficoltà riscontrate nel fare carriera nella Gilda dei Ladri, le ore passate a cercare tomi antichi nelle librerie del continente e, incredibilmente, quel cammino del pellegrino che – dopo aver visitato le sette grazie sparse per Vvanderfell – permetteva l’accesso alla fazione del Tempio. Se mi sono lasciato andare a questi ricordi sfrenati – invece di iniziare subito a parlare dell’ultima espansione (o, come preferisce ZeniMax, capitolo) di The Elder Scrolls Online – è perché questo Morrowind, alla fine della fiera, non è altro che un’enorme operazione nostalgia.

VIVEC

Prima di rimettere piede in una Vvanderfell bella da vedere, ma con qualche “sorpresina” scomoda, trovo impossibile non parlare un pochino di quel MMO che – tre anni or sono – giunse sui nostri schermi lasciandoci con fin troppo amaro in bocca: di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e ammetto che da allora l’opera di ZeniMax ha trovato un nuovo equilibrio non indifferente, grazie a qualche modifica a destra e a manca che rende l’esperienza decisamente più gradevole e meno frustrante (cercare di accumulare un po’ di soldini, nei primi mesi di vita a Tamriel, era peggio che aprire un mutuo in banca senza lavoro né garanti).The Elder Scrolls Online Morrowind immagine PC PS4 Xbox One 04

l’abbonamento mensile è stato abbandonato in favore di una formula “Buy to Play”

The Elder Scrolls Online, nel bene e nel male, ha la sua identità, e se da un lato apprezzo incredibilmente sia la crescita e la gestione delle abilità (in grado di rendere ogni personaggio unico), che il sistema di crafting (che permette di spaziare tra armi, armature, incanti e pozioni), ancora fatico a digerire il sistema di combattimento, a mio avviso impossibile da sfruttare al meglio con la visuale in prima persona, a meno di guardarsi costantemente i piedi in cerca di “aree rosse” corrispondenti ad attacchi nemici. Eppure, se preso con lo spirito giusto, ricordandosi che un MMORPG difficilmente riesce a equiparare la libertà e la profondità offerte da un titolo single player (no, Ultima Online è talmente fuori scala che non può essere preso in considerazione), The Elder Scrolls Online risulta tutt’oggi un titolo discreto su cui passare il tempo, soprattutto da quando la software house americana ha deciso di abbandonare l’abbonamento mensile in favore di una formula “Buy to Play” che prevede l’acquisto del titolo senza spese aggiuntive. Microtransizioni dedicate a sfiziosità grafiche e DLC a parte.

ALMALEXIA

Il punto fondamentale è che The Elder Scrolls Online: Morrowind altro non è che lo stesso gioco, con i medesimi pregi e difetti che già conosciamo, condito da un paio di gradite novità e ambientato in un luogo virtuale capace di far battere forte il cuoricino di migliaia di giocatori. Vedere la luce per la prima volta proprio a Seyda Neen (con il suo faro, le baracche e lo Silt Strider “parcheggiato” sulla strada principale pronto a scorrazzarci per l’isola Dunmer), passeggiare lungo i ponti di una Balmora incredibilmente colorata e viva e ammirare la metropoli Vivec in costruzione (ricordiamo che il titolo in questione è ambientato circa 700 anni prima del terzo capitolo della saga) sono attività che riescono a donarci una gioia difficilmente descrivibile, paragonabile a quella di tornare – dopo circa quindici anni – in quella località marina in cui passavamo l’estate da ragazzi.

The Elder Scrolls Online Morrowind immagine PC PS4 Xbox One 05Il fatto è che la meraviglia, almeno per il sottoscritto, si è spenta in poco, pochissimo tempo. La Vvanderfell di The Elder Scrolls Online: Morrowind, per fare un esempio, somiglia più a una versione Tamrieliana dell’Italia in Miniatura che a un rifacimento dell’originale, tanto che è possibile riuscire a percorrere tutta l’isola in una manciata di minuti, con buona pace delle enormi distanze che separavano una cittadina dall’altra nel terzo capitolo della saga. Eppure i “monumenti” sono tutti lì, uno accanto all’altro, e c’è sempre qualcuno che ci spinge a vederli, affibbiandoci quest poco ispirate che ci trasformano sovente in postini e fattorini.

il Warden, la nuova classe, strizza l’occhio ai Druidi di altre opere fantasy e permette di affrontare le proprie avventure senza troppe restrizioni

Il turismo digitale diventa, in qualche modo, l’attività principale dell’opera, e il levelling dei nemici rapportato al nostro valore ci permette di dedicarci alla nostra nuova passione senza timori. E ciò, chiariamoci, a mio avviso non può essere altro che un bene, anche in vista della mole di giocatori che in questi giorni calpesterà le desertiche (ma nemmeno troppo) terre Dunmer e che, proprio grazie a questo espediente, non sarà costretta a invadere le stesse catacombe in massa.

SOTHA SIL

Questo capitolo di The Elder Scrolls Online può essere affrontato con il proprio personaggio pre-esistente, ma anche con uno nuovo creato per l’occasione. Detto questo, l’invasione di nuovi giocatori sta portando sulle lande di Vvandefell un vero e proprio esercito di Warden (in italiano potrebbero essere definiti Guardiani), la nuova poliedrica classe che strizza l’occhio ai Druidi di altre opere fantasy e che permette di affrontare le proprie avventure senza troppe restrizioni.

The Elder Scrolls Online Morrowind immagine PC PS4 Xbox One 02

l’opera di ZeniMax ha trovato un nuovo equilibrio non indifferente

Durante la Beta ho creato un Warden incantatore che si faceva largo tra nemici in armatura leggera, a suon di palle di fuoco e in compagnia di un orso che prendeva volentieri schiaffi al mio posto, mentre ultimamente ho provato a creare un nuovo personaggio della stessa classe specializzato però in armature pesanti, armi a due mani e una piccola dose di magie difensive e curative. Certo, ai livelli alti potrei scoprire che i miei alter ego così creati non riuscirebbero nemmeno a ferire una mosca, ma ho davvero apprezzato tutta questa libertà. Il rovescio della medaglia? Prevedo tempi duri per le altre classi disponibili.

The Elder Scrolls Online: Morrowind porta con sé una manciata di boss e dungeon pubblici, una sfida da dodici elementi da affrontare a livelli alti e un nuovo sistema PvP in cui due squadre da quattro giocatori se le danno di santa ragione attraverso diverse modalità, dal Team Deathmatch al Capture the Flag. Sapere, ad oggi, se l’ultimo capitolo del MMO di ZeniMax riuscirà a tenere i giocatori incollati per intere settimane è decisamente impossibile, ma sono certo che la fanbase del titolo apprezzerà tutte le novità introdotte.

Possedendo già The Elder Scrolls Online, con circa quaranta euro è possibile sbarcare su Vvanderfell e ricordarci quanto possa essere affascinante un’isola sovrastata da un vulcano, mentre se non avete mai provato il titolo in questione è possibile portarsi a casa l’intero pacchetto per circa sessanta euro. In questo modo avrete la possibilità di fare due chiacchiere con Vivec, e di affrontare il resto dell’avventura su Tamriel conquistando Cyrodiil in quella guerra perenne che tanto mi aveva affascinato durante i miei primi passi in questo titolo (che, ribadisco, è ancora in grado di offrire ore e ore di puro divertimento).

È difficile dare un giudizio a questo nuovo capitolo di The Elder Scrolls Online: rapportato ai primi mesi di vita del MMO di ZeniMax, il livello qualitativo dell’opera è sicuramente aumentato, ma ciò è dovuto a una serie di bilanciamenti in corso d’opera. Morrowind, dal canto suo, offre tanta, tantissima nostalgia, una serie di bellissimi luoghi da vedere, qualche curiosa novità e… basta. Queste aggiunte valgono il prezzo del biglietto? Non ne sono così tanto convinto, ma se avete intenzione di avvicinarvi a questo titolo credo che sia il momento migliore per farlo.

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Pro

  • Effetto nostalgia all'ennesima potenza.
  • La nuova classe offre molta libertà.
  • Buona occasione per avvicinarsi al titolo per la prima volta.

Contro

  • Oltre alla nostalgia c'è poco altro.
  • Vvanderfell è fin troppo “concentrata”.
  • Quest poco ispirate.
6.9

Sufficiente

Si ostina pervicacemente a usare un portatile che non vorrebbero più nemmeno al Museo della Scienza e della Tecnica, oltre a vestirsi come Padre Maronno. Abita con un pappagallo che ha chiamato Chocobo, ma non crediamo abbia mai provato a cavalcarlo per davvero (o almeno c’è da sperarlo).

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